Il 2015 è alle porte. Abbiamo promesso e le promesse si mantengono!
Dal 20 al 22 settembre si svolgerà il Summit delle Nazioni unite sugli Obiettivi del millennio; nei tre giorni precedenti (17-19 settembre, giornate di mobilitazione “Stand up! Take action!”), si svolgono varie iniziative per porre all’attenzione pubblica il problema della lotta alla povertà e degli strumenti e risorse per affrontarla come previsto dagli obiettivi. “Raggiungere gli Obiettivi del Millennio. Le raccomandazioni della società civile”: il dossier presentato alla stampa nazionale il 16 settembre.”Le promesse si mantengono! Gli impegni si onorano! [Gli Obiettivi del Millennio ->http://www.cooperazioneallosviluppo.esteri.it/pdgcs/italiano/Millennium/Millennium.html]possono essere raggiunti! E’ una questione di giustizia nei confronti dei più deboli e di lungimiranza politica nei confronti dei cittadini italiani e europei. Chiediamo quindi all’Italia e a tutti i paesi presenti al Vertice delle Nazioni Unite di New York di settembre, di definire un piano ambizioso per i prossimi cinque anni e di garantire le risorse necessarie per attuarlo.
_ Il 2015 è alle porte. Abbiamo promesso e le promesse si mantengono!”
Si conclude così [l’appello->http://www.standupitalia.it/IMG/pdf_AppelloSummitONU_POVERTA_settembre2010.pdf] firmato non solo dalle organizzazioni civili impegnate nella cooperazione allo sviluppo ma da personalità varie: non è la prima volta, ma anche questa volta il messaggio che viene lanciato al governo italiano è “L’Italia rispetti gli impegni presi per raggiungere gli Obiettivi del Millennio”.
{{Laura Ciacci e Sergio Marelli}}, portavoci della Coalizione Italiana Contro la povertà (GCAP Italia) hannno hanno infatti denunciato: “L’Italia arriva al Summit delle Nazioni Unite sugli Obiettivi del Millennio senza un piano di riallineamento necessario per recuperare i propri ritardi nel raggiungere gli impegni presi verso i più poveri. Così facendo il Governo italiano non solo non rispetta i suoi impegni internazionali ma rischia di essere responsabile anche del mancato raggiungimento dei target dell’Unione Europea”.
Da parte sua {{Marta Guglielmetti}}, coordinatrice per l’Italia della Campagna del Millennio dell’Onu: “I dati mostrano come siano stati raggiunti risultati incoraggianti anche se manca ancora molta strada da percorrere, la via è quella giusta. I dati, però, ci mettono di fronte anche a un’altra realtà inaccettabile. Mentre alcuni dei Paesi più poveri hanno raggiunto gli obiettivi intermedi, il campanello d’allarme suona per i Paesi ricchi (tra cui alcuni membri dell’Unione Europea e in particolare l’Italia), che sono ancora molto indietro nel mantenere gli impegni. Questi ritardi rischiano di penalizzare proprio i Paesi poveri più virtuosi. Gli Obiettivi del Millennio possono essere raggiunti se ciascuno farà la sua parte”.
Malgrado le promesse fatte al G8 a L’Aquila nel 2009, il governo è indietro nel versamento dei contributi per il 2009 ed il 2010.
Eppure i sondaggi dimostrano che l’Italia è un paese solidale: 9/10 cittadini/e, pur in tempi di crisi, sostengono la necessità di impegni internazionali qualificati per combattere la povertà.
Nei prossimi giorni a New York il summit delle Nazioni unite farà il punto sui risultati raggiunti e dovrà verificare le modalità di intervento per il quinquennio successivo: uno dei punti sui quali sicuramente interverrà è quello della lotta alle mutilazioni genitali femminili.
Per {{[Amnesty international->http://www.amnesty.it/obiettivi-di-sviluppo-del-millennio-tagliate-fuori-le-persone-piu-povere]}}, che parteciperà con una sua delegazione al Summit, molti degli obiettivi non saranno raggiunti: occorre che i diritti umani ed il dovere dei governi di realizzarli siano posti al centro degli Obiettivi. Amnesty inoltre sottolinea che il 70% delle persone che vivono in povertà sono donne. Gli Obiettivi di sviluppo del millennio ignorano la vasta discriminazione che colpisce le donne nell’accesso al cibo, all’acqua, ai servizi igienici e all’alloggio. Ogni anno almeno 350.00 donne, il 99 per cento delle quali nei paesi in via di sviluppo, muoiono durante il parto.
Anche amnesty parteciperà all’iniziativa “Beep beep: time to remember” che si svolgerà a roma il 18 settembre alle ore 19 in piazza S. maria in Trastevere: le sveglie suoneranno per sollecitare i governi a realizzare gli obiettivi di sviluppo.
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