In corso a Bruxelles il meeting Global Women for Peace Unitet Against Nato
Riceviamo e pubblichiamo il report della prima giornata del meeting internazionale che, dal 6 al 9 luglio, si svolge a Bruxelles (Belgio) organizzato dalla rete internazionale di donne – tra le promotrici la Wilpf-Italia – Global Women for Peace Unitet Against Nato (di cui abbiamo parlato QUI). Il report è a cura di Cristina Ronchieri dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole (vedi intervista sul canale Youtube).
Un folto gruppo di donne dal mondo, già presente oggi a Bruxelles, ha partecipato all’incontro organizzato all’interno del Parlamento Europeo per presentare la DICHIARAZIONE DI PACE che sarà discussa nella due giorni del seminario.
La delegazione ha potuto confrontarsi con due parlamentari del gruppo LEFT Gue/NGL: Clare Daly e Ozlem Alev Demirel. I paesi rappresentati nella riunione di oggi, attraverso tante realtà pacifiste e politiche anche molto diverse tra loro, erano Belgio, Germania, Francia, Italia, Grecia, Cipro, Ungheria, Finlandia, Afghanistan, Australia, Stati Uniti, Ucraina, Marocco.
Tutte le intervenute hanno sposato totalmente nei loro interventi i principi espressi nel documento:
NO alla NATO globale, No a blocchi militari sempre più armati, No alla guerra come modalità di risoluzione delle controversie internazionali.
No alla militarizzazione della ricerca scientifica. Le giovani generazioni hanno diritto a un’educazione laica e democratica, ispirata ai valori della pacifica convivenza tra i popoli e gli Stati.
No al coinvolgimento delle donne nei piani di guerra del patriarcato. No a qualsiasi “approccio di genere” nelle file della NATO. Mettere le donne ai vertici di un’organizzazione militare guerrafondaia non ha nulla a che fare con l’affermazione dei principi di uguaglianza, giustizia e pace che sono alla base delle lotte delle donne per la propria liberazione.
Sì, invece, alla promozione del ruolo delle donne nei processi di pace. Sì al rispetto delle intenzioni autentiche della risoluzione 1325 delle Nazioni Unite sulla partecipazione delle donne ai negoziati di pace
L’auspicio e l’invito fatto reciprocamente è stato quello di coordinarsi nell’informazione e nell’azione, in modo da ricostruire un movimento pacifista internazionale sempre più forte, che contrasti le perverse logiche e la propaganda della cultura della guerra e della difesa dell’occidente e della Nato.
Alle parlamentari sono stati consegnati alcuni dossiers, tra i quali quello sulla presenza Nato e sulla situazione della Sardegna, preparato da Patrizia Sterpetti con il prezioso contributo di Mariella Setzu, entrambe attive nell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole.
Nel pomeriggio molte di noi hanno partecipato ad una manifestazione per la Palestina, per denunciare gli ultimi misfatti di Israele, organizzata davanti al Ministero degli Affari Esteri