La conoscenza del femminismo è un atto di gratitudine
Quando la storia diventa cronaca mediocre perché chi la scrive sembra essere passata a volo di uccello sugli accadimenti degli ultimi quarant’ anni, una rivoluzione come è stata quella femminista diventa quasi sempre blaterare insipido e decisamente volgare. Si riempiono pagine di qualche giornale più attento, ma anche poco amico, perché proprio non ce la fanno ad esserci amici!Avere scoperto la parola sul mondo, averlo guardato con occhi diversi, non interpretate; aver capito il pericolo dell’inglobamento; avere intuito che la libertà è un nostro diritto vitale; che l’autodeterminazione ci regala il mondo che mettiamo al mondo, tutto questo è il femminismo.
_ E’ il piacere di avere un corpo, divertite dalle diversità, nelle interminabili prese di coscienza, tra paure e scoperte.
_ Dicevamo IO, dicevamo NOI e poi d’accapo. E voi invece riducete tutto a miserabili contingenze di interessate battute che tanto solleticano il maschio e tanto ingrassano il maschile.
A leggere ciò che viene scritto – e ripetuto in tutti i mass media – sembreremmo svanite nel nulla. Qualunque cosa accada di negativo è una litania continua sulla nostra presunta sparizione.
_ E siamo colpevoli se le ragazze diventano veline ;
_ E siamo colpevoli per la corsa nelle cliniche, purtroppo di giovanissime, che trasforma bocche e seni in canotti e fagotti; e si dimentica tutto ciò che viene propinato da mattina a sera dagli schermi!
_ E siamo colpevoli anche della violenza maschile, perché ci autodeterminiamo;
_ E responsabili anche delle derive omofobiche e razziste, e che altro?
Noi non possediamo giornali, non abbiamo televisioni: solo e sempre tanta voglia di cambiare il mondo.
_ Con mezzi inadeguati, ma ci siamo come sempre.
Il faticoso viaggio continua senza tregua. In tutto il mondo abbiamo dato corpo ai nostri desideri e affermato il diritto a essere soggetto sociale.
Abbiamo realizzato qualche volta il sogno di “una stanza tutta per noi”. La Casa Internazionale delle Donne a Roma ci è costata 17 anni di occupazione, di scontri, di trattative , ma c’è!
La Case sono memoria, presente e futuro del genere femminile dove si vive una relazione feconda tra una pluralità di associazioni valorizzando la vita e la storia delle donne, offrendo servizi, cultura e benessere. Non dovrebbe essere ammessa questa profonda, colpevole ignoranza della realtà viva delle donne di oggi e di quelle che le hanno precedute!
Le domande di [Cristina Comencini->http://archiviostorico.corriere.it/2010/aprile/20/nostro_errore_non_chiedere_piu_co_9_100420016.shtml] sono le nostre: le rivendicazioni delle donne sono tutte ancora inevase, perché?
_ Non riusciamo più ad avere gli scambi profondi del primo femminismo?
_ Non siamo più un soggetto collettivo autorevole?
Non abbiamo ancora ritrovato la capacità di contrastare la forza della “controriforma” che ha attivato tutto il suo potenziale contro la nostra rivoluzione?
Noi mettiamo a disposizione “La nostra Stanza” per un confronto serio e approfondito che ci faccia costruire un progetto politico, che ci veda di nuovo collettivo unitario.
Presidenza A.F.F.I . Casa Internazionale delle donne : Via della lungara 19 . 00165 Roma
_ Edda Billi ,
_ Irene Giacobbe ,
_ Donatella Artese,
_ Maria Teresa Santilli.
– Per[ seguire il dibattito->http://www.women.it/cms/index.php?option=com_content&task=view&id=794&Itemid=83] nato da un articolo di Susanna Tamaro sul femminismo
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