La scuola del futuro, che cosa sono le “soft skills”
Si parla spesso di soft skills, di “competenze trasversali”, riferite al mondo della scuola, e se ne sottolinea la necessità accanto alle competenze tecniche (hard skills) che la scuola deve trasmettere per preparare al mondo del lavoro. Preparare al mondo del lavoro, ridurre la dispersione scolastica, favorire l’acquisizione delle competenze trasversali. I provvedimenti legislativi degli ultimi anni, intervenuti a modificare il mercato del lavoro e il sistema scuola, hanno pensato infatti alla costruzione di un sistema di integrazione fra scuola e lavoro. Un approccio generale per consentire ai giovani, inseriti nei percorsi di studio, di orientarsi nel mercato del lavoro, acquisire competenze spendibili ed accorciare i tempi del passaggio fra scuola e professione.
La scuola è il luogo nel quale si acquisiscono le competenze orientative “generali e trasversali” attraverso diverse azioni per prendere decisioni ed affrontare i momenti di transizione; l’erogazione di servizi di orientamento e di attività di tutorato e di accompagnamento; la predisposizione, da parte di ciascun Istituto, di un organico “Piano” inserito nel PTOF (Piano Triennale dell’Offerta Formativa), con l’indicazione degli standard minimi di orientamento e a cui ogni istituzione contribuisce per la propria parte di responsabilità e competenza (Presidenza del Consiglio dei ministri, 2014, p. 10).
Le competenze trasversali (soft skills) rappresentano conoscenze, capacità e qualità personali che caratterizzano ogni persona nello studio, sul lavoro e nella vita quotidiana. Si chiamano “trasversali”, perché non si riferiscono a conoscenze specifiche di una materia di studio, ma riguardano tutti quegli aspetti della personalità e della conoscenza che ognuno utilizza ogni giorno nei diversi contesti.
Le competenze tecniche (hard skills) sono quelle necessarie per svolgere una certa attività o una professione; si acquisiscono in un percorso di istruzione, mentre il loro approfondimento operativo avviene mediante l’esperienza pratica nei luoghi di lavoro (stage, tirocini, lavoro).
Se non vi è corrispondenza tra le competenze e quanto richiesto dal mondo del lavoro si ha quindi un mismatch, un disequilibrio, tra le skills o il livello di istruzione di un individuo e quanto richiesto per un dato lavoro. Per facilitare l’accesso dei giovani nel mercato del lavoro è necessario, quindi, ridurre il divario tra la domanda e l’offerta di competenze.