In ricordo di Lucia Mezzasalma
È morta poche ore fa a Palermo all’età di 91 anni Lucia Mezzasalma che ha dedicato la sua vita alle lotte per la giustizia sociale e la libertà. Il suo impegno inizia ancora ragazza alla fine degli anni ’40, a fianco di Pio la Torre, con l’occupazione delle terre a Valledolmo, suo paese natale in provincia di Palermo. Lei e la sorella Concetta sfidano coraggiosamente la mafia dei feudi diventando, nonostante la giovane età, punto di riferimento e guida delle masse contadine, di cui continuerà, all’interno della CGIL e del PCI, a difendere gli interessi, protagonista di tutte le battaglie volte ad affermare la dignità del lavoro contadino. Sono anni di grande miseria e di stenti e Lucia sa bene che difficoltà, sacrifici e sofferenze si abbattono soprattutto sulle donne. Sarà, quindi, tra le più attive e infaticabili militanti dell’UDI Siciliana, a fianco di Anna Nicolosi Grasso e Lina Caffaratto Colaijanni: dalla organizzazione nel dopoguerra delle lotte nei quartieri popolari per le necessità più elementari, il pane, l’acqua, la casa ecc…, fino ai referendum per il divorzio e per la legge “Sulla tutela della maternità e interruzione volontaria della gravidanza” negli anni 70. Anche lei, insieme alle altre, esempio di una pratica politica quotidiana che fa tutt’uno con la vita, che tesse relazioni e che, pur in una prospettiva di cambiamento generale, cerca risposte nell’immediato.
Lucia non conosceva la parola rassegnazione, era ribelle, vitale, piena di entusiasmo, con forti valori e la convinzione che bisogna denunciare e opporsi alle ingiustizie e fare tutto il possibile per costruire una società più giusta. In età avanzata ha continuato il suo impegno anche con la scrittura e ha pubblicato libri di poesie, la cui cifra dominante è l’amore per il mondo e gli esseri umani.
Ha lasciato alle sue due figlie e a noi femministe dell’UDI che l’abbiamo conosciuta e apprezzata un’eredità importante. Dipende da noi non disperderla, farla conoscere e tramandarla alle future generazioni.
Foto tratta dall’album della figlia, Maria Grazia Mazzola cui ci stringiamo con affetto.