IL LUNGO CAMMINO PER DIVENTARE CITTADINA ITALIANA
Marcelline ce l’ha fatta. Chi è? Una mia amica che da sabato 13 ottobre è diventata cittadina italiana, nata in Guinea il 1 gennaio del 1968, quando io ne avevo 18. La storia della nostra amicizia risale a più di dieci anni fa, quando esasperata scrissi a tutti i giornali possibili, di carta e on line. Ne rimane una traccia integra e datata 30 ottobre 2008: Marcelline, profondo nero.Abbiamo cantato insieme Pata Pata quando morì Miriam Makeba, che la Guinea la conosceva bene.
Il percorso per diventare cittadina italiana, è lungo e complicato, la legge e la normativa è cambiata molto spesso e non permette sbagli o interpretazioni. Ho avuto la possibilità di seguirla nella sua richiesta finale perchè il marito italiano -da anni in cassa integrazione e poi disoccupato- poteva contare solo sul lavoro di Marcelline;Ho avuto la possibilità di seguirla nella sua richiesta finale perchè il marito italiano -da anni in cassa integrazione e poi disoccupato- poteva contare solo sul lavoro di Marcelline; oggi è molto malato e in tempi recentissimi ricoverato in un hospice romano. Si erano sposati a Capranica a febbraio del 2012.
Scrivo per invitare tutti a voi a fare qualcosa nella vostra vita quotidiana, è un invito laico e molto semplice. Ce la possiamo fare se crediamo che ognuno di noi debba essere stimolato a dare quanto ha di buono in sè, quanto può esprimere al meglio come invitava il Maestro Manzi: ce la possiamo fare tutti a superare momenti oscuri della vita democratica del nostro Paese, quello con la p minuscola e maiuscola.
La voce di una persona al centralino è determinante per avere una speranza, una porta aperta, una spiegazione.
La spiegazione di un carabiniere, di un poliziotto, di un vigile può farci capire qualcosa e provvedere…perchè non è facile addentrarci in una jungla di regolamenti in mobilità, figurarsi per chi si è trovato un deserto da affrontare per salvarsi la vita.
La signora che fa le pulizie negli uffici comunali e mi dice che è rimasta un’ impiegata che poi mi ascolterà, malgrado tutto, è come un faro nella notte.
Il sorriso e l’abbraccio della mia amica è come riconciliarsi con l’ Umanità.
C’è sempre qualcosa di buono nell’aria,seppure in una atmosfera dove galleggiano avanzi indecenti e crudeli di notizie, privi di qualsiasi speranza nel miglioramento: non è mai troppo tardi per capirlo.
Grazie a chi non troverà mai spazio in cronaca per quanto di buono ha fatto,ma crede nel Bene Comune… io condividerò sempre, perchè anche lo scrivere ci ha aiutate, a Marcelline e a me.
“Ogni venerdì e Sabato sera, arriva l’ora del pata pata, la musica continua all’infinito, fino a quando la luce del mattino arriva a splendere”