La Consulta dei consultori di Roma verso la Giornata mondiale della contraccezione
In occasione della giornata mondiale della contraccezione (venerdì 26 settembre, ore 9.30-13) la consulta dei consultori di Roma organizza nella Casa internazionale delle donne (ingresso via della Penitenza 37) una conferenza stampa durante la quale saranno presentate le firme che la Consulta sta raccogliendo a sostegno degli obiettivi di rendere gratuite tutte le prestazioni relative alla contraccezione, tutti i mezzi contraccettivi, anche quelli più moderni e sicuri, le analisi cliniche necessarie alla loro assunzione e di poter usufruire da parte della popolazione di un consultorio vicino a dove si vive, completando allo scopo la rete consultoriale e le equipe degli operatori, come previsto dalle leggi.
IL CONTESTO
L’assemblea delle donne per i consultori che ha sede presso la Casa Internazionale delle Donne di Roma – nata per contrastare la proposta di legge regionale prima firmataria la consigliera Olimpia Tarzia, che svuotava e distorceva il ruolo dei Consultori familiari – non ha mai chiesto decreti o modifiche delle leggi istitutive di questi servizi, ma chiede con forza la formulazione di Piani attuativi di dette leggi e del progetto materno-infantile, che contengano indirizzi vincolanti per la direzione delle Asl, sia per omogeneizzare e per rafforzare le attività consultoriali, sia per aumentare il numero delle sedi ed il personale assolutamente ridotti rispetto agli standard di legge. Analogamente la Consulta dei Consultori Familiari di Roma, che partecipa attivamente all’assemblea delle donne – ha approvato all’unanimità in Assemblea in data 5 giugno 2014 un importante documento, a commento delle Linee guida regionali per le attività dei Consultori (DCA n. U00152 del 12/05/2014), che vuole essere l’espressione delle esigenze e delle istanze di chi quotidianamente si trova a gestire – con risorse umane, materiali e logistiche precarie – interventi di prevenzione e di promozione della salute e a rispondere alle richieste delle donne e degli uomini nei consultori di Roma.
Nel documento si ribadisce che i Consultori del Comune di Roma e della Regione Lazio non hanno bisogno di nuove “ridefinizioni” di funzioni e compiti, ma solo di vedere applicata pienamente la normativa in vigore:
• la legge istitutiva n. 405/75 e la Legge della Regione Lazio n. 15/76 (ritenuta da molti una delle più avanzate in Italia fra le leggi regionali istitutive dei CCF) perché nella definizione delle finalità e attività coniuga pienamente l’approccio sanitario a quello sociale
• il Progetto Obiettivo Materno Infantile (a cui tutti i Piani Sanitari nazionali e regionali correttamente fanno riferimento) che, oltre a ribadire il metodo di lavoro indica le aree di applicazione, fornisce obiettivi, azioni e indicatori che permettono la piena realizzazione
delle finalità delle leggi suddette e la misurazione dei risultati.
La Consulta chiede pertanto prioritariamente alla Regione Lazio
1) come intende raggiungere il risultato indicato nel DCA n. 480/2013, che da una parte afferma di voler arrivare nel triennio 2013-2015 ad “un rapporto fra n. consultori familiari presenti e previsti dal fabbisogno non superiore ad uno scostamento del 20%” rispetto allo standard che è di 1 CF : 20.000 abitanti per le aree urbane e di 1 CF : 10.000 per le aree extraurbane, e dall’altra prevede una costante riduzione degli stanziamenti in bilancio per i consultori nei prossimi anni;
2) a fronte delle necessità di riduzione della spesa, quali risorse verranno stanziate e quali saranno le priorità per l’adeguamento delle sedi, per il completamento/ampliamento degli organici, per l’ampliamento dell’offerta dei servizi e degli orari di apertura;
Non si tratta cioè di nuove normative, ma di valorizzare la messa in comune delle “buone pratiche” già realizzate, di poter perseguire gli obiettivi dei Consultori previsti dalle leggi vigenti – gestione partecipata e responsabile della propria vita sessuale e riproduttiva, piena applicazione legge 194, percorso nascita, educazione sessuale nelle scuole,prevenzione e salute delle donne, ecc – e al contempo di programmare servizi e risorse adeguate per rivolgersi a chi ancora non accede ai Consultori, attraverso strategie operative che delineano chi coinvolgere, come, quando, dove.
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