La Luna Rossa di Miranda Gray e il movimento della Womb Blessing
La ciclicità è parte essenziale della vita di ogni donna; non si può impedire ad una donna di essere ciclica come non si può impedire alle stagioni della Terra di cambiare o alla luna di attraversare le sue fasi. La ciclicità, espressa dal simbolo orientale dello Yin Yang, si riflette nella natura femminile. In esso “l’esistenza del seme della luce nel buio e del seme del buio nella luce fanno sì che entrambe le parti del segno si trasformino gradualmente l’una nell’altra”.
Sono passati 25 anni dalla prima pubblicazione di “Luna Rossa – Capire e usare i doni del ciclo mestruale”, opera della scrittrice contemporanea Miranda Gray, e i suoi effetti iniziano a farsi sentire nella società. Il movimento della Womb Blessing o Benedizione del Grembo, è espressione dell’impulso manifestato da più donne in diversi angoli della Terra, volto al ritrovamento delle proprie origini. Nei cerchi delle Donne si sperimentano spazi e percorsi di autoguarigione basata sulla riconnessione con le proprie energie femminili più profonde.
Il libro “Luna Rossa – Capire e usare i doni del ciclo mestruale” ha origine dagli insegnamenti tramandati da un’antica saggezza legata al ciclo mestruale, i cui culti, molti dei quali provenienti dall’Assiria e dell’antico Egitto, ma anche alla tradizione dei Nativi Americani, riconoscevano in esso una potente fonte di energia creativa sia per la donna che la civiltà stessa. “Doni”, perché sebbene il concetto sia ampiamente denigrato dalla società moderna, ogni fase del ciclo ne contiene uno. Ad esempio: <<La donna, quando ha il sangue accede al dono della saggezza, delle intuizioni e delle profonde e vere comprensioni.>> – sostiene Veronica Morosi, Moon Mother, stretta collaboratrice di Miranda Gray e parte del team di amministrazione della Womb Blessing in Italia – <<quando abbiamo il sangue, è vero che abbiamo meno energie fisiche e meno chiarezza mentale – ma perché in questa fase non servono: è il momento dello “stare” e dell'”essere”, è il momento della preghiera, della meditazione e della vista interiore.>>
Come scrive Miranda Gray nel suo libro, i secoli di repressione esercitata da un modello di pensiero “lineare” dettato dalle società patriarcali, hanno portato nel tempo al consolidamento di un tabù sulle mestruazioni.
“Per secoli il ciclo mestruale è stato considerato con repulsione e, allo stesso tempo, con maliziosa soddisfazione; infatti era visto come qualcosa di sporco, come il segno del peccato, e la sua esistenza rinforzava l’idea della posizione inferiore della donna in una società dominata dai maschi. Ancora oggi le mestruazioni sono viste come uno svantaggio biologico che rende le donne più emotive, irrazionali e inaffidabili sul lavoro. Nella cultura industriale occidentale che definisce se stessa come “civile”, ci si riferisce al ciclo mestruale raramente in modo aperto, eccetto che in termini medici. Ci sono ancora barriere tra madre e figlia, moglie e marito, sorella e fratello e tra amici.”
Nel libro l’esperienza del ciclo mensile vissuta dalle donne diviene la chiave essenziale per la comprensione della loro posizione in società.
Gli archetipi della natura femminile – La Vergine, la Madre, La Vecchia e l’Incantatrice
Nel libro sono presenti riferimenti alle differenti culture e folklori con una tradizione al seguito sull’argomento. Ampio spazio viene dedicato inoltre alla trattazione degli archetipi legati alla natura femminile: “Immagini universale o carattere rappresentativo, l’archetipo riflette certe verità cui la gente risponde a livello interiore.”
Un tempo strumento di apprendimento, oggi l’uso dell’archetipo è frequente da parte di registi, scrittori e nell’industria pubblicitaria.
“Oggi l’industria pubblicitaria è in prima linea nell’interpretare l’immagine della femminilità, e questo va di pari passo con il modo in cui le donne vorrebbero vedere se stesse. Le immagini in ambito pubblicitario, però, sono prive della completezza e dell’esperienza interiore presente nelle vere immagini archetipe.”
Scavando nelle tradizioni delle antiche società primitive, si riscontra in molte culture la presenza dell’archetipo della “Grande Dea”, raffigurato attraverso le tre figure distinte della Vergine, della Madre Splendente e della Vecchia o Strega.
