IL PRIMO CASO NOTO DI INTERRUZIONE DELLE TERAPIE DOPO L’ENTRATA IN VIGORE DEL BIOTESTAMENTO
Patrizia Cocco nello scorso mese di giugno si era rivolta ad Associazione Luca Coscioni per richiedere informazioni, nello specifico caso a Marco Cappato, circa il percorso da affrontare per giungere al diritto di porre fine alla propria esistenza e ad una vita che dopo anni di malattie non riteneva più degna di essere vissuta.
Le fu indicata la possibilità di seguire il percorso già solcato, attraverso una lunga battaglia nei tribunali, da Walter Piludu quando la legge riconobbe come un dovere per il medico quello di adempiere le volontà del paziente se intenzionato a rifiutare l’accanimento terapeutico, in relazione agli artt. 13 e 32, comma 2 Costituzione.
Patrizia scriveva tramite un “comunicatore” oculare, grazie all’uso di occhi compromessi dalla Sla. Si definiva come una persona che non viveva più, in quanto attaccata alle macchine ogni giorno, per tutto il giorno, e riferiva di vivere un incubo, di non essere in grado di muovere muscoli… Voleva solo smettere di soffrire. Ma non poteva permettersi la Svizzera.
Dopo essersi confrontata con i componenti della famiglia, Patrizia aveva nominato un notaio come amministratore di sostegno. Oggi l’epilogo di un calvario tortuoso
“Si tratta del primo caso reso noto dopo l’entrata in vigore del Biotestamento relativo all’applicazione del consenso informato e l’interruzione delle terapie. Dichiara Filomena Gallo, segretaria Associazione Luca Coscioni. La differenza col passato è che grazie a testamento biologico non è ora più necessario affrontare lunghe battaglie nei tribunali per vedere rispettato il diritto fondamentale di decidere l’interruzione di terapie. Continueremo a vigilare affinchè la legge venga rispettata e monitorare la situazione nei comuni italiani in merito all’effettiva possibilità di rilascio dell DAT. Oltre a fornire tutte le informazioni tramite la casella mail
Dopo essersi confrontata con i componenti della famiglia, Patrizia aveva nominato un notaio come amministratore di sostegno. Oggi l’epilogo di un calvario tortuoso
“Si tratta del primo caso reso noto dopo l’entrata in vigore del Biotestamento relativo all’applicazione del consenso informato e l’interruzione delle terapie. Dichiara Filomena Gallo, segretaria Associazione Luca Coscioni. La differenza col passato è che grazie a testamento biologico non è ora più necessario affrontare lunghe battaglie nei tribunali per vedere rispettato il diritto fondamentale di decidere l’interruzione di terapie. Continueremo a vigilare affinchè la legge venga rispettata e monitorare la situazione nei comuni italiani in merito all’effettiva possibilità di rilascio dell DAT. Oltre a fornire tutte le informazioni tramite la casella mail