Una giornata qualunque, la ragazza lavora allo sportello, alza gli occhi
verso il prossimo in fila, vede il ragazzo. Il suo sguardo, che avrebbe
potuto essere un ovvio lancio di occhi verso una inaspettata bellezza, un
momento di attrazione e di meraviglia si è in un secondo trasformato in
qualcosa d’altro: una valutazione.Sarebbe superfluo commentare le dichiarazioni rilasciate nell’intervista
dalla escort [Terry De Nicolò->http://tv.repubblica.it/dossier/gianpi-e-lo-scandalo-escort/escort-l-intervista-di-terry-de-nicolo/76235/74600], se non fosse per quello sguardo.
Non tanto il suo, opaco e privo di spessore e di quale che sia interesse,
come se dentro a quella donna che parla non ci fosse nessuno, vuota, priva
di passione e futuro come quello che dice, inesorabilmente senza speranza, e
triste.

Ma quello stesso sguardo l’ho visto balenare sul volto di altre ragazze,
colto mentre si posava su un oggetto del desiderio.
_ L’ho intercettato mentre veniva scoccato da una donna intorno ai 30 anni
rivolto verso un giovane in fila prima di me.

Una giornata qualunque, la ragazza lavora allo sportello, alza gli occhi
verso il prossimo in fila, vede il ragazzo. Il suo sguardo, che avrebbe
potuto essere un ovvio lancio di occhi verso una inaspettata bellezza, un
momento di attrazione e di meraviglia si è in un secondo trasformato in
qualcosa d’altro: una valutazione.

Una feroce, rapinosa valutazione. C’era tutto, in quel repentino cambiamento
da ammirazione desiderante a soppesamento di quella porzione di carne bene
muscolata un tanto al chilo. Una valutazione passata in un attimo da
erotico-emotiva in economica.

Il ragazzo era diventato un pezzo di carne, un oggetto sul mercato, come
nelle puntate di uomini e donne, il più noto mercato televisivo della
globalizzazione italiana, e quindi il più grande e potente luogo di
formazione dell’immaginario collettivo per chi ha tra i 15 e i 35 anni.

Lo vedo fare di continuo agli occhi e quindi agli sguardi maschili, puntati
sulle donne di tutte le età, anche se ormai l’età delle donne guardate è
sempre più bassa, e scivola in modo allarmante anche sulle bambine.
_ Ora l’ho visto anche, identico, negli occhi di una donna, e c’è perfino
qualcuna che sostiene che questa sia una buona prova dell’esercizio della
acquisita libertà femminile.

Viene da domandarsi: ma se non sono più il desiderio, l’attrazione, l’eros,
la bellezza a muovere i nostri sguardi e quindi di conseguenza le nostre
azioni, come possono questi sguardi costruire relazioni con altri nostri
simili, e quale è il paradigma che muove chi guarda, che ha mosso lo sguardo
opaco di quella ragazza?

L’economia, mi sono trovata a rispondere.

L’economia di mercato, che attribuisce a qualunque cosa, persona, sentimento
e (se pur fugace) condizione (come la bellezza fisica) un prezzo.
_ Terry è una delle meschine e opache teoriche della visione amorale nella
quale siamo impantanati in Italia.
_ L’economia di mercato, nella quale non esistono per principio beni
indisponibili, rischia di essere il grande e unico motore delle azioni e
delle emozioni di una parte della generazione di giovani e ragazze che si
sono formate con la tv, dove i modelli per uomini e donne sono quelli e
quelle che riescono a finire dentro la scatola, non importa a fare e a dire
cosa.

E, ciò che trovo ancora più inquietante, questa visione del mondo è
percepita come una delle conseguenze della lotta di liberazione delle donne
e quindi come una scelta di libertà.