Mentre stampa e televisione parlano senza sosta di tutt’altro, passa quasi sotto silenzio una misura del governo particolarmente grave, cioè la riduzione della spesa sanitaria dal 7,1% al 6% entro il 2017. E per giunta senza che corruzione e sprechi vengano toccati. La sanità pubblica ha già subito numerosi tagli, con le conseguenze che conosciamo: licenziamenti di lavoratrici e lavoratori, chiusura di reparti o di interi ospedali, allungamento delle liste d’attesa, abbassamento della qualità delle cure, aumento dei ticket.

Esiste inoltre un rapporto diretto tra le condizioni di lavoro del personale sanitario e la qualità del servizio. L’esternalizzazione dei servizi, i ritmi di lavoro da catena di montaggio, la soppressione di ferie e riposi necessariamente riducono l’attenzione professionale e umana dovuta all’ammalato/a.

Ci stiamo avvicinando alla {{condizione della Grecia}}, paese in cui gran parte della popolazione ha perso il diritto all’assistenza sanitaria. La rete “Donne contro la crisi”” ha iniziato nel mese di marzo {{una campagna di solidarietà}} con le donne greche che possono accedere al parto assistito solo a costi proibitivi per una popolazione con un elevatissimo tasso di disoccupazione e in cui salari, stipendi e pensioni hanno subito drastiche riduzioni.

La campagna non è solo di solidarietà con le donne di un altro paese; serve anche a contribuire alla costruzione in Italia della lotta coordinata di lavoratori, lavoratrici e utenti per la salute come diritto universale.

La rete “Donne contro la crisi” tra la fine di ottobre e la prima metà di novembre attraverserà l’Italia con un {{Camper }} portando nelle diverse città una mostra sugli effetti delle politiche di austerità sui sistemi sanitari europei. Raccoglierà contemporaneamente medicinali e soldi per un’organizzazione di personale sanitario volontario ({{Helleniko}}) che ad Atene presta assistenza gratuita alle persone che non possono più usufruirne. Helleniko non accetta soldi e ha chiesto soprattutto vaccini e medicinali anticancro, difficili da acquistare e conservare. Per questo i soldi verranno consegnati a un gruppo di mediche che provvederà all’acquisto. Comunque anche altri medicinali sono bene accetti e possono essere raccolti direttamente nel corso della campagna.

Il mutuo soccorso accompagna e non sostituisce {{la lotta per un sistema sanitario pubblico efficace}}, per l’aumento degli investimenti e perché gli eventuali risparmi siano tutti ricavati dalla lotta agli sprechi e alla corruzione. Questo sarà possibile se il pubblico non sarà più il regno delle caste politiche e degli interessi privati. Solo la partecipazione di utenti e lavoratori alle decisioni e il loro controllo sul modo in cui i soldi vengono spesi potrà davvero cambiare le cose.

Serve anche una diversa politica economica che faccia pagare la crisi a chi l’ha prodotta: banche, multinazionali, burocrazie di partito e di Stato.

{{Donne nella crisi}}

Per mettersi in contatto con noi scrivere a donnenellacrisi@googlegroups.com o a rocalderazzi@libero.it o a nicoletta.pirotta@gmail.com

Date (non definitive) della presenza del Camper nelle diverse città:
_ OTTOBRE 21 Padova/Treviso – 22 Verona – 24 Brescia/Rovato – 25 Como – 26/27 Milano – 28 Rho/Cornaredo – 29 Lodi – 30 Torino
_ NOVEMBRE 5 Bologna – 6 Firenze – 7 Roma – 8 Salerno – 9 Cosenza – 10 Bari – 11 Lecce – 12 Livorno