La scuola come laboratorio e spazio di incontro
In provincia di Trento, a Mezzolombardo, l’Istituto M. Martini è stato realizzato in un’area recuperata da attività industriali preesistenti.
Si tratta di un edificio scolastico che si sviluppa su tre piani più un piano interrato e riprende la forma di un aeroplano (la scuola ha un indirizzo tecnologico, opzione “Conduzione mezzo aereo”).
L’istituto è dotato di ampie aree verdi esterne accessibili sia dall’interno dell’edificio che dall’esterno, ed è circondato da una suggestiva e ampia cintura verde.
Anche la palestra prevede sia un accesso dall’interno dell’edificio che dall’esterno per attività che coinvolgono la cittadinanza. I principi cardine della scuola sono: accoglienza e movimento, oltre a flessibilità, personalizzazione inclusione, innovazione e promozione delle eccellenze.
Questi principi si traducono in didattica attraverso metodologie attive e cooperative con un’attenzione particolare alla personalizzazione dei percorsi, in modo da valorizzare i talenti individuali e favorire allo stesso tempo forme diverse di inclusione.
La scuola promuove pertanto un approccio laboratoriale ed è dotata di laboratori con arredi flessibili e tecnologia all’avanguardia, anche in virtù dell’indirizzo della scuola. Il grande atrio o agorà all’ingresso collega gli ambienti didattici e gli spazi esplorativi dislocati nei diversi piani della scuola ed è il simbolo dell’accoglienza che insieme all’esplorazione caratterizza la scuola. L’agorà prevede un insieme di spazi informali e ambienti condivisi in cui gli studenti possono sostare al di fuori dell’orario delle lezioni e nel pomeriggio, dopo il termine dell’attività didattica. Gli ampi corridoi, i ballatoi e le isole ristoro rappresentano altrettanti ambienti informali che sollecitano uno stile dinamico di vivere tali ambienti che possono essere utilizzati anche per attività didattiche individuali e in piccoli gruppi.
La scuola prevede un’organizzazione per aule disciplinari, in cui ogni aula è affidata ad uno o più docenti della medesima materia ed è dotata di strumentazioni tecnologicamente avanzate e arredi mobili che permettono configurazioni diverse a seconda del tipo di attività da svolgere. Gli ampi spazi di passaggio e gli armadietti personali degli studenti agevolano questo tipo di organizzazione didattica.
Leonardo Tosi ricercatore INDIRE ha curato lo studio.
L’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa (INDIRE) è il più antico ente di ricerca del Ministero dell’istruzione. Indire sviluppa nuovi modelli didattici, sperimenta l’utilizzo delle nuove tecnologie nei percorsi formativi, promuove la ridefinizione del rapporto fra spazi e tempi dell’apprendimento e dell’insegnamento. INDIRE fa parte del Consorzio European Schoolnet, composto da 31 Ministeri dell’educazione dei Paesi europei, che promuove l’innovazione nei processi educativi in una dimensione transnazionale.
“Prototipi di scuole da abitare” (PROSA) è un progetto di ricerca sulle architetture scolastiche in Italia finanziata dal Ministero dell’università e ricerca con fondi PRIN 2017. Gli spazi della scuola vengono considerati come piattaforme di dialogo tra generazioni e culture diverse, tra pubblica amministrazione e cittadini; come complessi che condividono con musei, università, centri culturali e centri sportivi alcune dinamiche d’innovazione.
Il percorso di ricerca INDIRE sul rapporto tra pedagogia e architettura è descritto nel volume “Architetture Educative” in cui si legge: «La durata nel tempo dell’azione architettonica e di quella pedagogica sono sempre state diverse, più lunga la prima, che facilmente sopravvive al mutare delle funzioni, più soggetta al variare della società la seconda. Già pochi giorni dopo la sua apertura, una scuola inizia quella seconda vita che tende ad arricchire, quando non a sovvertire, ciò che i layout degli architetti avevano disegnato, trovando spesso nelle articolazioni programmate dei diversi locali, possibilità d’uso non previste e arricchendo così lo spazio scolastico di una sua vita parallela non meno interessante di quella ufficiale» (Alberto Ferlenga).
«Nei diversi ambiti di indagine del gruppo di ricerca Indire sulle architetture scolastiche sviluppati ad oggi la fotografia e la documentazione in generale hanno sempre ricoperto un ruolo cruciale anche se finora considerato solo in modo strumentale ai fini della progettazione, degli allestimenti, della formazione, dell’analisi degli spazi abitati. Il progetto PROSA, con questo volume, affronta il tema della documentazione dell’edilizia scolastica innovativa con l’utilizzo della fotografia come linguaggio principale per veicolare una conoscenza che si colloca a cavallo tra ambiti di indagine diversi» (Samuele Borri).