Il punto G da Genova al Giappone
Il “Punto G” si deve al dottor Grafenberg, un uomo ricercatore che individuò per la donna un’area sensibile all’interno della vagina femminile, che se debitamente manipolata diventa molto eccitabile, come un’altro G di otto potenti del mondo, che si servono di abilissimi manipolatori per mostrare la loro sensibilità globale.
{{Il loro punto G}} dicono non abbia capacità operative, ma solo il compito, discutendo, di indicare dove intervenire al meglio nell’economia, nel sociale, nell’ambiente, nel contrasto dell’attività terroristica. Da sei che erano nel 1975, si concupiscono in otto:Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito,Russia, Stati Uniti d’America.
Il {{Papa}} ha sempre visto con diffidenza un metodo così privatamente di {{piacere}} in Italia e quindi solitamente, come anche in questo 2008, chiede che si sia {{generosi con il controllo del benessere}}, per dare a tutti come dice Mazza dell’Avvenire, quei fondi distratti, e persi per strada dal lontano 2000: una colpa globale, esente il Benedetto XVI che comprò per primo il bond-vaccino, con grandi turbolenze finanziarie nello Ior.
{{Silvio Berlusconi}} l’ha imparata tutta a memoria e si dimostra tra i più attivi dicendo e non facendo capire nulla: “Un intervento sui “margini di deposito” di competenza delle borse sui futures che secondo qualche paese del G8 dovrebbero aumentare “fino al 50%” dall’attuale 5% ed una azione da parte delle autorita’antitrust non solo in Europa, ma anche negli Usa, in Canada e negli altri Paesi” e Bush, qualunque sia il Papa, continua invece a ripetere: “ringrazio il Papa per aver mostrato al mondo “non solo lo splendore della verità, ma anche il potere della verità di sconfiggere il male e dirigere il corso della storia” .
Davvero non sembrano più eccitanti, non lo erano mai state per il movimento pacifista, {{le azioni degli anarchici}} che non avevano nessuna voglia di confondersi con i manifestanti “buoni”, loro attaccavano quel punto “G” a modo loro, e la polizia capì da Seattle, come si faceva ad eccitare quella parte globale dell’opinione pubblica…
{{Il G8, in programma nell’isola di Hokkaido, ha generato una grossa manifestazione di protesta}}, alla quale hanno partecipato migliaia di persone: si è vero, le migliaia di persone che hanno manifestato a Sapporo contro questo esclusivo diletto, l’hanno fatto come ormai sappiamo, festosamente pacificati, e tutto si è concluso al momento con quattro arresti tra cui uno sprovveduto guardone, operatore tv della Reuters.
Come non ricordare d’altronde il {{Roland Barthes}} che nel ’70 incontrò il Giappone ed il suo tratto e lo chiamò poi “L’impero dei segni “?
“L’arte del mutamento” nel 2005, fu la prima parte di un {{progetto triennale dedicato al Sol Levante e voluto dalla città di Genova}} nell’anno che vedeva l’Italia festeggiare i 50anni dell’Accordo Culturale con il Giappone e l’Europa celebrare l’Anno dell’Amicizia con i giapponesi.
Fu proprio una mostra al Palazzo ducale di Genova nell’agosto del 2005 descritta da Laura Santini, con Il Giappone via Genova, che doveva far cogliere il segno: “L’importanza del segno sia esso icona, astrazione, commento, messaggio pubblicitario o umanitario. Il loro è un di-segno che implica sempre una minuziosa cura del dettaglio formale, in un’arte che non rappresenta la realtà, la studia e la supera reinventandola, la ferma come in uno scatto fotografico e già la interpreta e le infonde una dimensione propria e altra”.
E sulla Via del punto G, ci si possono ri-trovare i protagonisti attuali, in lontani trascorsi di sereno godimento fin dal vertice del {{giugno 1999 a Colonia.}} Là {{i Ministri degli Esteri degli otto paesi più industrializzati}} convennero, per la prima volta, sulla necessità di migliorare le proprie politiche in tema di prevenzione dei conflitti focalizzando la propria attenzione su un più marcato rispetto della Carta delle Nazioni Unite, sul rafforzamento delle istituzioni democratiche, dei diritti umani e dello stato di diritto. Una maggiore attenzione che venne richiamata anche dai Capi di Stato nel loro comunicato finale e che portò ad una sessione ad hoc del G8 sulla prevenzione dei conflitti (Berlino, dicembre del 1999). In tale occasione i Ministri degli Esteri diedero mandato ai propri Direttori Politici di prevedere specifiche riunioni in vista del Vertice di Okinawa del luglio 2000. Le iniziative di Miyazaki per la prevenzione dei conflitti, divennero documento approvato:”G8 Miyazaki Initiatives For Conflict Prevention”, incentrato su cinque tematiche:riduzione della quantità eccessiva di armi leggere,sviluppo sostenibile, le risorse umane, naturali e finanziarie da parte dei paesi che si trovano in aree conflittuali,misure di cooperazione per i traffici illeciti di beni, adozione di standards internazionali per la protezione dei diritti dei bambini,aiutare le Nazioni Unite a sviluppare le proprie capacità con operazioni peace keeping della polizia internazionale.
{{Ma forse gli Otto Grandi Novellatori sono resi ciechi dall’amore}}: sarebbe arrivata una conferma da uno studio scientifico, pubblicato sulla rivista {Evolution and Human Behaviour}, ricercatori della Florida State University di Tallahassee, che hanno infatti scoperto che le persone innamorate, diventano cieche, badano al compito piuttosto e la repulsione nei riguardi di altri eventuali partner possono servire per incrementare l’impegno che si applica al proprio rapporto per favorire la riproduzione della specie. Nel proposito va ricordato che la Chiesa a lungo ci rammentò e ha dimostrato che la masturbazione rende non vedenti.
In Italia si fa {{girotondo sul ventre del potere l’ 8 luglio}}, Grillo il 25 dello stesso mese…un po’ con le sue Parole- Blog, si sconsacrano i confini con esiti e mete forse diverse ma comunque un solletico particolarmente fastidioso, per alcuni forse una buona opportunità per saggiare la capacità del sollazzo. Quanto da Genova al Giappone nel punto G si sono rafforzati con raffinata perversione il potere e l’oscurantismo, l’ignoranza e la mancanza di informazione? Già, vivere in piacere la vita, quella che una volta veniva definita “sacra” e mai diventò libera magari anche pagana, danzata alla luce della Luna e del Sole.
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