Tutta l’Udi (Unione Donne in Italia ) è Unita nel dolore per la perdita di  Marielle Franco,  questa donna straordinaria è stata strappata alla vita da un sistema vigliacco.  “Per lei nessun minuto di silenzio, ma una vita intera di lotta. Niente sarà vano. Per lei trasformeremo il dolore in forza per continuare a lottare per un mondo migliore”

 

La sera di mercoledì 14 marzo 2018, Marielle Franco è stata assassinata. Aveva 38 anni.  Questa donna non si era mai tirata indietro nella difesa dei diritti.  Aveva  criticato pesantemente l’operato della polizia militare nelle favelas, definendo il corpo speciale incaricato per queste operazioni “battaglione della morte, che uccide i nostri giovani”.

Un assassinio mirato, hanno detto le organizzazioni per i diritti umani e i politici che hanno denunciato il fatto. Era di ritorno da un evento in sostegno delle giovani donne nere delle favelas. Nell’agguato è stato assassinato anche il suo autista, il 39enne Anderson Gomes. Entrambi sono morti all’istante. Un omicidio che ha creato un’ondata di sdegno in tutto il Paese. Migliaia di persone hanno manifestato in molte città del brasile.

Chi era Marielle Franco e perché è stata uccisa

Il presidente del Brasile Michel Temer ha parlato di “attacco alla democrazia e allo stato di diritto”  Per le nuove generazioni, Marielle Franco, consigliera del partito socialista, rappresentava semplicemente la speranza per una vita migliore.

Nata 38 anni fa nella favela di Marè, a Rio, da cui non ha mai voluto trasferirsi, è sempre stata dalla parte degli ultimi. Non ha avuto mai paura. Neanche quando, soltanto due giorni prima che fosse giustiziata in pieno centro, aveva accusato duramente la polizia di Rio de Janeiro definendola “battaglione della morte”. Marielle Franco aveva infatti denunciato pubblicamente i soprusi compiuti dalla Polizia Militare, accusata di terrorizzare e stuprare i residenti della favela di Acari. E dopo pochi giorni è morta. Nessuno crede ad un caso fortuito e per questo in migliaia sono scesi in piazza per manifestare il proprio sdegno.

 

I funerali della compagna Marielle Franco assassinata dalla polizia del governo golpista brasiliano.

I funerali di massa della compagna Marielle Franco, assassinata dalla polizia del governo golpista brasiliano che ha destituito Dilma Rousseff. Il governo del golpista Temer stà praticando una strategia della tensione probabilmetne finalizzata a cercare di far saltare le prossime elezioni presidenziali in cui tutti i sondaggi danno per vincente il compagno Lula. Piena solidarietà con le compagne e i compagni brasiliani che stanno conducendo una difficilissiama lotta per la trasformazione sociale in un contesto golpista di fascismo strisciante. Vi prego di far circolare questo video: il nostro primo compito è la controinformazione!

Pubblicato da Paolo Ferrero su sabato 17 marzo 2018

L’agguato

L’auto di Marielle è stata crivellata da tre o forse quattro sicari mentre era bloccata dal traffico a un incrocio. Insieme all’attivista brasiliana ha perso la vita anche Anderson Pedro Gomes, l’autista che la stava riportando a casa da una riunione con un gruppo di donne di colore a Lapa. Illesa invece un’assistente di Marielle Franco, che sta collaborando alle indagini.

La polizia ha subito parlato di agguato. E Marcelo Freixo, deputato del PSOL (Partido Socialismo e Liberdade), si è spinto oltre dichiarando: “È stata un’esecuzione”.   Sul luogo dell’agguato sono stati trovati nove bossoli calibro 9. Secondo i rilievi balistici, i colpi sono andati quasi tutti a segno e pertanto gli investigatori ritengono che a sparare siano stati sicari esperti. Una fonte della polizia di Rio, citata dalla Tv Globo, ha rivelato che i proiettili usati per uccidere la consigliera comunale provengono da un lotto venduto dall’azienda CBC alla polizia federale di Brasilia nel 2006.

L’impegno politico

L’impegno civile di Marielle, donna, nera e lesbica, in una città complessa si è distinto sempre, tanto da risultare nelle elezioni del 2016 la seconda donna più votata per il ruolo di consigliere comunale in tutto il Paese. Presentatasi per il ruolo di consigliere comunale con la coalizione Mudar, formata da PSOL e PCB (Partido Comunista Brasileiro), ha raccolto oltre 46.000 voti.

In questo ruolo, Marielle si è impegnata nella raccolta di dati sulla violenza contro le donne, a garantire l’aborto nei casi previsti dalla legge, ad accrescere la partecipazione femminile alla vita politica del paese e alla costruzione di nuove strutture per l’assistenza al parto.

Due settimane fa aveva assunto il ruolo di relatrice per una commissione creata per monitorare gli interventi federali a Rio. Il presidente Michel Temer ha parlato di “attacco alla democrazia e allo stato di diritto”.