“LA BANANOTTERA” UN RACCONTO CHE INSEGNA A RISPETTARE L’AMBIENTE E LE CRETAURE CHE LO ABITANO – Un libro di Maria Lucia Riccioli, edito da VerbaVolant Edizioni
“per creature terresti perfette che il mare vogliono amare senza far danni e senza sporcare”, illustrata con tecnica mista da Monica Saladino, la fiaba, presentata anche al SIRMUNA – Museo del Mare di Siracusa, racconta di una balenottera gialla presa in giro da tutte le creature del mare, fino a quando compierà un gesto di grande altruismo che unirà tuti gli animali e verrà accettata, da loro e dal Capitano Remo Millemari.
Qui sono gli animali a guardare la specie umana, le sue imperfezioni, le conseguenze delle sue azioni e di come molto del nostro fare influisca sugli oceani, sottolineando la grande importanza di agire sempre nel rispetto della natura, per conservare un mare pieno di bolle che cambiano colore e quantità a seconda delle emozioni dei suoi abitanti :ci sono bolle felice, bolle tristi, poche bolle o tantissime.
E l’incontro fra le diverse specie viene qui raccontato come pericolo per chi ha solo manto e pinne perchè “nessuno da quelle parti aveva una buona opinione dei bipedi senza squame e coda. Non le foche, che temevano per la loro pelliccia. Non le tartarughe, che avevano paura di lasciarci il carpace. Non i gabbiani, che ogni giorno vedevano gli uomini sporcare ogni cosa”.
Un piccolo libro che commuove quando mamma balena viene catturata e Bananottera la difende dalla baleniera e i suoi pescatori.
Un libro che ci fa capire l’importanza della cooperazione quando tutte le balene degli abissi emergono salvando Lena e di come l’accettazione di un qualcosa ritenuta diversa, passi spesso prima atraverso la consapevolezza delle proprie paure, di come i termini strano, differente, pericoloso, spesso vengano confusi e usati solo per difendere un qualcosa che non esiste.
E per una volta il mare diventa protagonista, abitato da creature diverse, tutte con le proprie idee, i propri colori, e che alla fine collaborano apportando ciascuna il proprio sapere e le proprie capacità per un bene comune.
Una fiaba da leggere fino all’ultimo “sbuffo”, perchè i capitoli a volte non servono se si respira con le branchie come i pesci, si saltella sugli scogli come un granchio, si vola sugli oceani come i gabbiani, si mangiano fino a quattro tonnellate al giorno di cibo come le balenottere azzurre, si gioca come i delfini, e si incontrano navi che trasportano banane tutte gialle come Nana.
E gli umani e le umane per una volta sono “fuori dalle pinne”.
Lascia un commento