Dopo La Casa Internazionale delle Donne di Roma allarme per il Lucrezia Marinelli – Che succede ai luoghi femministi in Italia?
Qui, nel 1989, nasce per volontà di un gruppo di donne appassionate ed esperte di cinema l’associazione Lucrezia Marinelli
Forse non é notissimo che questa trentennale associazione ha promosso, nei decenni, la cinematografia a regia femminile, che ha curato la direzione artistica di due festival e che, tra l’altro, detiene il più completo archivio di cinematografia femminile mondiale gestito da tre donne italiane.
In altri paesi europei (per esempio in Olanda, dove c’é una cattedra universitaria di cinema femminista, tanto per dire) una risorsa culturale del genere sarebbe portata in palma di mano come fiore all’occhiello, ma non in Italia.
Qualche giorno fa le responsabili dell’associazione hanno ricevuto lo sfratto esecutivo, secondo il quale entro il 3 dicembre 2017 la sede deve essere liberata.
Non é secondario che a Sesto San Giovanni, per la prima volta nella storia della Repubblica, si sia insediata in città una giunta di destra. Una delle prime iniziative che ha annunciato il neo sindaco è stata la volontà di ‘sgravare’ il Comune dalle associazioni con sede in spazi comunali ad affitti agevolato ritenuti ‘inutili’. Inutile un’associazione di livello nazionale e internazionale alla quale chiedono consulenza scuole, esponenti del mondo dello spettacolo, persone dell’ambiente universitario e intellettuale? Inutile dare valore e visibilità ai film a regia femminile perchè lo sguardo sessuato delle registe è indispensabile per una completa rappresentazione del mondo? Inutile la possibilità per chiunque di poter consultare una ricca documentazione relativa ai film dell’archivio?
Come si auspica per la Casa internazionale delle donne di Roma la speranza e l’augurio é che anche a Sesto San Giovanni l’amministrazione comunale ripensi alla sua decisione: il danno della cancellazione dei luoghi del sapere delle donne é immenso e tocca chiunque, a prescindere dal posizionamento politico.