Facendo i conti con la crisi nei cinque continenti
Dal 20 al 25 novembre si è tenuto l’Ottavo incontro mondiale della Marcia mondiale delle donne, questa volta nelle Filippine, a Quezon (vicino a Manila), proseguendo la rotazione degli incontri internazionali biennali tra i vari continenti (i precedenti in Quebec, India, Ruanda, Perù, Galizia). Vi hanno partecipato un centinaio di donne – tra delegate e interpreti – provenienti da 33 Paesi o territori autonomi: Canada, Quebec, USA, Brasile, Cile, Cuba, Haiti, Uruguay per le Americhe; Belgio, Olanda, Francia, Galizia, Germania, Paese Basco, Portogallo, Macedonia, Svizzera e Turchia per l’Europa; Repubblica Democratica del Congo, Kenia, Mali, Mozambico, Sudafrica, Zimbabwe, Sahara Occidentale, Tunisia e Palestina per Africa e Medio Oriente; Indonesia, Giappone, Corea, Pakistan, Filippine e Nuova Caledonia per Asia e Australia, dove esistono coordinamenti nazionali della Marcia con un proprio programma di attività che si inquadra nelle proposte internazionali.
L’incontro è iniziato, come da tradizione, con una presentazione del {{movimento femminista filippino }} da parte di {{Jean Enriquez}}, coordinatrice nazionale della MMD, rappresentazioni teatrali e musica. In un Paese dalle grandi disuguaglianze, dove l’1% della popolazione detiene il 30 % del reddito nazionale, le donne lottano sia contro le politiche neoliberiste che creano un mondo di lavoro precario, sottopagato e ipersfruttato, sia contro le violenze provocate – tra le altre cose – dalla grossa presenza militare statunitense. Per non parlare della pesante influenza della Chiesa cattolica che blocca qualsiasi miglioramento legislativo riguardante {{la contraccezione, l’aborto e il divorzio (tuttora vietati).}}
La parte internazionale dell’incontro si è aperta con un’introduzione della coordinatrice mondiale,{{ Miriam Nobre}}, che analizzava {{l’impatto della crisi – economica, finanziaria, ambientale – sulla vita delle donne nei cinque continenti}}. La Marcia solidarizza con tutte le donne che resistono e costruiscono delle alternative per cambiare il mondo e svolge le sue attività sia autonomamente sia in collaborazione con altri movimenti sociali.
Tra le organizzazioni partner presenti: Via Campesina, Cadtm, Friends of the Earth, Focus on the Global South, Réseau Mondial des Femmes pour les droits reproductifs,…
Divise in gruppi di lavoro le delegate hanno poi discusso le proposte e le modalità di lavoro per il prossimo biennio. Tra le attività più condivise:{{ una campagna contro le politiche di austerità e una sul diritto all’autodeterminazione sul proprio corpo}}; entrambe da articolare secondo i contesti locali.
Rimane la sfida permanente a tutti i livelli dell’organizzazione di trovare le risorse per (auto)finanziare le campagne, gli incontri e la (piccola) struttura di segretariato internazionale.
A partire dalle riunioni per regione le delegate hanno poi discusso e votato le nuove componenti del Comitato Internazionale che dirigerà la MMD fino al prossimo incontro che avrà luogo nel 2013 in Brasile. In quella occasione verrà decisa {{la prossima azione globale nel 2015}} e il territorio che si incaricherà di ospitare il Segretariato Internazionale (SI) per i prossimi 6 anni.
Il Comitato Internazionale che comprende, oltre alla coordinatrice del SI, due delegate per macroregione e una per il Medioriente/Mondo arabo, sarà composto questa volta da attiviste provenienti da Guatemala, Quebec, Mozambico, Mali, Filippine, Bangladesh, Turchia, Portogallo e Tunisia.
Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito www.marchemondiale.org
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