LA LIBERTA’ FEMMINILE TRASFORMA IL MONDO: ARTE, LAVORO, POLITICA … ma la cultura patriarcale non sta a guardare
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Marina Terragni scrive in una mail :
Il 9 febbraio 2019, ci siamo viste a Milano, difficile un report se non necessariamente parziale e dal mio punto di vista, al quale se lo desiderano altre potranno aggiungere dettagli.
Clima buono e costruttivo. Pur tenendo ferma la necessità di continuare la “lotta” sui vari fronti aperti, dal Pillon alla Merlin all’utero in affitto e tutto il resto, sulla base dei principi non negoziabili espressi il primo dicembre, desiderio grande e condiviso di staccare le spalle dal muro per costruire in positivo.
Non farsi distrarre più di tanto dalla scena violenta della fine del dominio maschile con i suoi inevitabili sussulti e contrattacchi, tenere lo sguardo sull’orizzonte più ampio che è quello del cambio di civiltà, mettere il nostro più e il nostro meglio nel lavoro di moltiplicare le occasioni in cui possiamo da subito essere noi stesse e stare bene, permettere a queste occasioni di allargarsi a macchia d’olio e in modo inclusivo, imparando a gestire e sopportare i conflitti.
Messa a fuoco di alcuni temi: tra i più significativi, quale rapporto con le istituzioni e sguardo più attento sul lavoro e in particolare sulla realtà in fermento delle imprese femminili e anche dell’arte delle donne, in cui vive già un’altra idea di mondo.
A partire da questo e da altro che dettaglieremo nelle prossime settimane, costruzione di un evento nazionale a Milano, con ospiti anche internazionali, nell’ambito di una mostra delle artiste curata dalla Libreria delle Donne.
Abbiamo già una data,18-19 maggio, un luogo, la Fabbrica del Vapore,
e un titolo: CAMBIO DI CIVILTA’ LA LIBERTA’ FEMMINILE TRASFORMA IL MONDO: ARTE, LAVORO, POLITICA DELLE DONNE (MADRI COMPRESE).
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Un mondo non certo facile da trasformare una cultura retriva e di destra sta pesantemente mettendo non pochi paletti e sempre come ricorda Marina Terragni dalla sue pagine facebook “Dopo vari tentativi la Lega ci riprova e torna a chiedere la legalizzazione della prostituzione e la riapertura delle ‘case chiuse’, questa volta con un disegno di legge presentato a Palazzo Madama lo scorso 7 febbraio dal senatore Gianfranco Rufa. “Si tratta – spiega all’Adnkronos il firmatario della proposta – di una battaglia storica della Lega, che ha promosso questa iniziativa più volte nelle ultime legislature”. Il ddl, che reca ‘disposizioni in materia di disciplina dell’esercizio della prostituzione’, risponde, secondo Rufa, a un’esigenza di “decoro civile e morale”: “E’ un gesto di civiltà nei confronti delle prostitute che si trovano per strada, per il decoro e l’immagine delle stesse strade”, sottolinea il senatore leghista, il quale pone l’accento anche sugli “introiti” derivanti dalla “tassazione” delle prostitute regolarizzate. “E’ l’ennesima volta che presentiamo questa legge: questo significa che ci crediamo”. Il testo del disegno di legge, spiega ancora Rufa, “ricalca” quello a prima firma Bitonci presentato alla Camera il 5 aprile dell’anno scorso. La pdl in questione abroga i primi due articoli della legge Merlin e prevede il via libera all’esercizio della prostituzione nelle abitazioni private (vietandolo “in luoghi pubblici o aperti al pubblico”), con l’istituzione presso la questura di un registro a cui sono tenute a iscriversi tutte le persone interessate a esercitare il mestiere.
ATTENZIONE PERCHE’ IL 5 MARZO LA CORTE COSTITUZIONALE E’ CHIAMATA A GIUDICARE LA COSTITUZIONALITA’ DELLA MERLIN. QUESTE SOLO MOSSE IN PREPARAZIONE
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dominio di un sesso sull’altro.