Integrazione UE-NATO per le guerre imperiali?
Riceviamo tramite la mailing list Luciano Martocchia – Pescara una nota sull’appello che la presidente del Movimento Solidarietà tedesco, Helga Zepp-LaRouche, ha lanciato il 14 marzo: “Integrazione UE-NATO per le guerre imperiali? La militarizzazione dell’UE dev’essere fermata”. L’appello denuncia “il tentativo dei governi europei di far ratificare furtivamente il Trattato di Lisbona dai rispettivi parlamenti”. Questo è però solo un aspetto dello scandalo. In effetti l’UE diventerebbe
“un’alleanza militare strettamente integrata nella NATO, la quale a sua volta sarebbe trasformata ed usata come forza di aggressione in ogni parte del mondo in qualsiasi circostanza”.
La pericolosità di una tale evenienza, ha spiegato Zepp-LaRouche, “si chiarisce bene se si considerano i cambiamenti che sono in discussione in seno alla stessa NATO, dove si prevede di cambiare gli statuti dell’alleanza affinché per decidere basti un voto di maggioranza, come nel Trattato UE, eliminando il diritto di veto dei singoli stati. Poiché il trattato prevede che la politica di difesa degli stati membri dev’essere compatibile con quella della NATO, questo significa che le due istituzioni saranno fuse in un’unica struttura imperiale e nessuno stato membro può permettersi di opporsi ai dispiegamenti militari”.
In questo contesto Zepp-LaRouche fa riferimento ad un {{documento politico}} sul conto dell’Alleanza che è recentemente circolato tra gli ambienti neo-conservatori transatlantici. Il documento è intitolato {{“Verso una grande strategia per un mondo nell’incertezza”}} ed è stato redatto da cinque generali in congedo che espongono una nuova strategia per la NATO, secondo cui la nuova struttura di difesa composta da USA, UE e NATO ha il compito di affrontare una serie di sfide, tra cui:
crescita demografica (!), cambiamento del clima, sicurezza energetica, aumento dell’irrazionale e declino della ragionevolezza (!), ndebolimento degli stati nazionali e delle istituzioni mondiali (come l’ONU, l’UE, la NATO), terrorismo internazionale, crimine organizzato, proliferazione di armi di distruzione di massa, “abuso della leva finanziaria ed
energetica”, migrazioni, HIV/AIDS e SARS.
I firmatari sono: gen. Klaus Naumann (Germania), feldmaresciallo lord Inge (Regno Unito), gen. John Shalikashvili (USA), amm. Jacques Lanxade (Francia), e gen. Henk van den Bremen (Olanda).
Particolarmente allarmante, secondo la signora LaRouche, è {{il terzo capitolo, intitolato “Principi”,}} in cui si caldeggia l’approvazione della strategia del primo colpo nucleare, perché “mira ad eliminare o offuscare una distinzione chiara e netta tra i sistemi d’arma convenzionali e quelli nucleari, che viene applicata nella politica del deterrente nucleare. Questo è un ulteriore tentativo di rendere sempre più ‘giustificabile’ il ricorso all’arma nucleare, allo stesso modo in cui la fazione
militare utopista ha sempre sostenuto il ricorso alle clean-mini-nukes, le armi nucleari ad effetto contenuto e ‘pulite’.”
{{Si può prevedere che il documento sarà al centro dei lavori
del prossimo incontro della NATO a Bucarest}} e quindi “non
può essere liquidato come fantasie malate dei soliti
Stranamore”. Zepp-LaRouche menziona anche un altro documento
ufficiale dell’UE, presentato da Benita Ferraro-Waldner,
commissario per gli affari esteri, e da Javier Solana,
rappresentante della politica estera e di sicurezza dell’UE.
Trattando l’argomento delle presunte implicazioni del
cambiamento climatico per la politica di sicurezza dell’UE,
nel documento si propone al tempo stesso un nuovo concetto
per la NATO. Il cambiamento climatico è indicato come un
“moltiplicatore della minaccia” che “intensificherebbe il
conflitto per le materie prime nell’Artico visto che il
rapido scioglimento della calotta polare apre nuove vie di
navigazione e di commercio internazionali”. Un articolo
pubblicato dal quotidiano londinese The Guardian
sottolineava la convergenza del contenuto dei due documenti,
sostenendo che tra la Russia e la Norvegia, paese membro
della NATO, cresce la tensione a motivo dei grandi
giacimenti di gas e petrolio dello Spitsbergen ancora
coperti da una spessa coltre di ghiaccio.
Helga Zepp LaRouche passa a trattare il problema delle
{{provocazioni strategiche contro Cina e Russia:}} “Anche se
Germania e Francia stanno tirando senza troppa convinzione i
freni d’emergenza”, sono cioè contrarie a mettere all’ordine
del giorno l’entrata di Ucraina e Georgia nella NATO al
prossimo vertice di Bucarest per non aggravare i rapporti
con la Russia, già peggiorati con la dichiarazione
d’indipendenza del Kossovo, “questo non basta a bloccare una
politica tesa verso lo scontro”. “Di fronte ad un crollo
sempre più turbolento del sistema finanziario mondiale,
evidente nel deprezzamento record del dollaro, nel crollo
degli hedge funds, nel blocco del credito interbancario che
si protrae da otto mesi, e nell’accelerazione
dell’iperinflazione, il tentativo dell’UE e della NATO di
fondersi in un nuovo mostro imperiale dev’essere fermato ad
ogni costo”.
“È ovvio che {{l’oligarchia finanziaria,}} dominata dal pensiero
imperiale britannico, non ha altro obiettivo se non
scaraventare il mondo intero nel caos. Parte di questa
strategia sono l’accerchiamento politico della Russia e le
provocazioni contro la Cina, che mirano a sabotare le
Olimpiadi, e le intereferenze negli affari interni in India
e nei paesi africani. Dovrebbe essere evidente che
continuare su questa strada, che non esclude lo scoppio
immediato di nuove guerre, ad esempio contro l’Iran, conduce
verso un nuovo conflitto mondiale”.
Lascia un commento