Il natale della longevità. Per viver 100 anni bisogna amare se stess* le/gli altr*, il proprio lavoro, il proprio territorio, essere solidali, laborios* e positiv*
Il segreto per arrivare a 100 anni è anche nel tuo carattere. A svelarlo è una ricerca scientifica realizzata da espert* della Sapienza di Roma e dell’università della California di San Diego. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista International Psychogeriatrics .
A capo della ricerca Anna Scelzo, psicologa della Asl 4 Chiavarese, che ha intervistato gli/le anzian* del Cilento, passando un’ora con circa 29 ultranovantenni del programma Ciao (Cilento Initiative on Aging Outcomes). Queste persone, provenienti da nove paesi situati nella regione a 150 chilometri a sud di Napoli, hanno fra le aspettative di vita più alte al mondo. Le donne hanno in media 92 anni, mentre gli uomini 85. Dai risultati è emerso che nonostante gli acciacchi e le malattie, le nonne del Cilento hanno un benessere mentale superiore a quello dei/delle figl* di età compresa fra i 51 e i 75 anni. “Ciò che accomuna quest* anzian* è l’amore per la loro terra, in cui trovano un motivo per continuare a vivere”, spiega la prima autrice dello studio, Anna Scelzo. “Molt* continuano a lavorare a casa o nei campi, e pensano ‘questa è la mia vita, non voglio arrendermi”. Altra nota curiosa è il carattere tutto pepe di quest* nonnin*. “Abbiamo scoperto che tendono ad essere dominanti, testard*, e hanno bisogno di avere un senso di controllo”, continua Scelzo. “Questa tendenza a controllare l’ambiente evidenzia una certa determinazione che è bilanciata dalla necessità di adattarsi ai cambiamenti”.
La studiosa ha affermato di aver ascoltato alcune frasi che hanno mostrato il carattere molto particolare di queste persone che hanno scoperto il segreto di una vita più lunga. Queste persone sono molto solidali, laboriose e positive. “Il lavoro è sempre stato la mia vita” ripetevano nel corso delle interviste, “Eravamo cinque fratelli, molto affezionati l’uno all’altro” affermava qualcun altro, “La mia famiglia è sempre stata molto unita” oppure “Il campo è la mia vita”.
In seguito le ricercastrici hanno intervistato anche familiari e figl* fra i 51 e i 75 anni, che hanno parlato degli/delle anzian*. In questo caso ogni persona è stata definita come “Forte, positiva, ottimista”, come pure “cocciuta e difficile da convincere. Vuole sempre che le cose siano fatte a modo suo”. Secondo Anna Scelzo un carattere di questo tipo è “un tratto psicologico positivo, perché indica attaccamento alle proprie convinzioni e scarsa preoccupazione per quel che pensano gli altri”. Per l’esperta l’amore per la terra “è un tema comune a molti di questi anziani. Dà senso alla loro esistenza. Molti di loro sembrano convinti: questa è la mia vita e non voglio lasciarla andare”.
Altr* hanno prelevato dei campioni di sangue per eseguire l’analisi di alcuni biomarcatori legati a disfunzioni cardiache e renali. Così hanno scoperto bassi livelli ematici di un ormone ad azione ipotensiva, la adrenomedullina (ADM), regolatore della pressione sanguigna e della perfusione degli organi. «Concentrazioni molto basse di questo biomarcatore indicano un sistema endoteliale e del microcircolo ben funzionante in grado di consentire una buona perfusione sanguigna degli organi e dei muscoli», conclude il professor Di Somma che fa parte di questo team internazionale di scienziat* che hanno analizzato la popolazione cilentana come abbiamo già detto nell’ambito di uno studio pilota intitolato CIAO (Cilento on Aging Outcomes Study) condotto dall’Università La Sapienza di Roma e dall’Università di San Diego in California.