HeforShe in Italia: uomini, adesso tocca a voi
A un anno di distanza dal famoso discorso tenuto dalla giovane attrice Emma Watson alle Nazioni Unite, la campagna HeforShe di UN Women ha già coinvolto nel mondo oltre 560mila uomini: capi di stato e di governo, come Barack Obama e Shinzo Abe, amministratori delegati di imprese multinazionali, rettori di università di tutto il mondo. Si tratta di un risultato straordinario, a cui ho voluto contribuire, in Italia, con l’evento organizzato il 15 dicembre in Senato, “HeForShe: insieme verso la parità di genere”. Protagonisti dell’evento: Simone Ovart, Presidente del Comitato Italia di UN Women, Filippo Magnini, testimonial della campagna HeforShe Italia, Angela D’Onghia, Sottosegretaria presso il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, il giornalista Piergiorgio Giacovazzo e rappresentanti delle imprese che hanno aderito alla campagna: Carrefour, Ferrovie dello Stato, Atlas Consulting, Federmeccanica, Deutsche Bank, Legacoop, Stati Generali dell’innovazione, Sodexo, Vodafone, L’Oreal Italia, Telecom Italia, Facebook, Enel, Barclay’s Italia, Pubblicità Progresso.
Il movimento per l’eguaglianza di genere è stato originariamente concepito come una lotta guidata dalle donne, ma negli ultimi anni è cresciuta la consapevolezza che anche gli uomini debbano prendere la parola in prima persona per mettere fine alle diseguaglianze e discriminazioni sperimentate da donne e ragazze in ogni parte del mondo. Perché l’eguaglianza di genere è una questione di diritti umani, e in quanto tale riguarda tutte e tutti. HeforShe, come ha sottolineato Simone Ovart di UN Women, è stato uno strumento molto potente nell’accelerare e unificare questo sforzo globale verso un impegno maschile. Per questo abbiamo deciso di rilanciarla in Italia, per spingere gli uomini italiani, del mondo dell’impresa, dello sport, della comunicazione, della cultura, del sapere delle rappresentanze sociali, a condividere questo obiettivo fondamentale, aderendo alla campagna con le parole giù pronunciate da centinaia di migliaia di uomini nel resto del mondo: “Io sono uno dei miliardi di uomini che credono che l’eguaglianza delle donne è un diritto umano fondamentale che ci avvantaggia tutti. E mi impegno ad agire contro la discriminazione di genere e la violenza, al fine di costruire un mondo più giusto ed equo. Sono HeforShe”.
In apertura dei lavori, il Presidente del Senato Pietro Grasso ha ricordato che gli stereotipi di genere danneggiano anche gli uomini, e che le diseguaglianze non potranno essere superate una volta per tutte senza una nuova assunzione di responsabilità da parte maschile. “Per quanto mi riguarda”, ha perciò concluso, “sono HeforShe, aderisco convintamente alla vostra campagna”.
La necessità di un pieno coinvolgimento maschile è stata ribadita anche dalla Presidente della Camera, Laura Boldrini, nel messaggio che ha fatto pervenire all’iniziativa: “Gli ostacoli che impediscono alle donne di occupare posizioni di vertice negli organismi pubblici e privati, e che si risolvono in intollerabili discriminazioni sul piano economico e sociale, non potranno essere superati se all’impegno e alla determinazione di noi donne, ciascuna per la propria parte, non si accompagnerà anche il pieno coinvolgimento e la partecipazione attiva degli uomini”.
Filippo Magnini ha confermato l’impegno preso come ambasciatore dell’iniziativa: “ho accettato subito”, ha detto, “perché finalmente siamo noi uomini a doverci mettere la faccia”. Il giovane atleta, due volte campione mondiale di nuoto, ha chiesto di essere coinvolto il più possibile, perché a sua volta possa sensibilizzare alla causa il mondo dello sport, capace di portare un messaggio di forte impatto sulle nuove generazioni.
In molti ambiti, infatti, anche semplici gesti di sostegno alla causa dell’eguaglianza da parte degli uomini possono fare la differenza. Carlo Paris, direttore di Rai Sport, ha usato come esempio la storia di Kathrine Switzer, prima donna nel 1967 a correre la maratona, scortata dai compagni perché potesse arrivare al traguardo, contro chi le voleva impedire di gareggiare. Cinque anni dopo, le donne sono state ammesse alle maratone.
Tra i testimoni che hanno già aderito alla campagna, prestando il proprio volto e la propria voce allo spot della Rai che lancia HeforShe in Italia, ci sono anche Giovanni Trapattoni, Gianni Rivera, Alessandro Antinelli, Sandro Veronesi, Giovanni Malagò e Domenico Fioravanti. Inoltre, accanto alle grandi imprese, hanno risposto all’appello di UN Women 19 rettori delle maggiori università italiane.
La Sottosegretaria all’Istruzione Angela D’Onghia ha espresso a questo proposito pieno sostegno da parte del Miur, ricordando che attraverso il comma 16 della Legge 107/2013 l’educazione alla parità di genere sarà promossa in tutte le scuole.
Infine, il Presidente di Pubblicità Progresso Alberto Contri ha portato l’attenzione sull’immagine delle donne, raccontando l’impegno della fondazione come ambasciatrice di libertà e uguaglianza, attraverso un bilancio della campagna biennale Punto su di te.
Abbiamo quindi oggi, in Italia, con tante importanti adesioni a HeforShe, i primi protagonisti di una sfida difficile, che insieme possiamo vincere. Serve l’impegno di ognuno per camminare più veloci verso libertà e uguaglianza, e serve che gli uomini si facciano carico di questa responsabilità senza paternalismo, ma con la capacità di comprendere quanto l’obiettivo di un “Pianeta 50 e 50” che le Nazioni Unite puntano a raggiungere entro il 2030 sia legato al benessere non solo di donne, ragazze e bambine, ma della comunità tutta. È mia convinzione che in gioco ci sia la possibilità di un femminismo nuovo e moderno, che non mette donne e uomini in contrapposizione ma pensa a costruire, tutte e tutti insieme, uno sviluppo equilibrato e sostenibile, che faccia aumentare il benessere per tutti nel Paese, dia opportunità alle giovani generazioni, riconosca il contributo di entrambe le metà del cielo, smetta di tenere una parte di mondo ai margini della vita economica e sociale, prigioniero di culture e stereotipi fuori dalla storia e dalla realtà.
Rinnovo l’ appello che ho rivolto durante la conferenza a tutti gli aderenti a HeforShe: “Siete ambasciatori di libertà e uguaglianza, e il contributo di ognuno di voi sarà fondamentale per coinvolgere e condividere con altri i nostri obiettivi, a fianco delle amiche, delle sorelle, delle madri, delle compagne e delle mogli. Non per loro, ma per tutti noi. Perché una società più uguale e che smette di discriminare la propria metà, è una società più ricca, inclusiva, democratica e felice. Uomini, adesso tocca a voi!”.
Lascia un commento