Donna Vita Libertà. A Borgo di Colle Ameno, le forme dell’arte contro la violenza: la bellezza salverà il mondo
Resoconto, a cura di Antonella Barina, dell’incontro che si è svolto in Sala delle Decorazioni a Borgo di Colle Ameno a Sasso Marconi (Bologna) il 4 marzo 2023 “affinché la memoria dell’incontro resti la più completa possibile, dando conto di tutte le partecipazioni e del loro più profondo significato”.
Anche il video qui sotto è stato montato da Antonella Barina su foto e riprese della stessa e di Serenella Gatti, Carla Donatelli, Rosa della Biada, Eros Tommasi ed altre/i.
DONNA VITA LIBERTA’. Le forme dell’arte contro la violenza: la bellezza salverà il mondo
Una lunga performance dal titolo “Donna Vita Libertà” si è svolta il 4 marzo 2023 a Sasso Marconi (Bologna) nella Sala delle Decorazioni di Borgo di Colle Ameno, “città Ideale” edificata nel XVII Secolo dall’illuminista Filippo Ghisilieri. Nel corso della manifestazione, tessuta con sentimento di reciprocità ed empatia dal “Gruppo Landai” di Sasso e recepita con attenzione dalle istituzioni, introdotta dal sindaco di Roberto Parmeggiani e dall’Assessora alle Pari Opportunità Marilena Lenzi, si sono alternati interventi e azioni artistiche concepiti come complementari. Una rete di cui fanno parte anche singole cittadine/i.
Patricia Tough di “Donne in Nero” ha spiegato l’origine del titolo, uno slogan coniato da attiviste curde diffusosi in tutto il mondo a sostegno delle iniziative di donne contro la violenza. Il coro “Le Dinamiche” diretto da Fulvia Gasparini ha aperto l’incontro con “On fait du bruit”, cioè “Facciamo rumore, facciamoci sentire”, scritto dal trio pop francese femminile “L.E.J.” in collaborazione con i ragazzi del centro educativo “Village d’Eva” sull’isola di Mayotte. “Facciamoci sentire”: per migliorare la nostra condizione, per realizzare un nuovo comune e dignitoso futuro.
A seguire, per “Le Voci della Luna”, Marinella Polidori e Francesca Eleonora Capizzi hanno letto, in collaborazione con Rita Russo e Stefania Molinari de “Le Donne di Sasso”, estratti dal numero 85 della rivista dedicata a Voci ribelli, alle Voci di Cassandra, progetto de “Le Voci della Luna” che hanno iniziato un percorso di ascolto della poesia sociale scritta da donne, poesia della “giusta collera”, voci di Cassandre, donne che hanno avuto il coraggio di parlare e che ancora continuano a farlo, anche se troppo spesso ancora ignorate. Voci di donne che si oppongono alla guerra, agli stupri, ai regimi, alla violenza di genere, ai femminicidi, alle quote rosa un tanto al chilo, al bavaglio e allo sputo sulla bocca con cui nel mito fu resa inascoltata Cassandra. Tributo alle donne del Rojava, alle donne afghane, iraniane, alle poetesse bielorusse e ucraine, alle Madri di Plaza de Mayo, a tutte coloro che con la parola e la cultura si oppongono alla cecità e ai soprusi del potere. I testi recitati in quest’occasione sono “È responsabilità del Poeta” di Grace Paley, “Sono una donna” di Joumana Haddad, da “Prima d’estinguersi” di Marina Santini, da “I quanti del suicidio” di Helle Busacca, da “Supereroe invisibile” di Marina Santini, da “Lettera a Christa Wolf” di Emanuela Rambaldi, da “Valzer di Akrestsin” di Katerina Vadanosava, da “Tradotta” di Marina Santini, da “La cella in una stanza” di Marinella Polidori.
Le danzatrici Deborah D’Adamo e Erika Di Silvio hanno poi dato vita a una coreografia che – su musica di “The travel” di Ennio Morricone e “Love theme” da Nuovo Cinema Paradiso eseguita dalla scuola di danza Asssociazione Ensemble “G.Barbieri” – ha interpretato la tematica dell’emigrazione della donna, costretta tante volte a lasciare il suo paese di origine per cercare una nuova e dignitosa identità altrove.
