Educare una bambina significa educare un popolo
L’Associazione Mete onlus, presieduta da Giorgia Butera, sostiene il Diritto all’Istruzione e “desidera contribuire all’Alfabetizzazione Sociale”. “Istruzione ed alfabetizzazione sono diritti inviolabili dell’Umanità, negarli significa negare la Vita”, dice Butera. “L’istruzione è strumento di sviluppo sostenibile, di riduzione della povertà e delle disparità, di miglioramento della qualità della Vita dell’individuo e delle comunità. Di promozione per una partecipazione attiva e consapevole alla vita della società”, spiega Giorgia Butera.
Ed è per queste ragioni che Mete Onlus di intesa con “Fiori di Acciaio”, presieduta da Marcella Cannariato Dragotto, rinnova anche per quest’anno gli incontri nelle scuole del territorio siciliano, dove saranno affrontate tematiche, quali: “Educazione Sentimentale, Discriminazione, Smartworking, Accoglienza, Parola, Identità Digitale, Sport, Affettività, Diritti Umani, Sex Digital. “Il nostro agire è rivolto, anche, alla prevenzione, condizione determinante perché si possa intervenire sia in una logica di difesa da abusi sessuali ed emotivi in atto sia per rafforzare l’educazione al rischio da situazioni di pericolo”, dice.
Già due anni fa, in occasione della giornata dedicata al tema delle spose bambine organizzata da Onu Italia, la sociologa Giorgia Butera, con la collaborazione delle professioniste Alessandra Lucca, Valentina Polini e Federica Simeoli realizzò un manifesto per sottolineare che l’Italia è dalla parte delle spose bambine. Vittime di una violazione dei diritti umani che ne limita l’istruzione e causa loro danni fisici e mentali, le spose bambine sono una priorità dell’agenda italiana all’Onu.
I matrimoni precoci e spesso forzati sono diffusi nei paesi in via di sviluppo, dove una bambina ogni tre si sposa prima dei 18 anni ed una su nove è costretta a sposarsi addirittura prima dei 15. Se la tendenza attuale proseguirà, entro il 2020, 142 milioni di bambine si sposeranno prima di aver compiuto 18 anni.