Gattescamente… Roma
A Roma, ma non solo, si dice “andare a zonzo”, cioè passeggiare qua e là senza una meta precisa e così facendo la giornalista Anna Tiburzi riscopre e ricrea fatti e personaggi: da Casanova a Beatrice Cenci, da Mastro Titta alla Regina di Svezia, da Cagliostro alla Fornarina. E come lo fa? Semplicemente e simpaticamente, passeggiando per le strade e i vicoli della Vecchia Roma.
Così, il suo libro, non può che avere come titolo “Passeggiare a Roma” sottotitolo “Nella polvere dei secoli il respiro dell’immortalità” edito da Libreria Europa.
Tante le curiosità che il suo libro svela. Ma ascoltiamo lei e sentiamo cosa ci anticipa: “Capita di passeggiare un pomeriggio a Campo Marzio e così, per caso, alzando gli occhi sul tetto di una chiesa accorgersi che c’è un gatto che sembra guardarti… ma no, non può essere vero, e infatti non lo è. Guardando meglio, vedi che ce n’è anche un altro e un terzo addirittura! Elegantemente modellati, in posizioni diverse, tutti… di pietra! Che ci fanno su quel tetto? E da quando ingannano gli sguardi dei passanti? Scatta la curiosità.
Ecco – sottolinea Anna – questa è stata la prima spinta a scrivere una sorta di cronaca storica cittadina, peraltro abbondantemente coltivata nel tempo da autori ben più accreditati e di altissimo livello.
Curiosità – ribadisce – caratteristica femminile e gattesca. Poi gli aneddoti legati a certe strade, a certi vicoli, a certe piazze. Molto, di questa Roma, non esiste più, ma ne sopravvive la leggenda, quando non il mistero. Quanti ricordano i miracoli dei Santi, le strategie dei poveri per sopravvivere, le iniziative dei Papi e delle Dame per la dote alle zitelle “ammantate”, le cortigiane “de lume o de candela”, le visioni notturne nel cuore degli antichi rioni (a Campo de’ Fiori il fantasma di Giordano Bruno, quello del bandito Gasperone a vicolo del Piede..) e tanti altri episodi, non tutti a lieto fine, che hanno incorniciato l’Ottocento romano e che oggi quasi nessuno ricorda più. Oltre un centinaio di curiosità, fra storia e leggenda, formano il contenuto di questo mio piccolo libro, nato da una semplice passeggiata e poi cresciuto senza sforzo, per il piacere della memoria, per veder affiorare connotati di una città che, nei secoli, continua a mostrare una vita che scorre lenta e indifferente, come l’acqua di un fiume”.
Grazie Anna di questo regalo. Ora, come te, andremo alla scoperta dei mille e uno luoghi che animano, ieri come oggi, Roma “l’eterna”.
Buon passeggio a tutte e a tutti!