L’onda xenofoba che pervade l’Italia è purtroppo alimentata anche a
livello istituzionale, non da oggi, e fa registrare l’ennesimo pubblico
intervento governativo destinato a far accaponare la pelle a livello
europeo.“Io ho paura dell’Italia. Ora non esito a dirlo. Il 22 giugno, a Limbiate,
mio padre è stato aggredito da sei persone a calci e bastonate. Per un
parcheggio. Una famiglia intera, figli giovani compresi, è scesa in strada
perché mio padre aveva osato parcheggiare a qualche metro dalla loro casa, e lo ha picchiato, dopo avergli urlato, naturalmente, tornatene al tuo paese”.

Così racconta Randa Ghazi, classe 1986, scrittrice, nata in Italia da
genitori egiziani, su {Internazionale} di questa settimana.
_ Potessimo almeno dare la colpa alla calura, ma non ci crederemmo nemmeno
noi.

L’{{onda xenofoba che pervade l’Italia}} è purtroppo alimentata anche a
livello istituzionale, non da oggi, e fa registrare l’ennesimo pubblico
intervento governativo destinato a far accaponare la pelle a livello
europeo.
_ Per una volta non si tratta del capo del governo, ma di un suo ministro, il
padano Calderoli (che l’anno scorso definì la collega Rula Jebral ‘quella
abbronzata’, e che l’anno ancora prima invocò un ‘maiale day’ contro la
costruzione della moschea a Bologna, e si potrebbe continuare citando perle
di civiltà, educazione e saggezza).

Secondo il ministro {{Calderoli}}, opportunamente a capo del nuovo dicastero della
‘Semplificazione’, la soluzione all’emergenza creata dal pacchetto sicurezza
per tutte le persone che non hanno il permesso di soggiorno, ma hanno un
lavoro (per lo più di assistenza ad anziani e anziane) e di rimando per le
famiglie che li hanno assunti, è, ovviamente, semplice: via dall’Italia.

Non solo: il ministro, che si suppone data la carica fondamentale che
ricopre sarà più che informato sulle reali dimensioni del fenomeno, dichiara
senza problemi: ”Chi dice che ci sono cinquecentomila badanti e colf
irregolari in Italia? La maggior parte sono badanti del sesso e della droga.
_ Dal 2002 di sanatorie e di possibilità di regolarizzazioni ce ne sono state
diverse – ha aggiunto Calderoli – io penso che se ci sono ancora delle
situazioni in nero è perchè qualcuno così ha preferito: in qualche caso può
aver fatto comodo ai datori di lavoro, ma altri casi non riguardano di
sicuro i lavori di colf e badanti”.

E a chi gli obbietta che il Veneto è
pieno di badanti irregolari, il ministro leghista replica, scientifico e
documentato: “Non ci credo. E, comunque, chi non è regolare è di certo
perchè non ha voluto farlo rimanendo a lavorare in nero. Così non vengono
pagate tasse e contributi. Io me lo ricordo quando abbiamo fatto le
verifiche per valutare le domande di ingresso delle badanti nel nostro
Paese. È venuto fuori che i due terzi di queste richieste erano prostitute”.

A chi chiede una sanatoria proprio per chi in Italia svolge i lavori
maggiormente richiesti alle migranti, ovvero l’assistenza domiciliare a
persone anziane, il ministro risponde prontamente: ”A me dispiace per
qualche badante che dovrà andare via. Ma se per regolarizzarne una devo far
entrare dieci prostitute e cinquanta spacciatori, allora preferisco lasciar
perdere tutto”.
_ Gli dispiace.

La {{Conferenza Episcopale}} definisce colf e badanti ‘struttura portante
dell’assistenza’, e invoca la sanatoria ‘perché c’è da sanare una situazione
che va avanti da tanto tempo’.

In Italia il {{malcostume delle sanatorie}} per
decenni è stato pratica a tutto campo, da applicare a case abusive,
discariche abusive, speculazioni e cementificazioni che hanno devastato
vaste porzioni di territorio, che costa montagne di denaro smantellare.
_ Ma
{{no, quando si tratta di esseri umani}}, che sono qui tra noi a condividere
quotidianamente la fatica, la sofferenza e persino qualche gioia
dell’esistenza terrena allora si deve essere inflessibili. E offendere.

Si
può tollerare che {{Roberto Zanetti}}, assessore della Lega alle Attività
produttive e presidente degli artigiani di Cartigliano, comune in provincia
di Vicenza, tenesse nel capannone di sua proprietà un laboratorio di
confezionamento di abbigliamento con nove cinesi costretti a lavorare in
condizioni pietose.
_ Ma come potrebbe il paese sopportare altre prostitute,
specialmente se straniere? Anche perché, è cronaca recente, risulta che gli
utilizzatori finali al governo preferiscano le risorse nazionali, per feste
e festini, e quindi grazie, non abbiamo bisogno di niente.