La battaglia di Lucha Y Siesta continua, la Regione Lazio rinnova l’impegno
La Giunta della Regione Lazio ha approvato il 15 dicembre una delibera per mettere in sicurezza la partecipazione della Regione alla prossima asta, prevista per i primi mesi del 2021, per l’immobile sede di Lucha y Siesta.
Su Fb l’annuncio di Lucha Y Siesta:
“La Regione Lazio, attraverso una delibera di giunta, ha confermato lo stanziamento per l’offerta cauzionale per l’asta dell’immobile in cui ha vita da più di 12 anni l’esperienza della Casa delle Donne Lucha y Siesta. Apprendiamo questa notizia con soddisfazione, perché è frutto della determinazione di chi non si è mai fermatə e della lungimiranza di chi, nelle istituzioni regionali, ha compreso l’importanza dell’esperienza di Lucha y Siesta, avviando e mantenendo un’interlocuzione aperta.L’asta prevista per il 01 marzo 2021 ha da oggi un’offerta concreta, ma la battaglia è ancora lunga. Abbiamo imparato che, soprattutto nella città di Roma, ci sono insidie ad ogni angolo e mentre la cittadinanza attiva, l’associazionismo di base, lə attivistə ogni giorno lavorano per costruire una comunità solidale, troppo spesso le lungaggini burocratiche, i pantani amministrativi, le non volontà di agire, impediscono che i processi di trasformazione dell’esistente arrivino a conclusione. La battaglia non è ancora vinta, e non lo sarà fin quando il progetto Lucha y Siesta non sarà salvo e non verrà finalmente riconosciuta e stabilizzata questa esperienza irrinunciabile per tutta la città. Dopo le prime due tappe del percorso di progettazione partecipata per Lucha y Siesta bene comune vogliamo ancora coltivare il dialogo aperto e democratico sul futuro di un’esperienza che appartiene a tutte, tuttə e tutti. Un’esperienza che sta affrontando anni travagliati e difficili, non solo a causa della pandemia, ma per tutte le vicende che l’hanno attraversata, dalla messa all’asta al minacciato distacco delle utenze, fino alla cosiddetta “ricollocazione” violenta delle donne e dellə bambinə che la abitavano. Una precarietà costante e ormai insopportabile che però non ci impedisce di proseguire: Lucha non si è fermata mai, neanche un giorno. La produzione culturale, i percorsi di autonomia, lo sportello, l’accoglienza, l’ascolto, i laboratori di progettazione partecipata, le richieste che durante i lockdown sono cresciute a Lucha y Siesta non hanno mai trovato porte, virtuali o fisiche, chiuse.
La battaglia continua, un passo dopo l’altro, per la salvaguardia dell’esperienza di Lucha y Siesta e per il superamento della violenza di genere nelle vite di ognunə e nella società intera. #luchaallacità“