piera_donne_torino_1 La conservazione di archivi del femminismo alla Casa delle Donne di Torino è dovuta alla presenza dell’Associazione Piera Zumaglino.     E’ nata con la finalità prioritaria, fra le altre, di conservare e valorizzare i documenti prodotti e/o raccolti da donne impegnate nel femminismo. Le raccolte personali rappresentano una delle modalità principali con cui sono stati conservati i documenti prodotti da gruppi e collettivi femministi. Diverse donne, attive nel movimento femminista torinese e alla Casa delle Donne, hanno voluto donare le proprie raccolte personali all’Associazione Zumaglino con la consapevolezza, di cui Piera Zumaglino fu precursora, dell’importanza della salvaguardia della memoria collettiva e del senso di appartenenza ad una storia comune profondamente significativa.

immagine dal bollettino di informazione
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I due fondi principali – il Fondo Piera Zumaglino e il Fondo Alessandra Mecozzi – sono stati riordinati e inventariati e sono disponibili alla consultazione; sono inoltre presenti anche altri fondi personali (di diversa consistenza) di donne che li hanno affidati all’Associazione.

Piera Zumaglino è stata tra le prime negli anni Sessanta a voler che non si perdesse la memoria di quanto era stato fatto dalle donne per far uscire dall’oblio le loro storie. Storie di  oppressione ma anche di grande, grandissima creatività.

Piera Zumaglino nasce a Cortemilia (CN) il 17 dicembre 1942. E’ stata una delle figure più significative del femminismo torinese. Donna di gradissima intelligenza e cultura, compie i suoi studi a Torino, dove consegue la laurea in lingue e letterature straniere presso la Facoltà di Magistero, con una tesi su “Re Lear” di Shakespeare. Scrittrice e giornalista, nella giovinezza collabora al quotidiano “La Gazzetta del Popolo” e al periodico “Il Nostro Tempo”.
I suoi interessi culturali sono, accanto alla storia, sua principale passione, l’antropologia, la sociologia, la psicologia, la letteratura (dalle tragedie classiche, ai gialli, alla fantascienza, fino ai fumetti di Topolino e Tex Willer).

Agli inizi degli anni Settanta comincia a frequentare i gruppi del femminismo radicale (in particolare Alternativa femminista). Da allora fino alla sua scomparsa (4 gennaio 1994) Piera prosegue instancabilmente la sua attività all’interno del movimento femminista, fino a divenire una figura centrale per il movimento stesso: un riferimento intellettuale e operativo, in una dimensione che si era via a via dilatata oltre i confini cittadini e italiani.
Contemporaneamente, grazie alla sua particolare sensibilità e attenzione per la storia, si adopera costantemente per conservare la grande quantità di documenti che il movimento va producendo. Il Fondo Piera Zumaglino è il frutto di questa preziosa opera di conservazione, che Piera ha lasciato simbolicamente in eredità a tutte le donne.

Nel 1978 fondò, con il Colletivo omonimo, il “Bollettino delle donne”, inizialmente foglio di notizie di collegamento e di scambio di esperienze tra i vari gruppi di donne attivi nel movimento a Torino e divenuto poi, nel corso degli anni, vera rivista del movimento, rispecchiandone le tematiche, i dibattiti e le vicende.

In seguito, Piera diventò una delle principali sostenitrici ed animatrici della Casa delle Donne fin dagli inizi della sua nascita (1979). Nel 1983 fu una delle promotrici del Primo Convegno Internazionale delle donne dei Paesi industrializzati su donne e lavoro, denominato Produrre e Riprodurre. A seguito del convegno fondò, insieme con altre donne, l’Associazione Produrre e Riprodurre.

Nel 1986 Piera contribuì all’organizzazione del Convegno nazionale dei Centri di documentazione e di Ricerca delle donne (Le donne al centro, Siena, 1986), da cui nacque, anche a sua opera, un Coordinamento italiano dei Centri.

Europeista convinta, promosse l’adesione del Centro di Torino e di altre città italiane alla “Coordination Europeenne des Femmes” (European network of Women). Con il Network organizza a Torino una giornata nazionale (“Donne povere nell’emisfero ricco”, ottobre 1988), preparatoria del Tribunale europeo sulla povertà delle donne che si tenne a Bruxelles nel novembre 1988. Nel febbraio 1992 organizzò il Convegno “Pari opportunità per il lavoro di cura: prospettive europee”.

Negli ultimi anni Piera partecipò con l’Ass. Produrre e Riprodurre alle nuove attività di ricerca del gruppo Donne e sviluppo, che promuoveva i primi nuclei di autorganizzazione economica e sociale di donne immigrate (e che sfociò nel progetto del Centro Interculturale delle donne Alma Mater). Nel 1991 illustrò in una pubblicazione l’attività de “La Nuova Africa”, organizzata dal Reseau A 1841, in relazione ad alcuni Corsi di formazione alla piccola impresa tenuti al Bit (P. Zumaglino, A. Garelli, “La nuova Africa: un laboratorio di solidatrietà femminile”, ed. Reseau A 1841, 1991).

Alla sua ininterrotta attività nel movimento Piera accompagna la grande passione per la storia, in particolare per quella delle donne.
La costante attenzione a preservare dalla dispersione e dalla cancellazione la ricchezza culturale e politica del movimento delle donne la portò ad impegnarsi in prima persona nella raccolta dei documenti inerenti il femminismo, non solo in ambito torinese, ma anche in diversi altri contesti con i quali intratteneva rapporti. L’archivio Zumaglino è frutto di questa sua preziosa opera di conservazione.

Il nucleo principale dei documenti raccolti da Piera, riguardanti la nascita e lo sviluppo del movimento femminista a Torino, ha costituito la fonte principale per la sua lunga ed intensa ricerca finalizzata alla ricostruzione storica di quelle vicende. Tale riscostruzione è stata pubblicata postuma, nel 1996, nel volume “Femminismi a Torino”, per l’editore F. Angeli.

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Per informazioni sui giorni e sugli orari di consultazione degli archivi del femminismo, contattare la Casa delle Donne ai seguenti recapiti:
via Vanchiglia 3 – 10124 Torino, oppure al tel.011.8122519, eventualmente lasciando un messaggio sulla segreteria telefonica.
E-mail: casadelledonne[at]tin.it