Fiat: Niente pausa mensa per le madri che allattano
Pubblichiamo il testo dell’ordine del giorno approvato oggi all’assemblea
nazionale delle delegate e dei delegati Fiat promossa dalla FIOM.
L’ordine del giorno è stato votato all’unanimità a seguito dell’intervento
della delegata dello stabilimento di Termoli , che ha denunciato un clima
pesantissimo nei confronti delle lavoratrici con figli piccoli.In
particolare la delegata ha riferito di un tentativo della direzione aziendale di
inibire alle giovani donne di ritorno dalla maternità, che usufruiscono
delle due ore di permesso per allattamento, il diritto alla mezz’ora di
mensa retribuita, così come stabilito dal contratto.
_ La compagna ha inoltre
segnalato il grave disagio che soffrono le donne con figli piccoli a cui da
un giorno all’altro è stata negata la possibilità di avere un turno fisso
in modo da rendere compatibile l’orario di lavoro con la possibilità di
accudire i piccoli.
Su questi temi si svolgerà domenica prossima a Termoli un’assemblea
cittadina con le lavoratrici dello stabilimento FIAT, promossa dalla CGIL,
e organizzata anche con la partecipazione di altre sigle sindacali.
– {{ Il testo dell’ordine del giorno}}
L’Assemblea delle delegate e delegati Fiom del Gruppo Fiat, denuncia come inaccettabile il tentativo della
direzione dello stabilimento della Fiat di Termoli di impedire alle lavoratrici che usufruiscono dei permessi di
riposo cosiddetti “per allattamento” di poter godere del diritto alla mezzora di mensa retribuita prevista dal
Ccnl per i lavoratori turnisti.
Tale iniziativa infatti non rispetta quanto previsto dalla legge di tutela della maternità e da quanto
esplicitamente disposto dall’Inps in materia.
L’assemblea delle delegate e dei delegati Fiom del Gruppo Fiat sostiene le lavoratrici di Termoli e le loro
giuste rivendicazioni, è a fianco delle azioni che la Rsu e la Fiom locale stanno promuovendo nei confronti
della direzione Aziendale per il pieno rispetto dei diritti delle lavoratrici, invita la Fiat a desistere
immediatamente da tale iniziativa e di rendersi invece disponibile fin da subito a un tavolo locale per
confrontarsi con sindacato e Rsu sulle migliori condizioni organizzative per favorire il reinserimento
lavorativo delle donne al rientro dalla maternità così come ispirato dai principi della legislazione europea e di
quella di recepimento in Italia.
Approvato all’unanimità
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