Ha senso disquisire di famiglia se la scuola pubblica è continuamente sottoposta a tagli?
Nonostante i tanti disagi e difficoltà, sono contenta della qualità
didattica degli insegnanti delle mie figlie, ma mi trovo giornalmente
confrontata con la scarsità di fondi disponibili alla scuola italiana.Oggi poi scopro con sconcerto che una delle due figlie gemelle che fino a ieri ha
frequentato la scuola a tempo pieno da domani forse {{sarà costretta a
frequentare il tempo parziale}} perché per una complicata vicenda di
attribuzione di organici il Provveditorato del Lazio non può garantire la
sua continuità didattica.
_ Il tutto in terza elementare.
Ci tengo a precisare
che la mia scelta del tempo pieno non è dettata da necessità orarie, ma dal
credere fermamente in tale tipo di organizzazione didattica (peraltro sono
una psicologa e per ironia della sorte mi occupo di scuole).
Vi domando: che senso ha continuare a disquisire di famiglia e/o famiglie quando la scuola pubblica che garantisce tutte le famiglie è continuamente sottoposta a tagli e
ristrutturazioni? Vogliamo veramente investire sul futuro o solo continuare
a sopravvivere?
Noi genitori non siamo disponibili a rinunciare ad un diritto acquisito e
adotteremo tutte le forme di lotta possibili. Intanto il 22 giugno, giorno
di consegna delle pagelle, saremo fuori dalla scuola con i nostri figli, per
rinunciare alla consegna delle pagelle da parte di una scuola che non
garantisce ai nostri bambini la continuità didattica. Possiamo contare sul
vostro aiuto?
{{{I fatti}}}
La scuola F. Crispi nell’anno scolastico 2005-2006 aveva come organico di diritto insegnanti per la formazione di tre classi a tempo pieno e tre classi a tempo modulare.
_ La dirigente dell’epoca, constatando che l’organico di fatto gli dava la possibilità di formare in realtà due classi a tempo modulare e quattro classi a tempo pieno, dopo averne dato comunicazione al Provveditorato e averne ricevuto il nulla osta procedette in tal senso.
_ Si trattava, allora come ora, di un fatto consueto e largamente utilizzato nelle scuole elementari e peraltro consentito dalla legge sull’autonomia scolastica.
L’anno successivo nuovamente si pose il problema, in quanto l’organico di diritto era pur sempre per tre classi e tre classi, ma nuovamente fu dato il parere positivo per continuare ad avere quattro classi a tempo pieno e due classi a tempo modulare con la “promessa” di procedere ad una sanatoria per l’anno successivo in modo da stabilizzare la situazione.
Quest’anno nuovamente il Provveditorato ha, come tutti gli anni, inviato gli organici alla scuola segnalando che le attuali seconde, future terze possedevano un organico per tre classi a tempo pieno e tre classi a tempo modulare. Inoltre anche le nuove prime saranno composte da tre classi a tempo pieno (o meglio tempo prolungato come dice la riforma “Moratti”) e tre classi a tempo modulare.
_ La nuova Dirigente ha segnalato che tale situazione di fatto aveva ricevuto negli anni precedenti il permesso dal Provveditorato e che quelle classi erano ormai da due anni a tempo pieno.
Purtroppo però l’attuale{{ Legge Finanziaria che ancora una volta realizza forti tagli alla scuola non consente più tali aggiustamenti}} e quindi dal prossimo anno scolastico la Crispi dovrà avere una nuova {{prima classe in meno a tempo pieno}} e una delle quattro classi terze a tempo pieno dovrà essere trasformata a tempo parziale.
Tali notizie sono giunte a noi genitori solo il 7 giugno, con una comunicazione in cui venivamo invitati ad una riunione del 18 giugno per discutere dell’organizzazione delle attività didattiche per l’anno scolastico 2007/2008.
_ Allarmati da questa convocazione abbiamo presto appreso le notizie sopra riportate e abbiamo partecipato in massa alla riunione del Consiglio di Istituto del 13 giugno in cui abbiamo fatto presente la forte contrarietà a rinunciare ad un diritto ormai acquisito.
_ Peraltro non possiamo fare a meno di notare come {{siamo stati messi al corrente ad anno scolastico ormai praticamente concluso}}, probabilmente per non darci la possibilità di organizzare proteste più clamorose.
In ogni caso, già nel Consiglio di Istituto {{abbiamo fatto approvare una mozione che impegna la scuola a ricercare tutte le possibili soluzioni}} per garantire ai nostri bambini le quaranta ore del tempo pieno e la continuità didattica.
_ La soluzione che per ora ci è stata prospettata è quella di garantire ai nostri bambini {{34 ore (del tempo modulare) più 6 ore da ripartirsi tra gli insegnanti disponibili}} che verrebbero “pagati” sui fondi scolastici.
Si tratta di una soluzione per noi inaccettabile in quanto da un lato {{mina alle fondamenta la nostra scelta del tempo pieno}} (a cui come genitori teniamo non per avere la possibilità di “parcheggiare” i nostri figli fino alle 16.30, ma per fiducia in tale organizzazione didattica) e dall’altro si tratta di una {{soluzione basata, come al solito sulla buona volontà di genitori e docenti}} e soggetta ogni anno ad una nuova riformulazione.
Chiediamo invece una {{soluzione “radicale” che garantisca i nostri diritti e quelli dei nostri bambini}}.
_ Sappiamo peraltro che {{questo problema si sta presentando in diverse scuole}} e che probabilmente il tempo pieno che di fatto ad oggi, grazie alla legge di riforma Moratti, non esiste più (essendo stato sostituito da un “fumoso” tempo prolungato) subirà nei prossimi anni forti riduzioni.
In tempi in cui ciascuno parla a proposito e a sproposito di famiglia e si discute da mesi su come allocare il famoso “Tesoretto” sarebbe bene forse pensare realmente al futuro, ai nostri figli, che sono il bene più prezioso del Paese sui cui varrebbe la pensa investire di più.
_ Non intendiamo rinunciare a nulla e adotteremo tutte le forme di lotta possibili. Intanto {{ci incontreremo di nuovo il giorno mercoledì 20 alle ore 18.00}} per organizzare una formale diffida nei confronti della scuola, del Ministero e del Provveditorato del Lazio.
_ La riunione sarà poi l’occasione per organizzare lo {{“sciopero” delle pagelle che si terrà il 22 giugno prossimo}}. Saremo compatti davanti alla scuola con i nostri bambini ed i loro insegnanti, che pure hanno aderito a tale forma di sciopero, e ci rifiuteremo di prelevare le pagelle da una scuola che non ci garantisce la necessaria continuità didattica.
{I genitori della scuola F. Crispi}
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