Il ritorno del branco
Periodicamente il branco colpisce stuprando le donne. Oggi come nel passato, stesse modalita’, medesimi impulsi guidano il famigerato gruppo;eppure il tempo e l’evoluzione sociale farebbero sperare in un progresso culturale che invece non c’e’…Negli anni ’70 {{il massacro del Circeo}} inorridi’ l’opinione pubblica; la foto di Donatella Colasanti estratta dal portabagagli della Fiat 127 di uno dei suoi aguzzini rimase impressa per molto tempo nella nostra mente; il corpo ed il volto di una donna massacrata, martoriata, violentata e devastata ma per fortuna ancora viva.
Mori’ invece la sua amica e compagna di sventura Rosaria Lopez. Entrambe per 36 ore subirono torture e violenze di ogni genere dai tre “mostri”che definire uomini e’ impossibile.
Periodicamente il gruppo maschile che si usa definire {{“branco”}} si ripropone e si ricompone con {{nuovi soggetti di nuove generazioni}} ma di “antichi”principi deviati, sempre gli stessi, nel tempo. Menti e corpi che si assomigliano, si ritrovano nell’odio verso le donne,verso la persona e conseguono insieme i loro scopi brutali.
Tornano, con volti diversi in tempi nuovi, a dire e fare le stesse cose di sempre: umiliare, violentare, stuprare ed uccidere le loro vittime-donne .Danno sfogo alla loro depravazione costituendo un gruppo a delinquere dove responsabilita’ e ragione non trovano personificazione, mentre lo slancio alla violenza si amplifica.
Sono elementi che si agganciano tra loro come {{i pezzi di un ingranaggio malato e perverso }} che porta dolore e spesso la morte .L’identikit rivela che sono uomini o giovani della cosiddetta “buona societa’”, studenti o giovani rampolli di buona famiglia. Poi,scavando ed indagando si scopre la profonda crisi culturale e morale che affligge questa parte di societa’. L’assenza di ideali e l’anarchia dilagante nei confronti dei valori produce persone dalla vita apparente ,basata sul profitto e che ripone le proprie aspettative nell’effimero ,nella cura dell’involucro ,tralasciando la sostanza.
Individui che confondono il benessere con l’estetica, non curano il proprio intelletto, non impiegano tempo a riflettere, non provano compassione per l’altro /l’altra, rispettandone lo spazio, il corpo, e i pensieri.
Il gruppo/branco e’ tornato anche in questi giorni a colpire a Modena; ha trovato qui il giusto terreno per attecchire e riproporre il solito raggelante rituale.
Una giovane donna spinta a bere alcolici durante una festa, poi trascinata in bagno dove il branco,composto da cinque amici, l’avrebbe costretta a subire rapporti sessuali completi, mentre uno di questi,a turno, fungeva da palo,davanti alla porta. I cinque ragazzi sono accusati di violenza sessuale di gruppo aggravata ai danni della ragazza.
Il branco non comprende la gravita’ delle proprie azioni, l’esaltazione e la violenza si fondono e rimbalzano sui vari componenti producendo un senso di potere e onnipotenza; il desiderio di annientare la vittima.
Come puo’ una societa’ evoluta continuare sistematicamente a generare branchi di uomini con queste caratteristiche senza interrogarsi in maniera costruttiva su tale condizione? Una societa’si puo’ definire buona solo se crede di non essere abbastanza buona ed educa i propri figli e figlie alla liberta’, alla dignita’ ed al rispetto reciproco.
Non smettiamo mai di chiedere giustizia, inorridendo ed indignandoci a gran voce per ogni misfatto contro la persona, contro le donne; seguiamo l’esempio di Donatella Colasanti che finche’ ebbe vita chiese giustizia.
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