GENOVA – una antologica dell’artista ANNA RAMENGHI – dall’1 al 12 ottobre
Sabato 1 ottobre 2016 ore 17 a Palazzo Stella si inaugura la mostra antologica dei lavori di Anna Ramenghi a cura di Laura Mascardi aperta fino al 12 ottobre 2016
Questa mostra antologica è un omaggio ad una indimenticabile donna che ha lasciato il 28 settembre 2015 improvvisamente un grande vuoto in tutti coloro che l’hanno conosciuta.
È un’esposizione che si snoda in tutte le sale di Palazzo Stella: un’antologia di pensieri-appunti-citazioni, raccolti dalle pagine dei suoi diari, per sottolineare, col percorso di opere scelte, la grande coerenza e severità nella ricerca del suo stile pittorico. Ecco perché è l’ultima romantica, passionale nel colore e nelle forme come nelle scelte faticose del vivere, sempre comunque pronta a schierarsi in difesa delle sue idee e delle persone in cui credeva. Romantica persino nella gestualità del fare pittura: ha seguito un itinerario di ricerca attraverso la psicologia della forma per approdare, alla fine degli anni Ottanta, alla pittura impressa direttamente sulla tela con le mani, ricreando la forza della materia o la delicatezza dell’essenza che si fa velatura diafana di trasparenza.
…davanti ad una copia della Venere allo Specchio di Velazquez … Anna Ramenghi così si è espressa: “Ecco questo quadro, che mi fu commissionato nel 1987 per una sorta di mostra di falsi storici a Firenze, diventò la svolta fondamentale della mia pittura.” … “ Lei non ha l’idea di quanto sia stato difficile trovare la tonalità della carne, di quante volte l’ho fatto e rifatto. Vede i tessuti presenti in vari punti della scena: copiarne le pieghe, i colori caldi è stato la maniera migliore per mettermi in contatto con la grande pittura. E’ stata per me l’esperienza decisiva che mi ha portato ad intuire nuovi percorsi e nuove possibilità formali. Sono nate così le Stanze di Eros che mi hanno impegnata per circa dieci anni in quattro episodi che ho allestito nei suggestivi spazi di Rosa Leonardi a Genova”. …
“…amo essere libera da ogni condizionamento sia ideologico che mercantile. Ci tengo a precisare che non amo molto mettermi in mostra, detesto il presenzialimo di tanti artisti contemporanei. Inoltre penso che artisti come Roy Lichtenstein o Andy Warhol rappresentino soltanto il predominio economico del mercato statunitense e non abbiano niente a che fare con la tradizione artistica europea, tanto meno con la nostra sensibilità mediterranea.”
“perché ora non parliamo della forma con la quale ha ottenuto questi splendidi risultati espressivi.”
“Parlerei di materia più che di forma. Materia che realizzo dipingendo con le mani. Guardi il segno su queste rose e questi corpi, non sono quelli del pennello.”
“E’ il complesso lavoro delle mani che conferisce questo effetto. Inoltre il contatto fisico col supporto non mediato da strumenti, convoglia più direttamente la sensibilità dell’artista sull’opera che sta nascendo. L’ho imparato dall’esercizio della scultura con Edoardo Alfieri al Liceo”.
Queste sue parole sono state raccolte da Mario Pepe