LA DENUNCIA DI NADIA GENTILINI va ascoltata
”Mi hanno spiegato che la tensione in zona era molto alta, ma che volevano andare avanti con l’inchiesta e che la terza parte sarebbe stata dedicata alla Banca Sella e alla anomala archiviazione. Il “potere” ha avuto la meglio”. Con Queste poche righe Nadia Gentilini ha deciso di rendere pubbliche le email come gli atti e i documenti che nel corso di questi anni hanno coinvolto e raggiunto personaggi a vario livello e organi di Stato. Da Repubblica a Libera, alla Commissione Antimafia fino alle varie Procure come anche molte segreterie di partito fino a bussare alla porta dell’on. Di Maio.
”La vicenda è complessa e molto grave ed è tutta documentata, e coinvolge vertici della Regione Liguria, della Provincia di Genova, del Comune di Chiavari, della Banca Sella, noti professionisti (avvocati, notai ecc. ecc.). In poche parole un pesante contesto massonico mafioso di colletti bianchi che ha il totale controllo del territorio e con il quale sono entrata in contrasto perché mi sono rifiutata di diventare una delinquente”. Suo malgrado Nadia Gentilini è stata costretta a rivolgersi alla Federcontribuenti ”sono una cittadina italiana, una contribuente, dovete almeno voi ascoltarmi”.
Il Presidente Marco Paccagnella ha quindi deciso di dare seguito e appoggio alla Nadia la quale chiede solo sia fatta giustizia o che si dia almeno seguito alle denunce, gravissime, presentate.
”Ombre sulle quali va fatta luce anche perchè altre persone al momento stanno subendo le stesse pressioni subite da Nadia. L’Antimafia ha il dovere di ricevere questa donna, ha il dovere di indagare come altri non hanno voluto, o potuto, fare”.