Io ti do’ un università a te, tu mi dai una base a me …
Ancora su segnalazione di Doriana Goracci riprendiamo questa lettera aperta di Thea Valentina Gardellin sull’ampliamento della base americana di Vicenza e sugli interessi in giocoSi, è proprio così. Sembra una favola eppure non lo è. Ora la grande
finanza di muove così. Io ti do questo se tu mi dai quello. Io ti
concedo i miei favori se tu mi concedi i tuoi… e noi qui a Vicenza
sappiam bene aggrazziarci le volontàaltrui e farci ben volere.
Vicenza, una cittàunica nel suo genere. No, miei cari lettori, non
stiamo parlando dei beni dell’Unesco, non stiamo parlando di ville
Palladiane, di antichi viali alberati progettati e studiati dal nostro
Andrea, non facciamo riferimento al Canova, al Tiepolo, agli affreschi
che han saputo sopravivvere a tante guerre. Insomma, per essere
chiari… stiamo parlando di economia.
{{Se costruite la base}}… ma solamente se la costruite, {{noi vi daremo una
sede universitaria}}… Americana s’intende. Privata e molto costosa (tra
le righe) il cui diploma di laurea probabilmente non verrànemmeno
riconosciuto dalle istituzioni italiane pertanto equivaleràad un foglia
di carta bianca! (sempre tra le righe)
E così, con questa promessa, si sono aggrazziati le associazioni
degli Industriali, delle Piccole e Medie Imprese… dei figlio di coloro
che all’universitàprivata ci potranno andare… mentre chi conserva i
soldi di anni di duro lavoro ed i sogni di una vita… i figli di costoro
potranno continuare a scegliere tra i più rinomati atenei nella storia
della cultura; Padova e la Ca’Foscari di Venezia, per aggiungere
Verona, Trento, Bologna, Ferrara, Mantova dove lauree specialitsiche
permettono di accedere a professioni che nell’immaginario collettivo
forse nemmeno potremmo pensare! Insomma, la presenza delle nostre
universitàcon tanto di storia viene sminuita e tradita dal potere dei
soldi?
{{E se a Vicenza ampliassimo gli atenei di Padova}} (con facoltÃÂ
scientifiche) {{e Verona}} (con facoltàumanistiche) e gli appartamenti
sfitti che i cittadini di Vicenza attendono poter affittare ai soldati
della 173a Brigata invece gli affittassero agli studenti universitari?
E
se un via vai di giovani aumentasse l’uso dei trasporti pubblici
incentivando le nostre aziende a migliorare i loro servizi (riducendo
l’uso delle auto) magari anche procurando nuovi posti di lavoro?
_ E se i
negozi del centro rivolgessero la loro attenzione a migliaia di giovani
studenti universitari incuriositi dalla vita, gioviali e sereni? E se le
nostre biblioteche riempissero le loro aule di lettura?
_ E se questi
nuovi atenei avessero necessitàdi professori e professoresse, lettori e
lettrici, personale amministrativo, segretarie, assistenti, personale
adetto alle pulizie e magari anche cuochi, camerieri e quant’altro per
una ottima mensa universitaria? Quanti posti di lavoro porterebbero? E
se gli atenei di Padova e Verona occuppassero antichi palazzi del centro
per farli tornare a vivere? E se i nostri studenti potessero laurearsi
entro i tre anni e portassero nuove professioni e nuovi intenti alla
cittadina?
{{E se potessimo veramente chiamare Vicenza Cittàd’Arte e di
Cultura?}}
E se molti più giovani fossero così incentivati ad andare
all’universitàavendola vicino a casa anzichè dover aggravare sul
bilancio famigliare magari per trasferirsi altrove per studiare? E se le
nostre famiglie fossero un punto di riferimento per tutto questo? Se
nascessero nuove associazioni per assistere allo studio? Nuovi circoli
culturali?
Se portassimo concerti a Vicenza, spettacoli teatrali, attori
ed attrici di fama internazionale e riuscissimo a riempire tutti quegli
spazi che solitamente vengono poco utilizzati? E se incentivassimo gli
atenei a scambi culturali con altre universitàEuropee o extra-europee
ed i nostri studenti potessero viaggiare all’estero e Vicenza potesse
ospitare studenti stranieri e magari anche le loro famiglie?
{{ Non pensate che il volto di Vicenza potrebbe veramente cambiare…in
un volto di Pace anzichè di Guerra?}} Non pensate che lo sforzo sarebbe
veramente minimo rispetto alla base militare più grande d’Europa? E non
pensate che l’economia Vicentina tornerebbe a fiorire?
_ E se riuscissimo a realizzare questo sogno insieme?
Pensateci miei cari concittadini, e pensate a quello che potrebbe
voler dire per il futuro… non solo dei nostri figli ma anche dei
nostri nipoti!
Cordialmente,
Thea Valentina Gardellin
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