Due libri per una scuola diversa
Fra poco riaprono le scuole e per questo ci sembra interessante segnalare questi due libri di Stefano Rossi che possono dare utili suggerimenti a insegnanti sull’orlo di una crisi di nervi.
… la realtà è che con sempre maggiore frequenza gli insegnanti di oggi trovano in aula studenti difficili, ostili verso l’adulto, oppositivi alle consegne didattiche, persino provocatori e talvolta aggressivi ai limiti della violenza verbale, emotiva e addirittura fisica…… la domanda è: come può una o un insegnante diventare competente per tutte queste diversificate situazioni psicologiche e sociali?
La risposta, ma soprattutto l’esperienza, dice che studenti che diciamo ‘difficili’ cambiano in una relazione di fiducia liberando in classe spazio per l’insegnamento e l’apprendimento di tutt* gli, le studenti.
Questo libro non è solo un libro da leggere ma è soprattutto un libro da applicare con una ricca e documentata proposta di dispositivi formativi come l’Apprendimento Cooperativo, le classi aperte, le mappe mentali costruite dagli studenti, ma anche i compiti autentici e l’apprendimento capovolto, che spalanca le porte in modo nuovo e intelligente alla cooperazione in classe e alle competenze degli studenti.
Buona lettura allora… ma soprattutto buona sperimentazione!
Per aiutare gli e le insegnanti L’autore di questo ultimo suo lavoro precedentemente ne ha proposto un altro altrettanto valido:
TUTTI PER UNO UNO PER TUTTI pubblicato , anche questo, dalle edizioni la Meridiana.
Nella quarta di copertina leggiamo:
Pensa per te.
Quante volte l’abbiamo sentita.
E su questa convinzione abbiamo costruito la nostra visione della vita e del mondo.
E, invece, vale il contrario: bisogna pensare per gli altri.
E la scuola deve riacciuffare la sua missione: aiutare i ragazzi a scoprire il proprio posto nella comunità.
Questo testo, solido nel fondamento concettuale e pratico nei suggerimenti educativi e didattici, intende presentare una proposta pedagogica concreta e attuale, con cui trasformare la scuola e la classe in una comunità di apprendimento che costruisce socialmente la conoscenza e promuove l’autorealizzazione reciproca degli studenti.
Raccogliendo il contributo di grandi pedagogisti della storia (Dewey, Freire, Freinet), la scuola viene intesa come una palestra di democrazia, in cui gli studenti apprendono insieme e si educano reciprocamente.
Insegnare con un approccio cooperativo significa recuperare efficacia e intervenire su temi difficili quali l’individualismo, l’emarginazione, le difficoltà di integrazione, il bullismo e le diverse forme di disagio scolastico.
Le strategie pedagogiche presentate sono utilizzabili nella scuola media inferiore e superiore e si integrano facilmente con le lezioni frontali per costruire una scuola cooperativa.
È tempo di sperimentare.