I NAUGURAZIONE ROMAEUROPA FESTIVAL XXXI E DIZIONE 21 settembre – 3 dicembre 2016
I barbarians di Hofesh Shechter apriranno il 31esimo Romaeuropa Festival il 21 settembre al Teatro Argentina (repliche fino a sabato 24) con un trittico dal ritmo forsennato per il quale il coreografo anglo – israeliano firma danza e musiche, a Roma in prima italiana , in collaborazione con il Teatro di Roma.
Nei primi giorni del Festival , seguiranno Maritime Rites (Riti Marittimi). Creare degli esercizi teatrali sonori: questo l’obiettivo che spinge Curran a dare vita a concerti per luoghi naturali, scale, luoghi monumentali, tra cui proprio il laghetto di Villa Borghese. Nel 1979, il musicista e compositore d’origini americane Alvin Curran presentava al laghetto di Villa Borghese di Roma, insieme ai suoi studenti dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica, un’opera che sarebbe divenuta momento di passaggio fondamentale nella sua carriera. Era Riti Marittimi o, come si leggeva sul libretto dell’epoca: «Environmental concert per cori e conchiglie, sul laghetto del parco di villa Borghese con inizio al tramonto». Un concerto, come ammetterà lo stesso Curran, nato dall’influenza che il teatro -e la sperimentazione a esso legata- stava avendo sul suo percorso artistico.Da quell’angolo di paradiso romano, Riti Marittimi o Maritime Rites si è sviluppato in differenti situazioni e formati: da una serie di concerti sulle sirene e su altri suoni marittimi della East Coast degli Stati Uniti, con la partecipazione, oltre allo stesso Curran, di musicisti di fama internazionale (John Cage, Steve Lacy, Pauline Oliveros e George Lewis tra gli altri), a una serie d’incisioni prodotte dalla National Public Radio nel 1984 e registrate dalla New World Records. Nella prima settimana di Romaeuropa Festival 2016, Riti Marittimi torna al laghetto di Villa Borghese in una versione inedita, eseguita dalla Banda della Scuola Popolare di Musica di Testaccio con alcuni studenti del Conservatorio di Santa Cecilia, sotto la direzione di Silverio Cortesi, oltre che dello stesso Curran.
Un’opera di teatro musicale spazializzato o un concerto galleggiante, nel quale musicisti in barche a remi disegnano un paesaggio musicale, che si fa specchio del microcosmo naturale del laghetto.
domenica 25 settembre alle ore 12 al Laghetto di Villa Borghese, ad accesso gratuito, il concerto galleggiante di Alvin Curran con la Banda della scuola popolare di Musica di Testaccio.
OCD Love , intrigante crescendo di sensualità su musica elettronica della coreografa Sharon Eyal, il 27 e 28 ottobre al Teatro Argentina, Passione di Emio Greco con il Ballet National De Marseille il 30 settembre e 1 ottobre. E in effetti, OCD Love è un distillato coreografico di elegante sensualità. Il racconto dell’amore mancato, fuori sincrono, oscuro, disperato ma anche una poetica, conciliante ed erotica visione di corpi. Ispirato allo slam poem OCD di Neil Hilborn, in cui la patologia del disturbo ossessivo compulsivo è descritta ironicamente attraverso il racconto d’un innamoramento, OCD LOVE è perfetta espressione delle tre anime che guidano la compagnia: da un lato la composizione coreografica di Sharon Eyal, prima danzatrice, poi direttrice artistica e coreografa associata alla Batsheva Dance Company, dall’altro lo spirito ‘underground’ di Gai Behar (curatore di eventi multidisciplinari nella vita notturna di Tel Aviv) e di Ori Lichtik (tra i padri dei techno rave israeliani).
Sabina Meyer con Ninfa in Lamento «Attrice di algida sensualità» e «voce incantatrice» sono solo alcune delle definizioni che la stampa ha dato di Sabina Meyer, cantante di notevole trasversalità, capace di muoversi egregiamente tra improvvisazione e composizione. Il suo repertorio spazia dalla musica ebraica alla canzone brechtiana, dalla contemporanea alla sperimentazione elettronica, con una particolare predilezione per le opere barocche di Monteverdi, Strozzi, Luzzaschi, Dowland e le opere vocali di Berio, Scelsi e Cage.
