Un momento della protesta
davanti al Ministero (foto da Fufi Sonnino)

Fufi Sonnino, portavoce del collettivo di via Pompeo Magno a Roma e figura di spicco nel movimento femminista e nella lotta per i diritti delle donne, ha lanciato un messaggio di protesta contro l’attuale logo del Ministero della Cultura. La sua storia di vita personale si lega a quella del movimento attivo e inclusivo femminista, che ri riuniva nelle battaglie dal respiro anche internazionale. Con una lunga storia di attivismo, Fufi Sonnino ha redatto e diffuso un volantino di protesta, sottoscritto con Valeria Consiglio e Assunta Paganucci, al fine di denunciare l’inadeguatezza del logo del Ministero della Cultura. L’intento è di richiamare l’attenzione delle istituzioni su una scelta di un logo che perpetua e ricorda stereotipi di violenza e patriarcato.

Il logo, introdotto nel 1974, riprende l’opera del Bernini, un capolavoro che raffigura il tentativo predatorio del Dio Apollo, di afferrare e possedere la Ninfa Dafne. Quest’ultima fuggendo disperatamente invoca la Divinità genitoriale per essere salvata. Dafne verrà quindi trasformata in un albero di alloro (Laurus Nobilis) venendo condannata ad una forma diversa dall’umana per l’eternità.

Il rifacimento al racconto mitologico della violenza di Apollo su Dafne è un chiaro riferimento al patriarcato, sottolinea Fufi Sonnino. Nel volantino di protesta si legge:

“Il Dio Apollo, definendo “amore” il mancato appagamento del suo desiderio violento, eleggerà L’ALLORO a pianta sacra al suo culto e la CORONA di ALLORO ornerà, in seguito, il capo di chi conseguirà un successo! La vittima che rimane vittima venendo trasformata in ‘altro’ e il violento che, nel suo simbolo, elargisce onorificenza al vincitore. Lo schema patriarcale che accompagna la violenza sulla figura femminile ha radici antiche e profonde e spesso viene riproposto, magari inconsapevolmente o superficialmente, da Enti o Strutture che non fanno altro che ritardare una auspicabile evoluzione sociale. Questo logo, nato nel 1974, è stato assegnato in seguito anche alla DIREZIONE NAZIONALE DEI MUSEI ad al MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA’ CULTURALI”.

Sonnino, Consiglio e Paganucci sottolineano il contrasto tra il logo utilizzato dal Ministero della Cultura e i valori che l’ente dovrebbe promuovere. Il Patrimonio Artistico Nazionale ha da offrire altre immagini, più adeguate, più inclusive e più coerenti con i lavori del Ministero, sottolinea l’attivista.

Il volantino di protesta