Il voto è un talento da spendere
Sorprende – o non sorprende, che è un po’ lo stesso – che si sia formata una “cordata” che rende pubblica la propria volontà di non-voto. Si possono ripettare tutti i sentimenti così come si deve ammettere che nessuno ha illusioni, soprattutto tra quanti di noi sono ancora dentro la logica delle ideologie; ma il voto è un talento che non si può rinunciare a spendere:
in primo luogo perché i tempi che si avvicinano non saranno facili e non si
potrà restare estranei, come accadrà a chi, non avendo votato, non potrà
più esprimere giudizi politici;
in secondo luogo perché i rappresentanti che critichiamo sono quelli che
abbiamo prodotto noi: la mia immagine non voglio che rispecchi quella di
Berlusconi, ma metà del popolo italiano gli assomiglia; e così per tutti
gli altri;
ultimo, ma non ultimo: abbiamo rispetto – essendo l’Italia ancora un paese
democratico che vota – rispetto di chi è morto perché avessimo almeno
questo diritto!
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