Inaugurata la IV edizione di Feminist, la Fiera dell’editoria delle donne
Il 7 marzo è stata inaugurata la IV edizione di Feminist, la Fiera dell’editoria delle donne, con l’obiettivo di dare visibilità all’editoria di qualità e di sostenere i luoghi delle donne quali spazi di libertà comune.
In apertura,Maria Palazzesi, una delle ideatrici e referenti di Feminist, ha ricordato come “questa presa di parola, sia ancora più necessariache nelle scorse edizioni.”
Delle 68 case editrici, alcune sono presenti dalla prima edizione, altre nuove o nuovissime: “alcune appartengono alla tradizione del nostro paese,altre sono appena nate; tutte ci hanno voluto proporre presentazioni delle loro Autrici. Molte le proposte che ci vengono fatte e tantissimi i temi a noi particolarmente cari, come quelliriguardanti il femminismo” ha dettoPalazzesi, ricordando i primi appuntamenti -9 marzo (edizioni Adelphi) e 10 marzo(edizioni Alegre) – cheverteranno sulla “parola di donna all’interno del mondo di donne, femminista, della società, della politica, della cultura.”
Feminist ha un sito ed è presente sui social, seguibile anche da canali fb e You Tube.
“Abbiamo fatto un grande sforzo per potenziare tutta la partita comunicativa” ha sottolineato Palazzesi, “…non siamo state sole nell’organizzare questo momento di cambiamento e l’abbiamo fatto perché anche se l’andare in presenza rimane uno dei nostri obiettivi che realizzeremo assolutamente se e quando ci sarà consentito, non vogliamo guardare alla piattaforma solo come a un supporto, ma a come un vero e proprio strumento di lavoro e di comunicazione.Qualcuno ha scritto che il remoto è un presente remoto, dunque qualcosa che abita nelle nostre vite. Cerchiamo di utilizzarlo al massimo e anche in questo modo vogliamo essere presenti nel grande dibattito che tutt* ci impegna.”
Maria Palazzesi ha poi nominato le altre ideatrici e organizzatrici della Fiera: “Anna Maria Crispino, direttora di Leggendaria; Giovanna Olivieri, una delle animatrici di Archivia-archivi, biblioteche e centri di documentazione delle donne, che ha sede presso la Casa internazionale delle donne e contiene i documenti che riguardano la storia delle donne di Roma, d’Italia e non solo; Stefania Vulterini, una delle ideatrici della collana‘sessismo e razzismo’della Ediesse edizioni.”
Nel lasciare la parola a Maura Cossutta, presidente dell’Aps Casa internazionale delle donne(tra i patrocinanti della manifestazione –Palazzesi haribadito “la grande potenzialità della Casa in cui si è sempre svolta la Fiera, oggi in streaming: “non un fatto casuale. La Casaè capace di essereun simbolo concreto, efficace, tangibile,non riguardante soloRoma ma a livello nazionale e internazionale. “
A sua volta M. Cossutta, ha portato “un saluto e un ringraziamento pieno, affettuoso, calorosissimo alle organizzatrici e a tutte le donne della Casa che ci hanno creduto e che grazie a questa ostinazione, determinazione si sta realizzando Feminist in una modalità del tutto nuova. Già l’anno scorso, pur dovendo rinunciare (per le limitazioni da Covid-19), alla bellissima settimana piena di gioia, di calore, con tutte le nostre sale affollatissime, siamo riuscite a realizzare tante belle occasioni, dibattiti attualissimi. Anche quest’anno, la IV edizione sarà un’occasione per ragionare insieme, discutere, mettere a confronto pensieri, emozioni, su quello che è successo e su quello che sta succedendo. Grazie soprattutto perché Feminist, lo posso dire, è l’appuntamento dell’8 marzo della Casa anche per tutta la città; è un patrimonio di talenti e di saperi; è un patrimonio della città. Io credo che questa edizione sarà anche questa una grande occasione perché noi stiamo passando un periodo molto complicato, una tragedia economica, sanitaria che ha travolto anche la vita della Casa. Ringrazio anche Feminist perché ha dato la possibilità adesso di esserci, di continuare a vivere. Questo è un luogo che resiste davanti alle nostre grandissime difficoltà economiche, perché il Covid ci ha tolto ogni strumento di auto-finanziamento,perchéresiste davanti ai veti della nostra Sindaca che non vuole la trattativa. Questo è un luogo che resiste anche grazie a voi, a questa capacità, creatività, energia, attenzione, a questi pensieri e a queste parole. I pensieri e le parole delle donne siano oggi più che mai necessarie, per il cambiamento; senza questi pensieri, queste parole, senza queste discussioni che faremo anche a Feminist credo che il cambiamento sarebbe difficilissimo.”
