Indimenticabili immagini delle antenate Wilpf
Le Giornate del Cinema Muto (34° edizione), svoltesi a Pordenone dal 3 all’11 0ttobre 2015 hanno ospitato, nella sezione dedicata al Centenario della Grande Guerra, la seconda prima dello storico film del regista Wilbur Henry Durborough “On the Firing Line with the Germans” con una partitura musicale al pianoforte di Filippo Carli, eseguita in vivo.
Tra il numeroso pubblico presente alla visione del film, nonché alla tavola rotonda che è seguita, una delegazione della WILPF (Lega Internazionale Donne per la Pace e la Libertà) la più antica associazione internazionale di donne che proprio quest’anno celebra il suo Centenario, a partire dal lontano 28 aprile 1915 in cui si svolse lo storico Congresso fondativo in Olanda-L’Aia.
Il film è stato girato nel 1915 proprio mentre l’Italia decideva di entrare in guerra. Compito di Durborough (fotografo) e di Irving Guy Ries (cineasta) era quello di filmare la Germania in guerra con l’obiettivo di controbilanciare una propaganda antitedesca che negli Stati Uniti, ancora neutrali, era nettamente a favore dei paesi dell’Intesa. Il film ha il pregio di fornire una visione neutrale degli accadimenti. “Rappresenta una testimonianza unica: si tratta del solo lungometraggio a carattere documentario girato durante la guerra. È doppiamente degno di nota perché, a differenza di quasi tutti gli altri film del periodo, non fu smembrato per ricavarne materiale di repertorio. Indirettamente questa pellicola riflette anche la dialettica tra le varie forze finanziarie e ideologiche operanti all’epoca negli Usa. E, benché non fosse probabilmente nelle intenzioni degli autori, mostra gli orrori della guerra, che non erano limitati ai campi di battaglia ma colpivano anche il fronte interno tedesco”. Questo hanno spiegato durante la tavola rotonda James Castellan e Ron van Dopperen, co-autori del libro “American Cinematographers nella Grande Guerra” e del restauro del film curato dalla Biblioteca del Congresso degli Usa, sulla base del materiale fornito nel 1986 dagli archivi nazionali statunitensi.
Durborough e Irving Guy Ries entrarono in Germania passando dall’Olanda nell’aprile del 1915. Filmarono la vita a Berlino, gli ospedali militari e la situazione nelle devastate città prussiane dell’est. Le immagini mostrano anche il Kaiser Gugliemo II che passa in rassegna le truppe dopo la vittoria sui russi, e l’arrivo a Berlino il 21 maggio del 1915 delle fondatrici della WILPF, pure loro partite dall’Olanda come Delegate del Congresso fondativo della Lega.
La loro missione diplomatica aveva l’obiettivo di convincere i governi dei paesi belligeranti e neutrali a porre fine all’inutile massacro della guerra, cercando le vie conciliative per arrivare a una pace giusta e onorevole per tutti. Solo pochi fotogrammi ma preziosissimi, perché gli unici che possediamo a tutt’oggi, in cui appaiono in Europa le due Wilpfers: la sociologa statunitense Jane Addams, prima Presidente Internazionale della WILPF e futuro Premio Nobel per la Pace, e Aletta Jacobs, la prima donna medico in Olanda, pioniera della prevenzione sanitaria e del controllo delle nascite. In mezzo a loro nelle immagini Alice Hamilton tossicologa insigne, la prima donna cha abbia insegnato ad Harvard.
Questo prezioso frammento cinematografico è stato ripreso, durante la tavola rotonda, dalle delegate WILPF, Heidi Meinzolt (Coordinatrice Europea) e Giovanna Pagani (Presidente Onoraria della sezione italiana). Nel loro intervento hanno spiegato il profondo significato politico di quelle immagini relative a una delle 35 missioni diplomatiche della WILPF presso i governi dell’Europa, tra cui il Vaticano, e degli Usa (documentate in un Manifesto pubblicato il 15 ottobre 1915 su The Survey).