Quest’ultima era rappresentata come detentrice di saggezza, rifletteva l’oscurità crescente della luna calante: “ Il termine strega era usato per descrivere una donna il cui ciclo mestruale era terminato […] una donna che deteneva l’abilità di profetizzare e comunicare con il mondo spirituale.” Un tempo molto rispettata, la figura della “donna saggia” oggi ha perso considerevolmente il suo potere rispetto all’antichità.
A queste tre figure se ne aggiunge un quarta, “l’aspetto nascosto della dea; generalmente descritto separatamente dal trio luminoso, senza di esso la descrizione del ciclo vitale di una donna sarebbe incompleta.” L’Archetipo, sottoposto a censura da parte di società sia antiche che moderne, rappresenta “l’anima della divinità cui tutto ritorna per poi rinascere” ed è raffigurato come Madre oscura.
A ciascuna di queste figure si tramanda fosse associata una data fase del ciclo mensile, lunare e legato all’alternanza delle stagioni del ciclo vitale della Terra. Ciascuna di esse è portatrice di una particolare qualità creativa nella donna; infatti, in riferimento al ciclo mestruale “ogni fase confluisce naturalmente nell’altra, e come il corpo attraversa questi cambiamenti, così avviene nella sfera della creatività personale”.
Il Tabù delle mestruazioni – In molte culture avere il ciclo si traduceva nell’esclusione delle donne dalla società. Un fenomeno che accade tuttora.
“Il potere del ciclo mestruale era ampiamente conosciuto presso le antiche culture ed è riconosciuto ancora oggi da alcune società. Esistevano delle pratiche create dalle donne con le quali si usavano le energie creative ad esso connesse. Queste pratiche sono state largamente profanate dalle società patriarcali, che vedevano nel potere della donna un pericolo per l’uomo”
In molte culture questo si traduceva nella esclusione delle donne dalla società e il loro confinamento in luoghi distanti dal villaggio di appartenenza:
“Il periodo più pericoloso per la comunità era quando una ragazza aveva il menarca, cioè la prima mestruazione. Le restrizioni per lei erano ancora più rigide di quelle imposte alle donne adulte; il confinamento durava anche fino a sette giorni e in alcuni casi la ragazzina era chiusa in gabbia con la proibizione di camminare sul suolo e vedere la luce.”
Questo tabù non è retaggio del passato ma un fenomeno i cui effetti si ripercuotono sino ai giorni nostri, con conseguenze anche drammatiche. Ne danno testimonianza i casi recenti di morti legati alla persistenza di pratiche quale il chhaupadi, oggi esistente in alcuni villaggi del Nepal.
“Luna Rossa” getta le basi per un percorso finalizzato alla liberazione dei tabù connessi alla natura ciclica del femminile, offrendo gli strumenti per farlo. Il primo passo è la comprensione della misura in cui il personale atteggiamento di una donna verso le mestruazioni è stato influenzato dalla storia delle civiltà. A testimonianza del fatto che la parola cultura non sempre corrisponde ad evoluzione. E a dimostrarlo stavolta sono le società primitive.
Il Libro
La prima edizione di Luna Rossa viene pubblicata nel 1994 nel Regno Unito, con il titolo: “Red Moon – Understanding and using the creative, sexual and spiritual gifts of the menstrual cycle”
In Italia si ha la prima pubblicazione nel 2011, edita da Macro Edizioni per la collana “Il Giardino di Eva”. “Luna Rossa” è il primo di una serie di libri dell’autrice dedicati alla piena realizzazione delle donne nella società contemporanea e al pieno sviluppo del potenziale femminile.
Dal momento della sua pubblicazione “Red Moon” è stato tradotto in 11 lingue e la sua nascita ha visto l’insorgere del movimento della Womb Blessing”, una comunità di cui oggi fanno parte 200 mila donne provenienti da 150 Paesi del mondo. Dall’anno di pubblicazione di “Luna Rossa”, Miranda Gray si forma come insegnante di life coaching, tiene workshop e seminari in tutto il mondo sul risveglio degli archetipi.
L’Autrice
Donna di scienza, artista, scrittrice e insegnante di terapie alternative e life coaching, Miranda Gray, dopo una laurea scientifica in Scienze Geofisiche (Geophysical Sciences), frequenta un corso di illustrazione scientifica, a seguito del quale inizia a lavorare come freelance per alcune case editrici; in questo periodo l’inizio dei suoi studi sul ciclo della donna: una ricerca che continua ad esplorare da oltre 34 anni. È stata inoltre direttrice creativa di una azienda multimediale con sede nel Regno Unito.
“The Womb Blessing returns our female nature back to its sacredness and awakens and restores our female energies” Miranda Gray