Sarbina Alfonsi, presidente del I Municipio di Roma che ha dato il suo patrocinio, sempre vicina alla Casa e una frequentatrice di Feminist, ha sottolineato l’importanza dell’appuntamento.“Il punto di vista delle donne” ha ritenuto “irrinunciabile, oggi più che mai, la parola delle donne per costruire una nuova realtà, post-pandemia.” Ricordando “il momento drammatico di una nomina governativa quasi tutta al maschile” ha detto, “si è ancora una volta rinunciatoal sapere, alla conoscenza, al punto di vista delle donne. Feminist fa vedere il punto di vista delle donne su tutti i temi del mondo, perciò penso che sia uno di quegli appuntamenti che può veramente cambiare la cultura di questo paese e fare emergere donne che possano dare una mano a cambiare i paradigmi. Vi ringrazio di averlo ‘pensato’ questo luogo, fatto crescere, ed essere state forti, sia l’altro anno che quest’anno, non interrompendo le edizioni.”
È stata ricordata da Palazzesi la disponibilità, data da Alfonsi, della messa a disposizione di spazi per la Fiera, quando sarà possibile realizzarla in presenza.
A seguire, Marco Zapparoli, Presidente Associazione degli editori indipendenti in Italia (Adei), che riunisce tre Associazioni nate in tempi diversi, Fidare, Odei, Amici del Salone del Libro di Torino, a supporto della vita editoriale e del suo portato di cultura e libertà. Una presenza che non è mai mancata a Feminist e che Palazzesi ha ribadito come “molto significativa, anche prima della fondazione di Adei; importante, consistente ed anche efficace.”
Dispiaciuto per l’impossibilità, dettata dal Covid, di non poter essere “in quel meraviglioso giardino della Casa, sentire l’energia, fisica, mentale e psicologica, di tutta quella meravigliosa raccolta di persone, di intelligenze, di cultura che vi è espressa” Zapparoli ha ricordato “la forza e la longevità dell’editoria editoria italiana indipendente che con una longevità incredibile ha dato una sterzata alla cultura italiana nel senso a noi e a voi così caro. Ci sono editori che hannooltrepassato i trenta, trentacinque anni, ampiamente il mezzo secolo di attività, e ce ne sono anche, in Fiera, di nati da pochi anni. L’editoria italiana indipendente è caratterizzata da una vitalità incredibile. I soci di Adei, quasi 300, puntano all’avvenire facendo attività culturale, militante; puntando alla ricerca e all’innovazione. È un momento difficile e delicato ma la vivacità non manca.Siamo responsabili delle nostre produzioni. Le parole sono attive, sono azioni come già ricordato, ed è molto importante che l’editoria indipendente contribuisca in modo decisivo a questa evoluzione. (…) Le denominazioni chiave nel nostro settore – la casa editrice, la libreria, la biblioteca – sono tutte femminili ma non quando parliamo delle associazioni degli editori, dei librai, dei bibliotecari; solo questo esempio dimostra quanto sia necessario cercare di contribuire al cambiamento e all’evoluzione linguistica. Gli editori hanno questa possibilità. Lavorano in maniera attiva, a sostegno degli Autori, per rinnovare la lingua, quindi perché non provare a cambiare? Essere dalla parte del femminismo, del femminile, è anche molto importante; quando si parte dalle parole, è decisivo; si possono citare tanti esempi, dal nord al sud, di questa mutazione linguistica, fondamentale. Saluto perciò l’avvio di questa manifestazione anche come momento di confronto su questo tema.”
Il pomeriggio inaugurale è proseguito con la tavola rotonda “La cultura a-venire”, partecipata dalle “madrine” dell’odierna Fiera:la scrittrice Dacia Maraini e la storica Luisa Passerini; presenti anche l’attrice Anna Foglietta e le scrittrici Igiaba Scego, Silvia Federici e Nadia Terranova. Tutte insieme hanno ragionato, con le organizzatrici: “sugli scenari prossimi futuri e la centralità della produzione culturale delle donne, alla luce di quanto e come sono cambiate scrittura, editoria, arte, cinema, teatro e tv durante la pandemia.”