In difesa di Nasrin Sotoudeh: per salvare la sua vita e farle ottenere ciò che chiede
“Perché state punendo nostra figlia al posto di sua madre?” Questa giusta e semplice domanda rivolta alla Repubblica islamica d’Iran rimane, fino ad oggi, senza rispostaPerché sua figlia di 12 anni deve essere punita per le azioni della madre? “Perché punite nostra figlia dodicenne a causa delle azioni di sua madre!?” Sono le parole di Nasrin Sotoudeh, avvocato, difensore e attivista dei diritti umani, diritti dei minori e diritti delle donne.
Illecitamente condannata a sei anni di reclusione, al momento dell’arresto difendeva alcuni minori condannati alla pena capitale e oltre 40 attivisti civili e politici.
Nasrin Sotudeh è rinchiusa nella prigione di Evin dal 4 settembre 2010; non ha mai avuto il permesso di uscire e da quattro mesi le sono stati negati anche gli incontri con i familiari.
La pressione sulla sua famiglia si è intensificata con il divieto di espatrio nei confronti della figlia, Mehraveh. In segno di protesta per tale divieto dal 17 ottobre 2012 Nasrin Sotoudeh sta conducendo uno sciopero della fame ad oltranza.
La sua richiesta è umanamente comprensibile e legittima: “Perché state punendo nostra figlia al posto di sua madre?” Questa giusta e semplice domanda rivolta alla Repubblica islamica d’Iran rimane, fino ad oggi, senza risposta. Il governo iraniano sceglie il silenzio di fronte all’interrogativo di un avvocato, negandole allo stesso tempo i diritti di prigioniera e di madre che sta usando la propria vita come unico mezzo a disposizione per protestare.
Il 27 Novembre 2012 Nasrin è al suo 42° giorno di sciopero della fame. Le sue condizioni di salute sono talmente critiche da farla trasferire nell’infermeria del carcere.
Dopo l’ultima visita Reza Khandan, suo marito, ha comunicato: “Ho una sensazione di pericolo. I responsabili del potere giudiziario negano tutto, ma la verità bussa alla porta di coloro che la smentiscono”. Con la sua semplice domanda, Nasrin Sotoudeh fa luce su una verità che si nasconde dietro la violazione dei diritti dei detenuti, in particolare delle donne e delle madri in Iran.
Noi, firmatari di questa lettera, esprimendo il nostro sostegno per le giuste e fondamentali richieste di Nasrin Sotoudeh, chiediamo alla Repubblica islamica d’Iran di rispondere alla donna e alla madre Nasrin e di non punire i figli a causa della battaglia di resistenza delle madri. La vita di Nasrin Sotoudeh è in pericolo.
Manifestiamo la nostra preoccupazione per le sue condizioni di salute e indichiamo le autorità della Repubblica islamica d’Iran quali responsabili della sua salute fisica e psichica. Chiediamo a tutte le organizzazioni per i diritti umani, delle donne, dell’infanzia e a tutti i movimenti sociali di tutto il mondo, di sostenerci, manifestando la loro opposizione alla continua violazione dei diritti umani nella Repubblica islamica d’Iran.
– [Firma l’appello->https://docs.google.com/spreadsheet/viewform?formkey=dE1mdl9CZk5pWHVKcFRrRFdJWkgtNnc6MQ#gid=0]
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