Sul tema “Donna Vita Libertà”, per il “Gruppo Marija Gimbutas”, Matilde Betti, Carla Doratelli e Vittoria Ravagli hanno letto una lettera consegnata a Sapeda, giovane donna afghana indipendente, dalla classe III C dele scuole medie di Sasso Marconi, con lettura di poesie. “Donna Vita Libertà” è stato il tema dell’incontro che il gruppo ha organizzato in Teatro con le terze medie di Sasso Marconi il 25 novembre 2022, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, quando la lettera è stata consegnata a Sapeda, presente col Cisda. Il gruppo ha letto inoltre le poesie “Intorno a un grande tavolo” di Joyce Lussu e “Ieri oggi e domani” di Masooma, giovane afghana.
Il precoro e coro “Le Dinamiche” ha eseguito “Alfonsina y el mar” di Ariel Ramírez e Félix César Luna, dedicato alla poeta argentina Alfonsina Storni, vissuta nella prima metà del ‘900. L’intellettuale, poeta e drammaturga Alfonsina Storni vive tutta la sua esistenza in opposizione alla società machista del suo tempo. La sua condizione di ragazza-madre, il desiderio di proteggere l’intimità dei propri affetti, la necessità di affrontare da sola i problemi della vita, determinarono in lei un atteggiamento di aperta sfida e contrapposizione ai pregiudizi sociali e alla morale vigente. Fragile, sola e sensibile, Alfonsina faticava a sopportare il peso della sua notorietà, che per lei fu causa di nevrosi e sofferenza. Nel 1935 la lotta contro un tumore al seno si fa sempre più dolorosa e Alfonsina si toglie la vita, gettandosi in mare. Ricordata come una donna del popolo, una maestra ragazza-madre, una socialista, Alfonsina Storni è diventata un esempio della poesia modernista latino-americana e una femminista che si è battuta per i diritti delle donne.
Il “Gruppo di Studi Progetto 10 Righe” ha portato “W le donne”, poesia dialettale di Adriana Pallotti, e “Metamorfosi” e “Una nuova favola” di Yuleisy Cruz Lezcano, lette dalle autrici. Il gruppo è un’associazione di promozione sociale nata nel 1999 che conta circa 150 iscritti e si occupa di promozione del territorio attraverso la valorizzazione della storia, della memoria, della cultura e degli aspetti naturalistici di Sasso Marconi e dintorni. Tra le attività principali: la produzione della rivista semestrale di scrittura collettiva “Al Sâs”, arrivata al n. 46, escursioni di interesse naturalistico e storico, concerti in ville storiche o aree naturalistiche, produzioni editoriali.
“Le Dinamiche” hanno cantato “Bring me a little water Sylvie” di Huddie Ledbetter, Paul Campbell, Anthony J.Donegan, scritta dal bluesman Leadbelly: una richiesta d’aiuto dove Sylvie viene chiamata dal marito che è al lavoro nei campi affinché gli porti dell’acqua che allevi le sue fatiche. Subito dopo è stata poi la volta di “Ida”, monologo di Claudia Benuzzi, da lei scritto e recitato: Ida è una donna anziana che è stata scaricata dai figli in una casa di riposo. Una condizione che Ida vive male, per cui è arrabbiatissima. Per sopportare il dolore si affida ai propri ricordi più belli, di quando era contadina e tutti la chiamavano a fare i tortellini e organizzare i pranzi di nozze.
Ha fatto seguito “All the single ladies” di Terius Nash, Beyonce Knowles, Thaddis Harrell, Chris Stewart eseguito da “Le Dinamiche”. La cantante Beyoncèe, regina pop/soul degli ultimi decenni, è (come già furono le “soul queen” che l’hanno preceduta) da sempre schierata nel sostegno della emancipazione femminile. In “All the single ladies” Beyoncèe chiama forte le sue compagne, con una sorta di grido di battaglia affinché, unite e alleate, possano prendere coscienza del loro valore all’interno del rapporto di coppia, libere di chiedere di essere rispettate e amate completamente, senza mezze misure.
“Per non dimenticare: le leggi fasciste contro le donne” Bruna Tadolini dell’Anpi, l’“Associazione Nazionale Partigiani d’Italia”, ha dato lettura delle leggi con cui il fascismo, per affrontare la crisi sociale e demografica, limitò la libertà delle donne di decidere del proprio corpo e della propria attività, limitando le loro possibilità di studiare e lavorare al di fuori delle mura domestiche, costringendole al ruolo di madri e fattrici, dipendenti in tutto e per tutto dai maschi.
