A Marotta (frazione di Mondolfo, provincia di Pesaro e Urbino) un gruppo di giovani donne e adolescenti, le 11 “Ragazze di Porto Marotta”, “messa in acqua una barchetta”, riuscirono a salvare i marinai e l’unità militare che li ospitava dal naufragio.

Potrebbe essere un'immagine raffigurante attività all'aperto, monumento e il seguente testo "ROMA UNENDOSI NEL RITO AICITTADINI DI MAROTTA ESALTA NEL SIMBOLO DELLE SUE ANTICHE ORIGINI LEROISMO DELLE UNDICI RAGAZZE DI QUESTO PATRIO LIDO CHE IL 18 NOVEMBRE 1917 SU FRAGILE PALISCHERMO DOMINARONO LA TEMPESTA ACCORRENDO SUL MARE IMPETUOSO IN SOCCORSO DEL FAA DI BRUNO DAL FORTUNALE GETTATO ALLA DERIVA CONTRIBUENDO CORAGGIOSAMENTE AD EVITARNE NAUFRAGIO NELLA NCOMBENTE NOTTE CAPORETTO CHE GRAVAVA SULLA NAZIONE IL LORO EPICO GESTO RIACCESE NELCIELO NEL CIELO FOSCO DI PRESAGI LA LUCE DELL AURORA 18 NOVEMBRE 1917 18 NOVEMBRE 1967"
foto di MPF

Roma, unendosi nel rito ai cittadini di Marotta / esalta nel simbolo delle sue antiche origini / l’eroismo delle undici ragazze di questo lido / che il 18 novembre 1917 su fragile palischermo / dominarono la tempesta / accorrendo sul mare impetuoso in soccorso del FAA’ DI BRUNO / dal fortunale gettato alla deriva / contribuendo coraggiosamente ad evitarne il naufragio / nella incombente notte di Caporetto che gravava sulla nazione / il loro epico gesto riaccese nel cielo fosco di presagi / la luce dell’aurora.

MAROTTA, lapide commemorativa di marmo con dedica argentea, 18 novembre 1967; descrizione bilingue in monumento dedicato dalla città nel centenario alle “Eroine marottesi”, 18 novembre 2017.

Il pontone armato Cappellini e il monitore armato Faà di Bruno della Regia marina militare, sgombrati prudenzialmente da Venezia, nell’aria la sconfitta a Caporetto (Prima Guerra mondiale, 12ma Battaglia dell’Isonzo, ottobre-novembre 1917), incapparono nella tempesta all’altezza di Marotta: il primo s’inabissò, salvandosene solo 4 marinai; il secondo, capitanato da Ildebrando Gorlan, essendosi incagliato nelle secche sembrò averne lo stesso destino.

Stazzava 2.854 tonnellate, lunghezza 56,70 metri e larghezza 27 metri, pescaggio di 2,24 metri, due motori a vapore a triplice espansione e torretta principale con due cannoni da 381/40 protetti da copertura metallica, ma sembrava un fuscello sbattuto dalle onde.

Un gruppo di giovani donne e adolescenti, le 11 “Ragazze di Porto Marotta”, messa in acqua una barchetta, lo raggiunsero, rifornendo di viveri e medicinali l’equipaggio ormai esausto e con molti sforzi riuscirono ad ancorare a terra il relitto, salvando vite umane e l’unità, per questo insignite della Medaglia di bronzo al valore della Marina Militare (29 agosto 1917):

Silvia Ginestra (30), Maria Zampa (28), Erina Simoncelli (20); Giustina Francesconi (19), Emilia Portavia di Giuseppe (18), Emilia Portavia di Nicola (17), Elda Paolini (16), Maria Portavia (16), Teresa Isotti (15), Arduina Portavia (14), Nella Portavia (13).

(tratto da: Mario Ercolani, Faà di Bruno, Elica edizioni, 2010)