
Nel mondo social di Instagram e TikTok, hanno spopolato negli ultimi mesi le tradwives, o trad wives, content creator che celebrano un’estetica e uno stile di vita che strizza l’occhio alla cultura e agli ideali degli anni Cinquanta. Le trad wives incarnano un modello tradizionalista, basato su una chiara distinzione dei ruoli di genere: l’uomo si occupa finanziariamente della famiglia, mentre la donna veste esclusivamente il ruolo di moglie e madre.
I contenuti ricreano una routine fatta di faccende domestiche, gestione familiare, cura della casa e dei figli, devozione al marito e preparazione di ricette elaborate. L’estetica delle trad wives è ben chiara: capelli acconciati perfettamente, gonne a ruota e trucco leggero ma impeccabile, tutto parte di una costruzione stilistica definita che trasforma momenti di quotidianità in un immaginario nostalgico e sofisticato, dal gusto vintage e rétro chic. Il richiamo, però, non è tanto alla vita reale delle casalinghe degli anni Cinquanta, quanto all’idea idealizzata proposta dal cinema e dalla televisione della donna-casalinga perfetta.
Il rabbit hole: cosa si cela dietro questa realtà?
Non mancano, tuttavia, le polemiche. Il modello di vita proposto dalle trad wives è stato additato da molti come una forma di antifemminismo, mascherato da libera scelta e una rinuncia cosciente ai progressi di emancipazione ottenuti grazie alle lotte femministe per l’indipendenza e per l’uguaglianza di genere. In realtà, nessuna delle più note trad wives ha mai dichiarato di essere in linea con un pensiero antifemminista. La rinuncia alla carriera e alla libertà personale, soprattutto quella economica, sembra essere, per le trad wives, una scelta ponderata. È molto più allettante e appagante scegliere uno stile di vita casalingo e rilassato, piuttosto che rischiare il burnout sul posto di lavoro.
Ma, è possibile che, nonostante questo rifiuto della carriera, le trad wives ottengano contratti e un reddito in seguito alla creazione e condivisione dei propri contenuti. È, infatti, legittimo chiedersi: dietro questa retorica di rinuncia alla carriera si nasconde una strategia di business? Il fenomeno potrebbe, quindi, rileggersi attraverso la logica dell’intrattenimento e del guadagno: un personaggio studiato per far discutere e generare un ritorno economico. Sarà che, dietro una versione digitale delle casalinghe stereotipate si nascondano imprenditrici digitali che sfruttano un fenomeno andato virale?
Questo stile di vita di ritorno agli stereotipati ruoli di genere patriarcali, di devozione al marito e talvolta anche alla fede religiosa, in realtà, romanticizza un periodo storico in cui le donne venivano escluse da diritti fondamentali, come la gestione delle proprie finanze o la partecipazione alla vita politica. Diritti per i quali si è combattuto a lungo. Basti ricordare che, in Italia, solo nel 1975 è stata abolita la potestà maritale (art,. 144 del Codice Civile) che poneva la donna in una posizione subordinata a quella del marito.
Questo fenomeno, al pari di un rabbit hole, letteralmente “la tana del coniglio” (espressione anglosassone che metaforicamente indica l’idea di perdersi in una serie di eventi o pensieri che portano a scoperte o conseguenze inaspettate) stimola una riflessione: la scelta delle trad wives è autentica o è una reazione agli standard di femminilità moderna? È una critica alle pressioni del mondo lavorativo attuale o una strategia di marketing costruita?
Qualunque sia la risposta, le trad wife incarnano un fenomeno sociale che polarizza. Da una parte, c’è chi vede il fenomeno come una forma di emancipazione. Dall’altra parte, c’è chi lo considera come un ritorno agli stereotipi di genere. Il sospetto che quello delle trad wives sia un fenomeno costruito ad hoc per l’engagement, ovvero il coinvolgimento degli utenti, non è da escludere, dal momento che i contenuti proposti da queste influencer generano interazioni, sia positive che negative, che si traducono in visibilità e sponsorizzazioni.
La donna perfetta nella cultura popolare:
Il fenomeno delle trad wives trova una particolare anticipazione in due opere cinematografiche dal discreto successo popolare: La donna perfetta (The Stepford Wives, Frank Oz, 2004) e Don’t worry Darling (Olivia Wilde, 2022). Entrambi i film, di stampo distopico, propongono un inquietante riflesso di controllo patriarcale del marito sulla moglie.
Nel film diretto da Frank Oz, La donna perfetta, la protagonista interpretata da Nicole Kidman scopre che nella cittadina di Stepford (una magistrale riproduzione di un sobborgo patinato americano) tutte le mogli sono state trasformate in robot per incarnare l’ideale di donna perfetta: devota al marito e ai figli, impeccabile nell’aspetto estetico, rispettosa del proprio ruolo sociale. Il film satiricamente smaschera il desiderio di controllo e critica l’ossessione per un modello di donna che rispecchi tutte le aspettative della controparte maschile.
In Don’t Worry Darling, la regista Olivia Wilde rielabora la stessa ambientazione e il contesto del film di Frank Oz, mettendo in scena un sobborgo idealizzato e a tratti inquietante in cui la vita si svolge seguendo lo stampo tradizionalista degli anni Cinquanta. Questo stile di vita, tuttavia, non è altro che una simulazione creata da mariti frustrati e desiderosi di confinare le proprie mogli di successo in una condizione di ribaltamento dei ruoli. Il film si pone l’obiettivo di mettere in luce quella che è la diretta correlazione tra esaltazione dei ruoli domestici e dinamiche di controllo e privazione di libertà individuale.
Entrambi i film offrono una critica alle costruzioni sociali che limitano l’autodeterminazione femminile, rivelando quanto queste costruzioni sociali siano state oppressive per le donne e quanto l’ideale di “donna perfetta” sia irrimediabilmente tossico. Per questo, l’analisi del fenomeno trad wives non può limitarsi all’estetica e all’aura nostalgica, bisogna indagare quelle che sono le conseguenze, in termini di implicazioni sociali, politiche e culturali, che questo stile di vita ha come sottotesto.
FONTI:
https://www.newyorker.com/culture/persons-of-interest/the-rise-and-fall-of-the-trad-wife
https://www.elle.com/it/magazine/women-in-society/a60369419/trend-trad-wife-tiktok/
