I film vincitori della terza edizione del “Contemporanea international film festival” dedicata agli sguardi delle donne
La terza edizione del Contemporanea International Film Festival, festival di cinema e arti visive dedicato agli sguardi delle donne si è concluso il 12 ottobre a Torino. Sono stati presentati 24 cortometraggi, selezionati tra oltre 3000 opere provenienti da tutto il mondo, partecipanti all’open call torinese.
Il festival ha visto due sezioni competitive: il concorso internazionale e quello nazionale. La giuria, presieduta dalla regista americano-belga Jessica Woodworth, ha avuto il compito di assegnare i premi per la migliore opera e la migliore regia. Accanto a Woodworth, hanno fatto parte della giuria Laura Mirabella, chief marketing officer di Vision Distribution; Pilar Saavedra Perrotta, produttrice e membro dell’European Film Academy; Beatrice Gulino, responsabile per le Acquisizioni e Vendite di Teodora Film; e Giulia Muggeo, ricercatrice presso l’Università degli Studi di Torino, dove insegna Storia del cinema popolare e Forme e generi dello spettacolo radio-televisivo.
Il premio per il miglior cortometraggio del Concorso internazionale è andato a “Titanic, Suitable Version for Iranian Families“ di Farnoosh Samadi, già presentato al Toronto Film Festival. Nata in Iran, Samadi si è laureata in Arti Multimediali all’Accademia di Belle Arti di Roma. L’opera offre una riflessione pungente e incisiva sulla censura cinematografica in Iran.
Per quanto riguarda il Concorso italiano, il premio per il miglior cortometraggio è stato assegnato a “Amina” della regista pugliese Serena Tondo. Il film segue le peripezie di Ahmed, un quindicenne afghano che tenta di raggiungere l’Italia dalla Macedonia, nascosto in un tir. Lo stato di semi-incoscienza provocato dall’assideramento rivelerà che Ahmed si chiama in realtà Amina ed è una Bacha Posh, letteralmente una “bambina vestita da maschio”.
Nel Concorso internazionale, il premio per la migliore regia è andato a “Bridge“ di Tara Aghdashloo, regista nata a Teheran e ora attiva tra Londra e Toronto. Il film narra la storia di una giovane receptionist che sviluppa un legame inaspettato con una paziente al telefono. Questo incontro fortuito aiuterà la protagonista a ritrovare il proprio posto nel mondo.
Nel Concorso italiano, il premio per la migliore regia è stato conferito a “Epitaph” di Silvia Lorenzi, regista italiana che vive e lavora a Tallinn. Quest’opera sperimentale affronta il drammatico tema del femminicidio: la morte della protagonista, uccisa dal suo ex partner, innesca un simbolico viaggio nella memoria, essenziale per l’elaborazione del trauma.
Alla cerimonia di premiazione erano presenti le registe Tara Aghdashloo, Serena Tondo e Silvia Lorenzi;i membri della giuria Jessica Woodworth, Pilar Saavedra Perrotta, Laura Mirabella, Beatrice Gulino e Giulia Muggeo; la giuria del Premio DAMS; il presidente di Torino Film Commission Torino Piemonte Paolo Manera; la presidente di Women in Film Television & Media Italia Domizia De Rosa; e la presidente di Torino Città per le Donne Antonella Parigi.
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