Egitto: organizzazioni di donne in marcia per una parità senza condizioni
Una coalizione di 33 organizzazioni femminili e femministe ha manifestato lo scorso 4 ottobre davanti al Palazzo presidenziale de Il Cairo per chiedere la revoca della bozza di un articolo della nuova Costituzione che recita “lo stato è impegnato a realizzare tutte le misure atte a garantire l’uguaglianza delle donne con gli uomini, a condizione che tali diritti non sono in contraddizione con le leggi dell’Islam”Le manifestanti sono poi state raggiunte da rappresentanti di tre partiti politici,
Egyptian Social Democratic Party, the Constitution Party e the Egyptian Socialist Popular Alliance Party, ed hanno formato una catena umana fuori dal palazzo presidenziale.
Scopo principale della manifestazione era quello di scongiurare l’approvazione dell’Art.36 della Costituzione che nella formulazione provvisoria recita “lo stato è impegnato a realizzare tutte le misure atte a garantire l’uguaglianza delle donne con gli uomini, a condizione che tali diritti non sono in contraddizione con le leggi dell’Islam”, o sharia.
La presenza degli islamisti nell’assemblea costituente è fortemente maggioritaria e forte è quindi il peso dell’Islam politico radicale che rivendica la centralità della legge religiosa anche nella Costituzione.
Liberali e moderati hanno ripetutamente minacciato di dare le dimissioni, tuttavia la frammentazione delle forze laiche e dei gruppi di donne non riesce a scalfire un fronte islamista che può contare su una coalizione molto ampia, che va dai salafiti ultraconservatori ai Fratelli musulmani più moderati.
Nell’appello di indizione, le attiviste hanno invitato a prendere parte alla manifestazione istituzioni, partiti politici e personaggi pubblici che credono nella loro causa ed hanno chiesto ai media egiziani di dare massima copertura all’evento.
“La battaglia per i diritti economici e politici delle donne egiziane non è un fenomeno estemporaneo né un’idea importata dall’Occidente, come affermano coloro che si oppongono alla libertà delle donne e al loro progresso sociale – si legge nell’appello di convocazione della marcia – i diritti delle donne sono parte integrante dei diritti umani” e c’è una lunga storia che testimonia l’impegno delle donne che si sono battute insieme agli uomini contro il colonialismo.
Non solo femministe e partiti progressisti sono infatti preoccupati per la piega integralista che sta prendendo la Costituzione, anche cristiani e altre minoranze denunciano i rischi di discriminazione in essa contenuti.
“Se questo progetto costituzionale dovesse passare, ha affermato Doaa Abdelaal, femminista egiziana, sarà un duro colpo per il movimento delle donne, ma sarà anche un altro ostacolo per il movimento operaio e in generale per i diritti socialii”.
“La parità deve essere un dato di fatto, senza condizioni. L’articolo 36 come è ad oggi formulato ha invece proprio lo scopo di ostacolare i movimenti per i diritti delle donne e il modo in cui le donne si esprimono. Esso è destinato a colpire i diritti fondamentali per cui le donne hanno combattuto per decenni”, ha detto Dalia Abdelhameed, una ricercatrice di [Egyptian Initiative for Personal Rights->http://www.eipr.org/en/].
“Tutti gli articoli trapelati sono terrificanti. Non vi è alcuna base per i diritti di cittadinanza uguali per uomini e donne “, ha detto Fawwaz Sabah Ibrahim, una manifestante che indossava il velo islamico intervistata da france24.com, e che afferma di non appartenere ad alcun partito o gruppo organizzato.
Tra le recenti iniziative prese per eliminare la violenza contro le donne deve essere annoverata anche “{Let’s Write our Constitution}”, che unisce un gruppo di attivist*, giurist* e docenti di diritto che chiedono una partecipazione più ampia ed attiva del popolo egiziano alla stesura del nuovo documento e a cui hanno aderito diversi gruppi femministi.
” Coloro che protestano devono sapere che non vi è assoluta parità tra uomini e donne nell’Islam e l’ereditarietà è un esempio “, ha detto Sobhi Saleh rappresentante di punta dei fratelli musulmani definendo l’art.36 non negoziabile.
Le sue parole non lasciano dubbi sul fatto che il cammino dei diritti delle donne in Egitto, nonostante la rivoluzione di cui molte sono state protagoniste attive è ancora molto impervio.
Fonti: los angeles times, ahram.org.eg, womensenews.org, france24.com, huffingtonpost.com, human right watch,
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