È in libreria l’autobiografia di Ileana Montini, “Racconti di vita e di Politica – Istria Romagna Lombardia 1940-1990” pubblicata da Il Ponte Vecchio.
Il libro racconta l’Istria e le foibe del 1943, l’arrivo degli “alleati” in un paese del Friuli e la prima elementare nel paese emiliano della nonna, dove la bambina mangia la prima pesca e vede il primo film, Bernardette. Cresce sulle rive dell’Adriatico romagnolo, scoprendo che il Premio Nobel Grazia Deledda amava quel paese scompigliato dal vento. A Ravenna, in un liceo impostato come l’accademia dei Carracci bolognesi, avviene la prima formazione culturale e nella Chiesa post conciliare, gli incontri con alcuni tra i protagonisti: padre Ernesto Balducci, la teologa eremita Adriana Zarri, il piccolo fratello Carlo Carretto. La Democrazia Cristiana attrae l’impegno militante di una ragazza inquieta, affascinata da personaggi come Benigno Zaccagnini ed Ermanno Gorrieri.
Nel Movimento Femminile nascono amicizie per sempre con donne straordinarie come Tina Anselmi e Rosa Russo Jervolino. Abbandonerà il partito per il gruppo del Manifesto e saranno altri legami: come quello con Rossana Rossanda e, nell’ambito del movimento femminista, quello con Dacia Maraini. Infine, la partecipazione al movimento ambientalista: mentre il sistema dei partiti comincia a scricchiolare, nasce il partito dei Verdi che parteciperà alle elezioni parlamentari: non sarà un’esperienza entusiasmante. È tempo di altri impegni, in Lombardia, sul finire del secolo.
Ileana Montini, prestigiosa intellettuale femminista, gia’ insegnante, e’ psicologa e psicoterapeuta. Nata nel 1940 a Pola da genitori romagnoli, studi a Ravenna e all’Universita’ di Urbino, presso la prima scuola di giornalismo in Italia e poi sociologia; giornalista per “L’Avvenire d’Italia” diretto da Raniero La Valle; di forte impegno politico, morale, intellettuale; ha collaborato a, e fatto parte di, varie redazioni di periodici: della rivista di ricerca e studio del Movimento Femminile DC, insieme a Tina Anselmi, a Lidia Menapace, a Rosa Russo Jervolino, a Paola Gaiotti; di “Per la lotta” del Circolo “Jacques Maritain” di Rimini; della “Nuova Ecologia”; della redazione della rivista “Jesus Charitas” della “famiglia dei piccoli fratelli e delle piccole sorelle” insieme a fratel Carlo Carretto; del quotidiano “Il manifesto”; ha collaborato anche, tra l’altro, con la rivista “Testimonianze” diretta da padre Ernesto Balducci, a riviste femministe come “Reti”, “Lapis”, e alla rivista di pedagogia “Ecole”; attualmente collabora al “Paese delle donne”. Ha partecipato al dissenso cattolico nelle Comunita’ di Base; e preso parte ad alcune delle piu’ nitide esperienze di impegno non solo genericamente politico ma gramscianamente intellettuale e morale della sinistra critica in Italia. Il suo primo libro e’ stato La bambola rotta. Famiglia, chiesa, scuola nella formazione delle identita’ maschile e femminile (Bertani, Verona 1975), cui ha fatto seguito Parlare con Dacia Maraini (Bertani, Verona). Nel 1978 e’ uscito, presso Ottaviano, Comunione e liberazione nella cultura della disperazione. Nel 1992, edito dal Cite lombardo, e’ uscito un libro che racconta un’esperienza per la prevenzione dei drop-out di cui ha redatto il progetto e curato la supervisione delle operatrici: titolo: “… ho qualche cosa anch’io di bello: affezionatrice di ogni cosa”. Recentemente ha scritto la prefazione del libro di Nicoletta Crocella, Attraverso il silenzio (Stelle cadenti, Bassano (Vt) 2002) che racconta l’esperienza del Laboratorio psicopedagogico delle differenze di Brescia, luogo di formazione psicopedagogica delle insegnanti e delle donne che operano nelle relazioni d’aiuto, laboratorio nato a Brescia da un progetto di Ileana Montini e con alcune donne alla fine degli anni ottanta, preceduto dalla fondazione, insieme ad altre donne, della “Universita’ delle donne Simone de Beauvoir”. Ha recentemente pubblicato, con altri coautori, Il desiderio e l’identita’ maschile e femminile. Un percorso di ricerca, Franco Angeli, Milano 2004. Su Ileana Montini, la sua opera, la sua pratica, la sua riflessione, hanno scritto pagine intense e illuminanti, anche di calda amicizia, Lidia Menapace e Rossana Rossanda.