“Donne fuori dal tempo”: la bellezza e la forza della donna nelle tradizioni del mondo
“Cosa significa essere donna nel XXI secolo? Si tratta di una domanda dalla difficile risposta che ogni volta scatena selvagge discussioni.”
Così inizia la mia riflessione sulle donne del mondo moderno: donne confuse dal cambio di tradizioni e società che non si accorgono di quanta bellezza ci sia nella diversità e nella femminilità che chiudono nel loro cuore.
Purtroppo oggi decidere la via da seguire per essere donna nel mondo occidentale non è assolutamente facile: viviamo spezzate tra due realtà che si contendono il primato: la donna/lavoratrice e la donna/mamma-moglie, ed abbiamo il bisogno ossessivo di coniugare le necessità di questi due mondi che però lottano tra di loro e sembrano in alcuni tratti contrapposti.
In “Donne fuori dal tempo. Geisha, Kumari e Sciamane: donne del XXI secolo sospese tra modernità ed antiche tradizioni” (e-book pubblicato su Amazon) parlo delle donne che si possono incontrare viaggiando e aprendosi al mondo. Si tratta di figure di donne arcaiche, legate a tradizioni e credenze, a stili di vita così opposti da noi da non riuscire a capirle.
Mentre nel mondo occidentale abbiamo l’illusione di poter essere tutto limitandoci invece ad essere copia di modelli dettati dalla società, queste donne, rispettando regole incomprensibili a noi, creano una bellezza ed una forza del tutto uniche e particolari.
La Gheisha non è sinonimo di donna succube, ma una donna artista che, in una società patriarcale, raggiungeva la sua indipendenza e che rappresenta il supremo canone estetico per la sua società: insomma la vera bellezza e femminilità.
La Kumari, per quanto figura deprecabile dal punto di vista delle costrizioni imposte ad una bambina, è una figura di potere assoluto: un essere femminile che, in una società in cui le donne non hanno alcun diritto, è sopra ogni altra figura di potere nel suo paese.
Per ultima è lei, la sciamana, la curandera, la donna che crea un contatto del tutto unico con la natura, studia per anni la sua arte e, staccandosi da ogni legame familiare, segue il suo destino.
Perché prendere ad esempio queste tre figure? Perché, anche se non le capiamo, le critichiamo o ridiamo considerandole solo simboliche attrazioni turistiche, loro rappresentano le tre qualità che noi vorremmo avere, ma che raggiungiamo solo apparentemente: bellezza e femminilità (Geisha), potere (Kumari), indipendenza (sciamana).
Se è vero che la femminilità è ben altro di quello che i media tutti i giorni cercano di inculcare nelle nostre menti, è anche vero che alcune frange sociali sparse per il mondo riescono ancora ad esprimere sé stesse in modo del tutto diverso da quella che è una semplice moda o tendenza temporanea.
Ma quale è allora la giusta via dell’essere donna?
Forse la risposta a questa domanda è più semplice di quanto crediamo ed il mondo già ce la dà.
La femminilità ha tante vie di manifestazione e, se lasciassimo per un attimo la nostra ossessiva voglia di essere uguali ad un modello standardizzato fatto di bellezza plastificata, forse troveremmo la nostra strada. Per ora non ci resta che guardare chi, al giorno d’oggi, seguendo la tradizione, probabilmente riesce ad essere più femminista e rivoluzionario delle “emancipate” donne occidentali.
da www.viaggizainoinspalla.com