Premiato lo spettacolo “Emancip(h)ate” – scritto e diretto da Virginia Risso e prodotto da Teatro al Femminile – alla terza edizione de “La giovane scena delle donne”, l’importante vetrina nel panorama teatrale nazionale dedicata a giovani attrici e attori professionisti che tra il 9 e il 12 settembre ha portato sul palcoscenico sei spettacoli sulla situazione culturale e sociale delle donne nella contemporaneità.

Emancip(h)ate

Gli spettacoli sono stati scelti tra le circa settanta proposte pervenute da tutta Italia, nell’ambito della XVII edizione del festival internazionale “La scena delle donne” diretto da Bruna Braidotti e organizzato dalla Compagnia di Arti e Mestieri, realizzato con il contributo del MiC, il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e della Fondazione Friuli.

Questa la motivazione della giuria:

«Uno spettacolo corale e fortemente femminile che a partire da materiale autentico riesce a veicolare, anche ad un pubblico giovane, temi complessi come l’obiezione di coscienza, la discriminazione di genere e i processi per stupro attraverso una scrittura drammaturgica ben congegnata e una regia che ricorre con efficacia alla tecnica della clownerie per raccontare forme di violenza simbolica e epistemica che spesso acquisiscono un carattere tragicomico e paradossale».

Lo spettacolo, primo classificato, vince un premio in denaro di 1500€ e sarà ospitato nella prossima Stagione promossa da “La scena delle donne”.

La giuria ha voluto inoltre attribuire una menzione speciale a “Corpi al vento – Arianna, Fedra, Pasifae: le donne di creta” di e con Ilaria Gelmi e Antonella Ruggero, per «l’originale approccio al mito, raccontato con una tecnica attoriale che denota una mirabile capacità di ascolto e consapevolezza della scena e che lo rende godibile a tutte e a tutti e soprattutto fruibile dalle giovani generazioni. Attraverso una regia completamente a nudo ci restituisce una visione d’insieme in cui tutti gli eventi sono collegati evidenziandone la tragica ciclicità e suggerendoci il superamento di un destino da cui anche le donne possono liberarsi».

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