La schiavitù procreativa
Articolo di Giorgia Butera dalla rivista Mezzocielo
—In una lettera congiunta indirizzata al Ministro dell’Interno, On.le Marco Minniti, al Questore della Città di Palermo, Dott. Renato Cortese ed al Sindaco Prof. Leoluca Orlando, la scrivente Presidente di Mete Onlus, Associazione italiana impegnata nell’alto tema dei Diritti Umani Internazionali, ha ritenuto importante mettere in evidenza un fenomeno disumano, che riguarda anche il nostro territorio, e verso il quale manifesta un fortissimo stato di preoccupazione.
Nella lettera si parla della “schiavitù procreativa” in questi termini.
L’Italia è un Paese sovrano nell’accoglienza della migrazione forzata, lungo le nostre coste arrivano tante donne vittime di questo fenomeno, e sono certa di essermi trovata in presenza di tali casi. La “schiavitù procreativa” è una pratica che coinvolge in particolare la Nigeria, si tratta di un fenomeno redditizio a tal punto da essere in mano ad organizzazioni criminali.
Operano su due filoni: da una parte spediscono all’estero ragazze nigeriane in modo da essere utilizzate illegalmente per maternità surrogate; dall’altra le costringono a gravidanze forzate dopo essere state violentate, con il proposito di alimentare un mercato di neonati messi in vendita. Il prezzo varia dai 4000 ai 10mila euro, venduti in Europa e negli Stati Uniti.
Per queste ragioni, è stato richiesto un controllo maggiore in occasione delle procedure di sbarco, lungo le coste italiane”.