La “differenza politica” della coraggiosa avanguardia di donne europee e statunitensi che dettero origine alla Lega (1136 e tra loro anche l’italiana Rosa Genoni), risiede nel fatto che erano rimaste le uniche a lottare contro la guerra in un quadro internazionale sconcertante, in cui il mondo del pacifismo nel suo complesso era asservito alla logica militarista (l’ International Council of Women e l’Internacional Women’s Suffrage Alleance, nonché l’International Peace Boureau). Questo il programma 1915 della WILPF: disarmo in primis, giustizia e libertà quali fondamenta per una pace negoziata e duratura, educazione per la pace dei giovani, soluzione pacifica dei conflitti; e a tal fine queste donne pioniere della pace organizzarono le
“missioni diplomatiche di donne” e in seguito si prodigarono per istituire un organismo internazionale super partes che funzionasse come Forum Internazionale dei Popoli, riconoscendo l’importanza del ruolo delle donne.
Durante la tavola rotonda, è emersa un’altra particolarità storica di grande interesse. “La bandiera della pace utilizzata dalla WILPF e da altre organizzazioni pacifiste fu creata dalla Contessa Cora di Brazzà, un paesino non lontano dalla sede delle Giornate del Cinema Muto. E questo pur indiretto legame tra il film e la regione Friuli fa di Pordenone la sede quanto mai appropriata per la seconda prima di On the Firing line with the Germans. La Contessa Cora di Brazzà disegnò la storica bandiera recante il motto Pro Concordia Labor (Lavoro per la pace) nel 1897, dopo aver collaborato con la Croce Rossa”. Questo ha spiegato Hope Elizabeth May della Central University del Michigam / Progetto Bertha von Sutter, mentre illustrava la simbologia della bandiera esposta nella sala. Ed ha aggiunto che “il coraggio delle donne Wilpfers di incontrare i ministri degli Esteri, i cancellieri, il presidente Wilson e anche il Papa, nel tentativo di porre fine alla Prima Guerra Mondiale è poco conosciuto, e dunque il film offre l’opportunità di raccontare non solo un importante spaccato storico di diplomazia delle donne, ma anche di collegarlo col presente. E per questo rappresenta uno strumento efficace con cui educare il pubblico all’evoluzione del diritto internazionale”.
Nel suo intervento Marten van Harten, coordinatore del progetto della Rete Internazionale dei Musei per la Pace ha sottolineato il particolare valore del documentario storico, esprimendo gratitudine agli autori del restauro del film e alla Biblioteca del Congresso degli USA. “La sequenza in cui compaiono le donne della WILPF viene ora utilizzata nelle lezioni sulla partecipazione femminile all’attività politica e sulla lunga strada che ha portato alla Risoluzione 1325 ‘donne, pace e sicurezza’ del Consiglio di sicurezza dell’Onu -2000. Un altro tema cruciale trattato nel film di Durborough è quello degli aiuti umanitari alle vittime di guerra che rappresentavano anche l’obiettivo della missione berlinese di Alice Hamilton. Le immagini dei soldati accecati dai gas a Ypres nel 1915, ancora oggi sconvolgenti, spiegano in modo eloquente anche l’origine della Campagna contro le armi chimiche condotta dalla WILPF dopo la guerra”. Particolarmente apprezzato dalla delegazione WILPF l’importante riferimento fatto da Marten van Harten a Rosa Genoni: “socialista e stilista di moda, fu l’unica delegata italiana al Congresso in Olanda del 1915: in quei difficili tempi di guerra, poteva ancora viaggiare grazie al suo passaporto d’affari, e l’avremmo vista nel film ripresa da Durborough se l’Italia fosse rimasta neutrale”.
Le Missioni Diplomatiche di Pace decise dal Congresso del 1915 erano composte solo da Wilpfers dei paesi neutrali e Rosa Genoni venne eletta come componente del gruppo composto da Addams e Jacobs. Ma partecipò solo alle prime due missioni (L’Aia e Londra): poi si tolse a causa dell’entrata in guerra dell’Italia. Per la sua intensa attività in favore della pace l’avrebbero aspettata anni molto difficili, a causa della propaganda nazionalista e successivamente dalle persecuzioni fasciste. Nei paesi belligeranti queste pioniere della pace furono bollate di essere nemiche della patria. Le stesse accuse furono fatte negli Stati Uniti divenuti interventisti alla Addams che risultava ai primi posti in una lunga lista di attivisti per la pace e i diritti umani.
Il film del regista Durborough col suo speciale accompagnamento musicale è ormai di dominio pubblico e disponibile in formato digitale (DCP). Anche la WILPF sicuramente lo utilizzerà, in vista di un ciclo di iniziative collegate al ruolo delle donne nella promozione della pace durante la Grande Guerra, con un doveroso focus sul presente.