IL MOSTRO DELLA MICROPLASTICA AUMENTA L’INQUINAMENTO
Negli ultimi decenni la plastica è stata prodotta ed utilizzata dall’uomo con sempre maggior frequenza, tanto da essere attualmente il maggior inquinante nei fiumi, nei laghi, negli oceani.
Gli impianti di trattamento e depurazione delle acque sono in grado di intrappolare macroplastiche e frammenti di varie dimensioni, ma una larga porzione di microplastiche riesce ad evitare questo sistema di filtraggio e arriva in mare.
Anche se a destare più clamore sono i rifiuti di maggiori dimensioni, in realtà questi frammenti più piccoli e, apparentemente, insignificanti sono ancora più nocivi e pericolosi.
È il caso dei cosmetici, in cui il contenuto in microplastiche supera, talvolta, in peso la plastica di tutto il tubetto o la boccetta in cui sono venduti. In certi cosmetici le microplastiche rappresentano dall’1 al 90% del peso del prodotto stesso: specialmente negli scrub, nei bagnoschiuma, nei dentifrici ma anche i rossetti, le maschere, i mascara, gli idratanti, lo spray per capelli, le creme lenitive, le schiume da barba.
In Europa nel 2013, solo per i prodotti di bellezza, sono state impiegate quasi 5.000 tonnellate di microplastiche, finite quasi tutte in mare e con possibili ripercussioni anche per la salute umana.
Come fanno, infatti, le microplastiche ad entrare nella catena trofica? Queste vengono scambiate per cibo e ingerite dagli organismi marini e,così, il passo è breve: finiscono direttamente nel nostro piatto.Togliere le microplastiche dai prodotti cosmetici che poi finiscono a mare. Presto potrebbe essere una legge ad imporlo.
Ma come è successo già altre volte, non vogliamo rischiare che la proposta di legge venga bloccata e dimenticata in Parlamento.
Per questo ti sollecitiamo a chiederne subito la discussione con relativa calendarizzazione in Parlamento, firmando questa petizione.
“La proposta di legge – ha spiegato il presidente della commissione ambiente della Camera Ermete Realacci – è stata firmata da 40 parlamentari sia di maggioranza che di opposizione su spinta di Marevivo”. L’uso di molti prodotti di bellezza, sottolinea infatti Marevivo, sta alimentando il “mostro” della plastica, che sempre di più invade i nostri mari e si insinua nella nostra catena alimentare.
“Mi appello al parlamento – ha detto il sottosegretario all’ambiente Silvia Velo – perché questa legge, che è semplicissima, abbia un iter rapido”. La proposta di legge fa parte della campagna “Mare mostro”, nata per informare e sensibilizzare sull’impatto della plastica in mare, realizzata da Marevivo in collaborazione con Marina Militare e CoNISMa e partita a bordo della nave scuola Amerigo Vespucci. “Non possiamo restare a guardare cosa sta capitando al nostro mare – ha spiegato spiega Rosalba Giugni, presidente e fondatrice di Marevivo – non dimentichiamo che il mare rappresenta il 71% del Pianeta, produce più dell’80% dell’ossigeno che respiriamo e assorbe un terzo dell’anidride carbonica, quando è in buona salute”.