L’Ensemble “G.Barbieri” ha dato quindi musica alla “Breve danza” di Deborah D’Adamo, mentre, per la Conferenza delle Donne Unione Reno Lavino Samoggia, Raffaela Donati ha letto “E vissero tutti… stereotipati e contenti” sulla rappresentazione della figura femminile nelle fiabe per l’infanzia. L’Ensemble ha accompagnato con “Fly” di Ludovico Einaudi anche la coreografia “Divenire”, danza di Deborah D’Adamo e Erika Di Silvio che rappresenta il diritto di tutt* ad essere liber* e svincolat* proprio come l’immagine del volo di una farfalla.
È stata quindi la volta di una lettura collettiva promossa dal “Gruppo Landai” (Francesca Eleonora Capizzi, Rosa Della Badia, Carla Doratelli, Vittoria Ravagli e tante altre e altri ) sul tema “Donna Vita Liberta’: con queste tre parole, è stato spiegato, “ci leghiamo alle donne in lotta nel mondo, alle donne che lasciano i propri paesi per guerre, per fame e lo facciamo con i landai: sono forme poetiche brevi, popolari e antiche che le donne afghane, della popolazione pasthun, utilizzano in segreto per denunciare le violenze e i soprusi a cui sono sottoposte”. È stata data lettura di una breve poesia dedicata alle donne uccise e una serie di landai disposti in una cesta al centro della sala è stata raccolta e letta al microfono dal pubblico presente.
Landai è un distico in cui il primo verso è di nove e il secondo di tredici sillabe. La poesia semplice, comprensibile a tutti e che tutti possono scrivere, è certo uno dei mezzi più potenti e liberi per dare messaggi immediati, forti, che si fissino nelle menti in modo indelebile. “Landai significa piccolo serpentello velenoso”, ha ricordato Vittoria Ravagli che nel 2013 ha raccolto l’invito del poeta Marco Ribani di adottarli in Occidente per denunciare violenza e soprusi contro le donne. “I landai – ha detto Ravagli – sono diretti, arrabbiati, sensuali, buffi, tragici, vanno diritti al cuore come il veleno. Tutti li possono scrivere, lo fanno da anni anche ragazze e ragazzi delle nostre scuole medie…”. Una cronistoria del percorso Landai, partiti dai Giardini del Guasto di Bologna per iniziativa di Vittoria e proseguiti a Sasso Marconi, Venezia, Marghera, Sudamerica, Massa Lombarda, Torino, è esemplificato nel libro “Landai. Poesie per la libertà delle donne” curato da Ravagli, Antonella Barina e Chicca Morone, la quale ogni anno promuove una specifica sezione dedicata a questa forma metrica femminile nell’ambito dell’annuale premio Rodolfo Valentino.
Contemporaneamente Antonella Barina, ospite d’onore della manifestazione, ha costruito a terra – coadiuvata in questa occasione dall’artista tessitrice Serena Mazzagardi – la spirale elaborata nell’ambito del “Laboratorio M’Editare” e divenuta con “Donna Vita Libertà” simbolo del “Gruppo Landai”, spiegandone il significato con i suoi “Landai di forza, resistenza e gioia” che esprimono speranza come il conclusivo, “Spirale”: “Come la muta del serpente / io ora mi apro a nuove stagioni”. Sulla spirale, durante la lettura collettiva di landai, sono state deposte piccole e simboliche offerte bianche. “M’Editare” è l’appuntamento annuale sull’autoeditoria con cui “Edizione dell’Autrice” di Barina, rivista non commerciale di poesia autoedita in opuscoli e libri, nata nei primi anni Duemila e giunta al 100/o numero con una quarantina di supplementi, dal 2009 diffonde questa pratica di libertà espressiva.
L’incontro si è chiuso aprendosi al canto assieme al pubblico con “Bella Ciao” del Coro “Le Dinamiche” e un prolungato applauso finale. In chiusura, un momento conviviale offerto dal Consiglio di Zona Coop Alleanza 3.0. All’ingresso verso Sala delle Decorazioni la Mostra degli allievi e delle allieve del corso di acquerelli di Anna Maria Bastia.