La tratta per la famiglia
Al mercato degli umani vendono i neonati, venderebbero anche i feti se solo fosse possibile, in nome della vita e della famiglia. Con l’operazione “Ladri di bambini” è emerso un florido commercio, nel salernitano, di cuccioli di donna e d’uomo, in collaborazione multietnica: partecipavano italiani, rumeni e slavi. Con i soldi non si comprerà la salute ma i figli sì, a
quanto pare. Ed è altrettanto evidente che se c’è offerta, c’è anche domanda.
_ La famiglia è in crisi? Con un piccolo tutto si aggiusta. Tua moglie è in
depressione? Donale un bambino. Tuo marito ti tradisce? Fidelizzalo con un figlio.
_ Nessun problema economico, un piatto in più non fa paura a nessuno. I figli sono una
benedizione del Signore.
Si potrebbe andare avanti per un pezzo a raccontarci questi luoghi comuni e
fondamenta della tradizione.
_ Quì da noi si va in carcere trafficando con i bambini, a fin di vita, chiamiamola
così. Eppure i difensori della moratoria, i Prolife difendono con le unghie e con i
denti e qualche altra arma ancora la non procreazione medicalmente assistita.
E’ pure vero per me che in quella smania di possesso, in quel riconoscimento
giuridico del “sangue” fosse pure adottato, in quel compito sacro di fare i
genitori, nel sentirsi “normalmente” creati e creatori, a me pare di scorgere tutto
l’orrore e il limite delle persone che si amano e rispettano per forza,
_ Vuoi mettere dire a cuccia e vieni tesoruccio, ti dò il bocconcino a un cucciolo d’uomo piuttosto che ad un cagnolino?
_ Ritornano alla mente quelle frasi che si
sentivano da bambino: “vieni quì che ti rubano gli zingari…”- “Non ti allontanare
che ti perdi e ti rapiscono!” E seppure le piccole donne e i piccoli uomini
crescono, rimangono a cuccia, scusate a casa per tante ragioni.
Chissà se non è un
caso che questa tratta per la famiglia, sta rinvigorendo…
E i cacciatori di coppie sconsolatamente sterili si fregano le mani al ritmo di un frenetico e mai demodè Family Day.Scordavo, anche santo.
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