Proprio il Barocco, e in particolare l’aria a voce sola del primo Seicento e i cosiddetti ‘Lamenti’, sono oggetto d’indagine in Ninfa in lamento, concerto presentato da Romaeuropa in dialogo con i meravigliosi spazi di Villa Farnesina. Meyer attraversa questo ricchissimo repertorio e lo trasforma nell’habitat perfetto per la sperimentazione dei linguaggi contemporanei e della musica elettronica. Dal celeberrimo Lamento della Ninfa di Monteverdi a Barbara Strozzi, da Girolamo Kapsberger al Novecento di Scelsi, questo concerto unisce la prassi musicale antica della soprano Meyer, accompagnata alla tiorba da Simone Colavecchi, ai trattamenti elettronici del compositore e tenace sperimentatore Elio Martusciello.
Ma, lungi da costruire questo percorso attraverso dinamiche d’opposizione e contrasto, Sabina Meyer incastona e armonizza epoche e materiali apparentemente lontanissimi, dominando la scena e accogliendoci in una dimensione sospesa tra musica, antropologia e teatro, che ha la qualità di un piccolo rito sacro.
spettacolo in bilico tra musica contemporanea e prassi barocca, a Villa Farnesina dal 29 settembre al 1 ottobre.
Pentesilea. Allenamento per la battaglia finale, di Lina Prosa. Il testo riprende da Kleist il mitico incontro/scontro tra Pentesilea e Achille durante la guerra di Troia. Ma qui i due eroi sono sottratti alla gloria del mito ed esposti alla contemporaneità, nudi e inconsapevoli, come in un nuovo campo di battaglia in cui la sfida ora mette a confronto l’uomo e la donna. In un luogo poco riconoscibile, forse un manicomio, lei che s’immagina di essere Pentesilea, si allena alla battaglia finale con Achille. Lui, a sua volta, in separato momento, si prepara allo stesso evento. In realtà l’incontro immaginato non avviene mai, ma rivela il drammatico confronto a distanza tra due solitudini. Ciascuno inventa da solo l’esito finale della battaglia: lei inghiotte il corpo di lui. Lui disperde nell’aria il corpo di lei. Vince la lacerante e vorace condizione della passione fino a disegnare diverse e opposte traiettorie del maschile e del femminile.
Il testo è stato scritto da Lina Prosa nel 2008 per Muriel Mayette, allora direttrice della Comédie-Française, che ne ha curato una lettura pubblica nel 2009 allo Studio-Théâtre. Il 29 settembre a Villa Medici (tutto il programma del Festival è online sul sito romaeuropa.net ).
Shechter è nato a Gerusalemme 40 anni fa, ha iniziato la sua attività come danzatore nella Batsheva Dance Company, lavorando poi con numerosi coreografi tra cui Ohad Naharin, Wim Vandekeybus, Paul Selwyn – Norton, Tero Saarinen, e Inbal Pinto. Ha studiato musica fin da bambino e, oltre la danza, ama la batteria e il rock. Nel 2002 si è trasferito dal suo paese prima a Parigi e poi a Londra dove nel 2008 ha fondato la sua compagnia. I suoi primi lavori – tra cui Uprising, In your rooms, Political mother, Sun, tutti presentati nelle precedenti edizioni del Romaeuropa Festival – , mostravano con chiarezza le caratteristiche che gli hanno fatto guadagnare il successo internazionale: una spiccata sensibilità per la creazione di danze collettive, dove le singole parti acquistano peso ed energia nel movimento di gruppo; un uso delle movenze della “danza popolare”, ma reinventate di sana pianta; un potente utilizzo delle luci – con le quali Shechter riesce a creare sipari tra diverse scene che sfumano una nell’altra o addirittura in alternanza simultanea – e, infine, un raffinato incrocio tra il concerto e lo spettacolo teatrale che sottolinea costantemente il suo amore per la musica, impetuoso nell’elettronica e nelle sonorità rock da lui stesso composte per le coreografie . A testimonianza della sua ecletticità, Shechter ha firmato nel 2015, insieme a John Fulljames, la regia e la coreografia dell’ Orphèe et Eurydice di Gluck per la Royal Opera House e, a Broadway, le coreografie per il riallestimento del celebre musical Fiddler On The Roof ( Il Violinista sul Tetto )